Festival di Cannes (13 maggio – 24 maggio 2025): Dossier 137 di Dominik Moll (Concorso)

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Il regista franco-tedesco Dominik Moll non è nuovo ad un cinema investigativo di impeccabile, grande qualità (La notte del 12, Seules les bêtes) e con Dossier 137 ce ne offre un ulteriore pregevole esempio. Basato su una sceneggiatura scritta a quattro mani insieme al co-sceneggiatore di molti suoi lavori, Gilles Marchand, un soggetto originale che si basa su fatti realmente accaduti, il film presentato a Cannes in concorso, si caratterizza per una suspense fredda, calibrata, lontana dagli eccessi e proprio per questo degna di nota.

Siamo a Parigi nel dicembre del 2018. Le proteste del movimento dei gilet gialli sconvolgono e infiammano già da qualche mese non solo la metropoli, ma tutta la Francia. La protesta, nata per il rincaro dei prezzi della benzina, si è in poco tempo allargata fra le classi più disagiate e popolari che chiedono, insieme alle riforme, anche le dimissioni del presidente Emmanuel Macron.

Stéphanie (Léa Drucker) ha quindici anni di servizio alle spalle come investigatrice dell’IGPN, l’organismo disciplinare interno della polizia francese. Proprio perché ama il suo lavoro e lo considera necessario, gli dedica diligenza e meticolosa precisione, pur attenta a non perdere il lato umano quando si tratta di analizzare errori dei colleghi – per esempio, quando in un video, andato virale in rete, un poliziotto tira un sasso in direzione dei manifestanti. Nonostante questo, la sua squadra e le sue indagini sono poco comprese e, di logica, mal viste dai colleghi, che non le reputano necessarie e anzi, con la nuova ondata di disordini, poi, una perdita di tempo. La polizia sembra essere poco e male preparata alle massicce, ripetute e caotiche invasioni di dissidenti negli Champs-Élysées e nel centro di Parigi. Inoltre, la rabbia dei manifestanti provoca reazioni violente difficili da contenere e le forze dell’ordine sono state istruite per rispondere con decisione a minacce ed aggressioni. Ne segue una sfilza di numerosi arresti. Mentre nel frattempo, le denunce per abuso di violenza da parte delle forze dell’ordine aumentano. Quando le viene assegnato, fra gli altri, il caso di Guillaume (Côme Peronnet), un ragazzo che viene dalla sua città natale Saint Dizier, ferito gravemente alla testa da un proiettile flashball, un’arma in dotazione della polizia, e trovato in stato di quasi incoscienza. Nonostante non esistano indizi di colpevolezza, Stéphanie insiste a voler fare maggior chiarezza e indagare fino in fondo sulla brutale aggressione. E con ragione. Solo che, se da parte dei colleghi non trova nessuna collaborazione, da parte di chi può aiutarla, i testimoni, è difficile ottenere fiducia, perché considerano la poliziotta parte del sistema.

Con Dossier 137 e Two Prosecutors sono, così, già due i film in Concorso che denunciano un sistema di giustizia malata e che dispone a proprio piacimento di potere e autorità e, pure in contesti e situazioni molto diverse fra loro, entrambi portano in causa la gestione pubblica di uno stato corrotto e autoreferenziale, volutamente incapace di essere dalla parte dei cittadini. Il film di Dominik Moll, inoltre, crea il ritratto a tutto tondo di una donna, madre e poliziotta coscienziosa e di seria morale, così come sono soliti essere i classici eroi dei film polizieschi, questa volta in versione femminile e incarnato perfettamente dalla bravissima attrice Léa Drucker che sa essere tenera e materna – è la classica eroina che salva un gattino e se lo accoglie in casa – ma allo stesso tempo non si lascia intimidire dalle continue pressioni dell’ambiente circostante e si muove secondo quella che possiamo definire la sua coscienza. Un poliziesco che scorre liscio, denso e in questo ricorda molto l’atmosfera quasi tangibilmente tesa del vincitore di Cannes e dell’Oscar per la migliore sceneggiatura originale Anatomia di una caduta di Justine Triet.

Una visione consigliata fin da ora, visto che il film arriverà nelle sale italiana distribuito da Teodora Film.


Dossier 137:  – Regia: Dominik Moll; sceneggiatura: Dominik Moll, Gilles Marchand; fotografia: Patrick Ghiringhelli; montaggio: Laurent Rouan; musiche: Olivier Marguerit; scenografia: Emmanuelle Duplay; interpreti: Léa Drucker, Yoann Blanc, Guslagie Malanda, Antonia Buresi, Kevin Debonne, Stanislas Merhar; produzione: Haut et Court, France 2 Cinéma; origine: Francia, 2025; durata: 115 minuti; distribuzione: Teodora Film.

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