È tornata Petra Delicato, la poliziotta musona incarnata da Paola Cortellesi. Da mercoledì 8 ottobre, la prima delle due puntate della risicata terza stagione, in realtà due film di circa 90 minuti l’uno, rispettivamente tratti dai romanzi Il silenzio dei chiostri e Gli onori di casa della spagnola Alicia Giménez-Bartlett, entrambi editi in Italia da Sellerio. Alla regia c’è sempre Maria Sole Tognazzi, la quale ormai sembra aver abbandonato il cinema pensato per il grande schermo, le sceneggiature sono firmate a sei mani da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia, la produzione è come al solito Cattleya.
Non ho dubbi che sarà un successo, anche perché questi due episodi lunghi sembrano pensati già per un futuro sfruttamento “generalista” su altre reti: per confezione, ritmo, struttura, recitazione, impianto visivo. Infatti si si avverte ancora di più, rispetto alle otto storie precedenti, la destinazione squisitamente televisiva, nonostante la programmazione sul canale Sky Cinema Uno. Un esempio? L’impasto fotografico, piuttosto appiattito dall’uso convenzionale della telecamera digitale, quasi a rendere il tutto molto luminoso, senza ombreggiature e cine-suggestioni, un po’ come succede nelle fiction poliziesche di Rai 1.
Ciò detto, Il silenzio dei chiostri si lascia vedere volentieri. Forse più per le sottolineature esistenziali riguardanti la vita genovese di Petra che per l’intreccio giallo vero e proprio, piuttosto tirato via nella soluzione del caso.
Svuotata ma non abbandonata la fredda casa in collina, l’ispettrice ex avvocata è andata a vivere in città con l’affettuoso compagno Marco e i suoi tre figli, insomma s’è accasata, prova a fare pure una specie di madre, ma si vede subito che non le riesce. Si sente stretta in quel rapporto che la soffoca. «Non mi manca nulla, Marco, mi manco io» confessa all’uomo che ha già capito l’antifona.
E intanto c’è da indagare su un furto avvenuto in un convento di suore; manca una reliquia lignea di non molto valore, solo che, a pochi metri, nella cripta sotterranea, giace il cadavere di un uomo, un discusso professore e restauratore. Chi l’ha ucciso? E perché proprio lì?
L’indagine si complica quando Petra scopre che Beatrice, l’amatissima e facoltosa moglie del suo vice Antonio Monte, aveva avuto qualche trascorso sentimentale con la vittima, e a quel punto anche il matrimonio felice rischia di ricevere uno scossone.
Il meglio della puntata, a mio parere, sta nella descrizione dell’irresolutezza sentimentale e umana che sta vivendo Petra mentre indaga su quell’omicidio. Nella quiete del convento, tra la Madre superiore che fuma e le suorine ventenni che nascondono qualcosa, la poliziotta sembra trovare la quiete smarrita nell’esercizio del mestiere. «Lei crede?» le chiedono. «No, in nulla» replica alla sua maniera ruvida. Ma si vede che il pragmatismo estremo dell’atea sta un po’ vacillando.
Come si sa, Cortellesi non assomiglia al modello fisico dell’originaria Petra letteraria, ma importa che funzioni sul piccolo schermo, e certo l’attrice sa come rendere il personaggio: una donna scostante, generosa, irrisolta, finto-cinica, dal fiuto sopraffino. Andrea Pennacchi e Manuela Mandracchia sono una sicurezza nei panni di Antonio e Beatrice, Laura Marinoni è la carismatica Madre superiora forse un po’ troppo truccata sugli occhi, mentre si tifa per il Marco di Francesco Colella: il maschio buono che ha perso in partenza con Petra.
Dall’8 ottobre su Sky (e Now tv)
Petra. Il silenzio dei chiostri – Regia: Maria Sole Tognazzi; sceneggiatura Furio Andreotti, Giulia Calenda, Ilaria Macchia con la collaborazione di Paola Cortellesi, dal romanzo omonimo di Alicia Giménez-Bartlett; fotografia: Davide Leone; montaggio: Valentina Mariani; musica: Andrea Farri; scenografia: Elisabetta Zanini; interpreti: Paola Cortellesi (Petra Delicato), Andrea Pennacchi (Antonio Monte), Francesco Colella (Marco), Manuela Mandracchia (Beatrice), Francesco Acquaroli (Luigi De Nardis), Antonio Zavatteri (Marco Pessone), Laura Marinoni (Suor Adriana), Matteo sintucci (Matteo Reva), Nina Sciarappa (Marina), Davide Iacopini (Leonardo Solarini), Pier Luigi Pasino (Francesco Solarini), Nicoletta Robello (Debora Iacalone, Cristina Pasino (Erminia Navelli); produzione: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz, Francesca Longardi per Sky Studios, Cattleya origine: Italia, 2025; durata: terza stagione, prima di due puntate, 100 minuti; distribuzione: Sky.