The Palace di Roman Polanski

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Ultima notte del 1999. Aleggia nelle stanze di un hotel svizzero il timore del Millennium Bug, l’apocalisse informatica che potrebbe azzerare i conti informatici degli ospiti, cancellare i loro privilegi. Serve un’ultima festa, per esorcizzare la paura, per godere fino all’ultimo del proprio potere. Adunati nello spazio chiuso dell’hotel i nuovi mostri polanskiani sfilano in una parata che ha l’unico scopo di intrappolare per l’ennesima volta lo spettatore nel macabro spettacolo dell’umano.
Sessanta anni dopo la scrittura del Coltello nell’acqua, Polanski e Skolimowski si riuniscono ancora una volta, insieme alla sceneggiatrice di Skolimowski, Ewa Piaskowska, riprendendo una loro vecchia idea di ambientare una commedia grottesca in un hotel. La scelta della Svizzera pare emblematica in quanto zona neutrale per eccellenza nell’Europa dove tutti i conflitti possono essere risolti. Ma come solito nella poetica dei due autori polacchi, i conflitti si risolvono vivendoli sulla pelle, nel vivido incontro con i propri spettri.
Fin dalla presentazione patinata dell’hotel e dalla sfilata sequenziale così tipica dei mostri, Polanski abbassa decisamente il tono dello humour e le aspettative del pubblico: non c’è distacco intellettuale, rottura brechtiana di pareti, tentativi di autoriflessività che possano elevare la posizione spettatoriale. Nulla a che fare insomma con i precedenti tentativi dell’autore polacco di comicità grottesca: Che?, Per favore, non mordermi sul collo!. Anzi, lo spettatore deve essere intrappolato, tanto quanto il personale dell’hotel. Deve subire la vanità e la futilità delle situazioni. Solo così può godere di una risata.

L’invasione dell’hotel dei mostri polanskiani si fa emblema del peggio di un’Europa, quella post-‘89, profondamente segnata dalla disuguaglianza, dal terrore distopico per una democrazia lasciata nelle mani di corrotti e privilegiati e per una realtà ormai sostituita dall’immagine televisiva: così la mafia russa vede nell’arrivo del nuovissimo presidente Putin una nuova occasione di profitto; un banchiere truffaldino non riconosce il proprio figlio e le proprie responsabilità; anziane signore cercano di nascondere i segni della propria decadenza con ritocchi chirurgici; nobildonne sprecano il caviale dandolo da mangiare al proprio cane; ricchi a un passo dalla morte (interpretati da star tramontate come Rourke e Cleese) tentano di godere fino all’ultimo istante delle proprie fortune; nell’apice della vanità un pornodivo in pensione viene esaltato per la lunghezza del suo pene.

Unico comune denominatore per questi mostri è l’esaltazione del proprio sprecarsi in faccia a coloro che devono invece subire le loro richieste, il personale dell’hotel, nonché, come si diceva, lo spettatore. Elevandosi rispetto all’altro (al servo), coprono con l’oggetto sprecato ciò che sempre bisogna tenere celato: la morte. È proprio la morte a far continuamente capolino nel film, ma anche quando questa avviene il tentativo è di mascherarlo in una specie di remake del Weekend con il morto.
Sprecarsi fino alla morte per esorcizzarla, questo il destino di una mostruosa umanità che sembra contagiare anche il regno animale come rivela l’ultima immagine di promiscuità animale. Tempo sprecato per lo spettatore che intende elevarsi attraverso l’arte. Ma forse vivere lo spreco può essere una modalità con cui “sentirlo” e più profondamente ripudiarlo.

Passato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

In sala dal 28 settembre 2023


The PalaceRegia: Roman Polanski; sceneggiatura: Roman Polanski, Jerzy Skolimowski, Ewa Piaskowska; fotografia: Pawel Edelman; montaggio: Hervé De Luze; musica: Alexandre Desplat; scenografia: Tonino Zera; interpreti: Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino, Mickey Rourke; produzione: Luca Barbareschi per Èliseo Entertainment, Paolo Del Brocco per Rai Cinema, Jean-Louis Porchet per Cab Productions, Wojciech Gostomczyk per Lucky Bob, Roman Polanski per Rp Productions; origine: Italia/Svizzera/ Polonia/Francia, 2023; durata: 100 minuti; distribuzione: 01 Distribution.

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