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Voto
Sesto film dello sfortunato “Spider-Man Universe” (SSU) della Sony, Kraven – Il cacciatore – per mettere subito le mani avanti – non ci sembra che svetti di molto rispetto alle recenti, mediocri prove della saga come Venom o Mobius, dimenticando poi del tutto il punto più basso toccato dall’inguardabile Madame Web.
In questo caso si tratta – per chi non fosse grandemente addentro al mondo dei fumetti di supereroi – del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko, che sarebbe dovuto diventare l’arcinemico di Spider-Man nella mai realizzata quarta parte della serie diretta dal buon Sam Raimi. E immaginiamo, fantastichiamo certo, che comunque sarebbe venuto meglio di questo modesto film firmato da J.C. Chandor.
Eppure Kraven – Il cacciatore ha un incipit iniziale incoraggiante che ci avrebbe lasciato attendere un prodotto ben più raffinato e interessante del presente. Nikolaj Kravinoff (un eccellente Russell Crowne) è un boss crimine russo, astuto e senza cuore, che ha portato con il suo comportamento al suicidio della moglie e che vorrebbe allevare i due figli, Sergej (Aaron Taylor-Johnson) e Dmitri (Fred Hechinger), a sua immagine e somiglianza come successori del suo non piccolo impero del male. Per temprarli alla bisogna decide, una volta, di portarli con sé in Tanzania ad una battuta di caccia in cui intende impalare un leone gigantesco e dove Sergej nel corso del combattimento animale/uomo resta mortalmente ferito.

È così si conclude con il primo quarto d’ora o giù di lì il preambolo “realistico” del film e da qui in poi comincia il cazzeggio di fantasy superomistica. Il ragazzo viene salvato grazie all’aiuto di Calypso (Ariana DeBose), una giovane del luogo dotata di una pozione magica creata dalla nonna stregona, e così dalle spoglie di Sergej (ri)nasce Kraven, un cacciatore amante del bene, imbattibile e ovviamente dotato di superpoteri con cui andrà ad interferire/intrecciarsi nei loschi affari criminali del pessimo padre & Co. Il resto della storia, a questo punto, si lascia ovviamente immaginare con i suoi vari detour, il conflitto edipico padre/figlio, i problemi del fratellastro Dmitri, gli inghippi del diabolico Nikolaj e soprattutto lo scontato incontro/guerra con altri nemici mortali come Aleksei Sytsevich alias ‘Rhino’ (Alessandro Nivola) oppure “Lo straniero” interpretato da Christopher Abbott.

In confronto agli ultimi prodotti della concorrente Marvel/Disney sempre più politicamente corretti, la particolarità dell’opera di J.C. Chandor sta nel fatto che avrebbe la pretesa di raccontare una storia semiseria sulla sete di potere del Maschio e con un minimo di morale in più, dato il messaggio esplicitato dal protagonista rispetto alla salvaguardia della natura e allo sterminio degli animali; ma anche, al tempo stesso, a spingere il pedale su scene di grande violenza fisica. Il sesso, viceversa, è totalmente assente dal film e anche l’evidente attrazione fatale tra Kraven e Calypso che nel frattempo, abbandonata l’Africa, è diventa un importante avvocato di grido, non si esplicita mai neanche in un bacetto innocente tra adolescenti. E poi tanti russi cattivi e cattivi come ai bei tempi del cinema hollywoodiano anticomunista…
Consiglio per l’acquisto di un biglietto (ai non fan)? Mah, a parte la convincente prova di Russell Crowne che comunque ha un ruolo ben preciso da interpretare, gran parte del cast è sperduta nel buio e poco convinta di quanto va offrendo allo spettatore. Alcune sequenze molto spettacolari di animali alla carica sono meno scontate dei consueti inseguimenti cittadini e risultano quindi abbastanza originali. Qualche spunto di riflessioni naturista come accennato ma per il resto pochino pochino di cinema – diciamo così per non calcare troppo la mano.
P.s.: non per far spoiler ma per far risparmiare tempo a chi non vuole vedersi i minuti finali dei kilometrici titoli di coda, non c’è il consueto finalino di pragmatica. Ma tanto il finale del film è già sufficientemente chiaro su un (molto) possibile Kraven bis.
In sala dal 11 dicembre 2024.
Kraven – Il cacciatore (Kraven the Hunter) – Regia: J.C. Chandor; sceneggiatura: Matt Holloway, Art Marcum, Richard Wenk; fotografia: Ben Davis; montaggio: Craig Wood; effetti speciali: David Watkins, Michele Alessi; musica: Benjamin Wallfisch; scenografia: Eve Stewart; interpreti: Aaron Taylor-Johnson, Russell Crowe, Ariana DeBose, Christopher Abbott, Alessandro Nivola, Fred Hechinger, Levi Miller, Greg Kolpakchi, Rachel Handshaw, Robert Ryan, Murat Seven, Dritan Kastrati; produzione: Avi Arad, David B. Householter, Matt Tolmach per Arad Productions, Matt Tolmach Productions, Sony Pictures Entertainment; origine: Usa, 2024; durata: 127 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.
