Evidentemente Tom Hardy – il bravo attore londinese, classe 1977, che aveva interpretato, tra l’altro, il personaggio di Bane ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) di Christopher Nolan e quello dell’eroe omonimo in Mad Max: Fury Road (2015) di George Miller -, ci ha preso gusto e si è affezionato al ruolo dell’antieroe Eddie Brock in combutta carnale con il mostro Venom che ha, da subito, diviso i fan del fumetto originale di questo franchise.
Si tratta, per i pochi che lo ignorassero, del celebre supermalvagio (almeno inizialmente) della Marvel Comics, ideato negli anni Ottanta da David Michelinie e dal disegnatore ToddMcFarlane, una sorta di parassita extraterrestre che, per sopravvivere sulla terra dove è stato portato, necessita di attaccarsi ad un altro organismo umano vivente come ad esempio allo “stropicciato” giornalista Brock che ha perso il suo lavoro. Sotto questo aspetto, a dire il vero, niente sotto il sole dato che anche il supereroe buono per antonomasia Superman mascherava la sua identità sotto le sembianze di un repoter, il mansueto Clark Kent. Solo che qui, invece, le due anime sono faustianamente riunite in una sorta di ibrido mutuante tra un essere umano e un simbionte alieno.
D’altronde c’erano tutti gli indizi che si annunziasse un sequel di quel primo, dignitoso Venom (cfr. https://www.closeup-archivio.it/venom), diretto nel 2018 da Ruben Fleischer che ha anche avuto un certo successo al box-office – anzi più che un indizio, una sequenza parlava chiaro e tondo. Nella conclusione di quel film, dopo aver incontrato nel sotto finale il mitico Stan Lee (1922 – 2018), in una delle sue ultime, consuete comparsate Marvel, Tom Hardey, durante i titoli di coda, come da copione dei finalini Marvel, ci appare in sella alla sua fedele moto per raggiungere la prigione di San Quentin ad intervistare il serial killer, ovviamente pazzoide ed esagitato, Cletus Kasady, il quale annunziava allo spettatore che presto sarebbe uscito di lì.
Ed infatti così è puntualmente avvenuto. In Venom: Let There Be Carnage (in italiano Venom: La Furia di Carnage) di Andy Serkis, rimasto nel frigorifero della distribuzione per più di un anno causa pandemia, il mostro che già sappiamo dal precedente film aver trovato un corpo ospite nel giornalista Eddie Brock, dovrà affrontare un nuovo, potentissimo nemico, un altro simbionte alter ego del serial killer di cui sopra si diceva.
Il digrignante villane Cletus (un Woody Harrelson abbastanza sopra le righe), infatti, ha avuto un’infanzia a dir poco difficile e a seguito dei suoi crimini è stato condannato in un istituto per minori, dove ha trovato un’anima gemella, Frances Barrison (Naomie Harris), una ragazza dalla voce sovrannaturale, dalla quale però viene drammaticamente separato. Quando Eddie Brock, anni dopo, lo va a intervistare prima della condanna a morte, il serial killer riesce a morderlo e così nasce il pericolosissimo, rosso-fuoco Carnage, un altro terrificante simbionte assetato di vendetta come il suo amicone Cletus e i due seminano il terrore in città, schiantando tutto e tutti. Ma a questo punto – pur con il terzo incomodo di Frances improvvisamente ricomparsa nella storia – Brock in combutta con l’ormai fedele partner Venom non mancherà di fare il suo dovere di salvatore del mondo anche se non riuscirà a riconquistare il cuore della sua ex fidanzata (Michelle Williams) che ha deciso, come dargli torto, di preferire un medico benestante.
Non c’è bisogno di dilungarsi troppo su un film come questo che segue, abbastanza fedelmente, la falsariga e i cliché del precedente – anche se è più sintetico nel minutaggio e forse a tratti più barocco nella messa in scena. Il copione però si adagia a tappetino sui canoni classici dei cine comics ultraortodossi, con in più una battaglia finale abbastanza estenuante e visivamente non particolarmente affascinante.
C’è comunque da apprezzare almeno l’impegno attoriale di Tom Hardy (qui anche nelle vesti di autore della storia nonché di produttore), qualche battuta spassosa nel dialogo interiore, a sfottò reciproco, tra le due anime in un solo corpo, e poco, poco altro.
In definitiva quindi potrà piacere innanzitutto a chi ha già apprezzato il precedente Venom, comunque, a paragone e a conti fatti, ben più divertente e spiazzante, anche se aveva lasciato perplessi molti amanti di un personaggio che era un cattivo puro e duro, e non, alla fin fine, un mutuante simpaticone e collaborativo. Ovviamente si prospetta all’orizzonte un ulteriore sequel – si spera migliore – che viene annunziato, come di consueto, in una sequenza inserita come finalino nei titoli di coda. Dove si mormora e si suggerisce una Réunion con il personaggio di Spider-Man – il che non accadeva dal lontano 2007, dai tempi del terzo e ultimo dei film di Sam Raimi riguardanti l’Uomo-Ragno. Cosa che ha già mandato, sembra, in sollucchero moltissimi fan.
In sala dal 14 ottobre 2021
Venom: La Furia di Carnage – Regia: Andy Serkis; sceneggiatura: Kelly Marcel; fotografia: Robert Richardson; montaggio: Maryann Brandon , Stan Salfas; musica: Marco Beltrami; interpreti: Tom Hardy, Woody Harrelson, Michelle Williams, Naomie Harris, Stephen Graham, Reid Scott, Peggy Lu; produzione: Tom Hardy, Kelly Marcel, Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Hutch Parker per Marvel Entertainment, Pascal Pictures, Sony Pictures Entertainmen; origine: USA, 2021; durata: 90’; distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia.