Cortina Express di Eros Puglielli

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Ancora il cinepanettone, il must comico natalizio di lontani decenni fa, oggi di nuovo nel 2024? E perché no, se esce da un grande forno artigianale o da una buona marca di tradizione, com’è il prodotto – raro e fortunato – come quello confezionato da Eros Puglielli che sembra esser riuscito a riesumare un cadavere bello che defunto. Sì, proprio lui il cinquantenne regista romano che aveva iniziato con un prestigioso debutto d’autore, Tutta la conoscenza del mondo, la cui Prima era avvenuta nel programma dell’autorevole “Forum des jungen Films” alla Berlinale del 2001. Poi, come spesso capita, i suoi interessi cinematografici sono mutati (o sono dovuti mutare) via via nel corso degli anni, sino di recente a dirigere nel 2022 la commedia Gli idoli delle donne, con Lillo & Greg e poi l’anno successivo la serie Amazon Prime Sono Lillo. Ed è proprio la presenza di Pasquale Petrolo in arte Lillo, insieme a un Christian De Sica sempre in gran forma, il valore aggiunto di questo Cortina Express che si accende grazie (ma non solo) alla performance di questi due cinemattatori.

La trama – rivista e corretta in chiave un po’ di spy-story/comedy come esplicitamente dichiarato dal regista che ha scritto la sceneggiatura insieme a Tommaso Renzoni – pur rifacendosi alla tradizione o ai topos classici dei Fratelli Vanzina o di Neri Parenti, offre qualche azzeccato nuovo colpo d’ala, un buon, scorrevole ritmo delle gag, oltre a diverse invenzioni comiche abbastanza azzeccate.

Christian De Sica

Siamo in una classica Cortina innevata nel periodo tra Natale e fine anno (e dove se no?) nella quale convergono per ragioni diverse i tre principali attanti del plot: il nostro consueto viveur, certo un po’ spennacchiato dall’età ma sempre spumeggiante, tal Lucio De Roberti alias Christian De Sica, che tenta, anche per proprio tornaconto, di salvare il nipote fessacchiotto da un matrimonio disastroso per le finanze della famiglia; una ex star musicale in disarmo, Dino Doni (Lillo), che vorrebbe risalire la china con un presunto affare discografico e insieme riconquistare l’affetto di una figlia che ha sempre trascurato; e, last but not least, la ancora sciantosa discografica Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), sull’orlo di un ormai certo fallimento che cerca di evitare, sia provando a maritare in modo profittevole e vagamente truffaldino la figlia altamente disponibile, sia liberandosi da un marito fuco e privo di attributi.

Intorno, si assiepa una girandola di coprotagonisti, donne e uomini, tra cui troviamo un rapper di successo, arrogante, vanitoso e conteso, di nome Osso sacro; un cameriere calabrese, di continuo a corto di sonno per tutti i lavori con cui riesce a mettere insieme pranzo e cena; una Milf affascinate e danarosa (lei sì) sempre pronta a non lasciarsi scappare le occasioni buone; infine – ciliegina sulla torta – una banda di mafiosi russi cattivelli quanto basta, capitanati dal boss Aleksei dall’occhio/occhi bianchi tipo Husky che sfida Lillo nella gioco del coltello qui chiamato ratnik, con una evidente (salvo smentite) licenza poetica.

Diverse i riferimenti cinefili, in particolare ci sembra all’opera di Roman Polanski richiamata per lo meno in due occasioni: nel film di debutto, nel Coltello nell’acqua (1962), del grande regista polacco-francese dove era la prima volta che si vedeva al cinema il gioco del coltello con le mani; e nell’ultimo, The Palace (2023) in cui si può rintracciare un comune intento di realizzare una commedia dai toni grotteschi in un hotel alla fine dell’anno.

In gran spolvero, il cast maschile: Christian De Sica va con il pilota automatico e le sue celeberrime gag, ma resta sempre irresistibile, di Lillo si è già detto che costituisce il valore aggiunto del film mentre un meritato, speciale plauso va a Paolo Calabresi nel ruolo del mafioso russo. Forse, a confronto, meno efficace risulta, invece, Isabella Ferrari, un po’ ferma, impietrita nel suo personaggio di “femme fatal” agée e con tanti conti da chiudere.

Insomma, un film senza pretese planetarie ma che raggiunge in pieno l’obbiettivo di far divertire – o almeno è quanto è successo a me e a diversi colleghi alla proiezione stampa. Per i fautori del genere c’è sempre una immediata controprova: tra qualche giorno, il 28 dicembre, riuscirà in 4K la riedizione di Vacanze di Natale ’90 per la regia di Enrico Oldoini e l’interpretazione di Massimo Boldi, Christian De Sica (ovviamente), Ezio Greggio e Diego Abatantuono. Magari qualcuno si spingerà a fare i dovuti paragoni.

In sala dal 23 dicembre 2024.


Cortina Express Regia: Eros Puglielli; sceneggiatura: Eros Puglielli, Tommaso Renzoni; fotografia: Emanuele Pasquet; montaggio: Roberto Di Tanna; musica: Francesco Cerasi; interpreti: Christian De Sica, Pasquale Petrolo (aka Lillo), Isabella Ferrari, Paolo Calabresi, Ernesto D’Argenio, Francesco Bruni, Beatrice Modica, Riccardo Maria Manera, Veronika Logan, Agata Samperi, Marco Marzocca, Massimo Scola, Marco Boriero, Marco Sartorello, Paolo Favaro; produzione: Mattia Guerra per Be Water Film, Medusa Film, Amazon Prime Video; origine: Italia, 2024; durata: 102 minuti; Distribuzione: Medusa.

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