Girone d’andata: riflessioni

Se confrontiamo la classifica alla fine del girone d’andata, conclusosi ieri sera, con quello dell’anno scorso, non c’è neanche una squadra che abbia mantenuto la stessa posizione. Il Milan e l’Inter si sono invertite, anche se poi nel girone di ritorno i nerazzurri compirono il sorpasso che quest’anno è stato nettamente anticipato. L’anno scorso il Milan concluse il campionato come secondo, a dodici punti di distanza, per il momento è già indietro di quattro. Il terzo posto che l’anno scorso era in mano alla Juventus con 39 punti (adesso quinta con 34), quest’anno è appannaggio del Napoli che aveva l’anno scorso gli stessi punti della Juventus di oggi, ma era solo sesta. L’Atalanta, con due punti in più rispetto all’anno scorso, ha anche guadagnato una posizione, da quinta che era adesso è quarta. Dalla zona Champions è uscita la Roma, l’anno scorso quarta con 37 punti, quest’anno sesta con 32. La principale novità fra le squadre in zona Europa è costituita dalla Fiorentina, di gran lunga la squadra che ha conosciuto un più cospicuo miglioramento rispetto all’anno scorso: alla fine del girone d’andata era dodicesima con 21 punti, adesso è settima con 32 punti, 11 punti in più, gli stessi della Roma. A seguire la Lazio, ottava con 31 punti, e l’anno scorso settima con 34.

Anche la seconda sorpresa viene dalla Toscana, la neo-promossa Empoli, al nono posto con 27 punti, insieme al Bologna (che l’anno scorso era tredicesima con sette punti in meno). Chi è notevolmente peggiorato rispetto all’anno scorso sono invece due squadre che anche quest’anno hanno talvolta giocato benissimo, ovvero il Verona (oggi dodicesima con 24 punti, l’anno scorso ottava con 30 punti) e il Sassuolo (oggi tredicesima con gli stessi punti del Verona, l’anno scorso nona, di nuovo con gli stessi punti degli scaligeri). Scendendo, meglio rispetto all’anno scorso il Torino, undici punti in più come la Fiorentina,  e sei posizioni; peggio invece la Sampdoria, 6 punti in meno e 5 posizioni più in basso. Leggermente peggiorato lo Spezia (che ha finito in bellezza battendo il Napoli al Diego Armando Maradona), molto peggio il Genoa (7 punti in meno e 2 posizioni, che significano però piena zona retrocessione). La Salernitana che si avvia ad essere esclusa dalla Serie A è ultima, staccatissima. L’altra neo-promossa, il Venezia, non ha mal figurato, e se il campionato finisse oggi si salverebbe: è sedicesima con 17 punti, a 6 punti dalla zona retrocessione.

Dopo questo profluvio di numeri e posizioni, che dire? Mi paiono quattro i dati fin qui sostanziali:

  1. È giustamente in testa l’Inter che con certezza vincerà il campionato e che nell’èra delle cinque sostituzioni ha la panchina nettamente più lunga e più di qualità. Milan e Napoli che si erano contese la vetta nella prima parte del girone d’andata pagano la panchina corta, avendo in corso d’opera perduto alcuni giocatori salienti causa incidenti: Osimhen a Napoli, Rebic a Milano, giusto per menzionarne due;
  2. Le squadre che hanno preso più punti rispetto al 2020/21, ossia la Fiorentina e il Torino segnano il successo di due notevolissimi allenatori ovvero Ivan Juric e Vincenzo Italiano, che già l’anno scorso avevano fatto vedere di che pasta erano fatti, Juric guidando il Verona che, come detto, a quest’epoca aveva 30 punti e Italiano guidando e salvando lo Spezia. Il tifoso della Fiorentina, quorum ego, non vedeva giocare così bene la propria squadra da diversi anni, con alcuni giocatori ciondolanti nel campo che adesso sembrano rinati: Biraghi, Saponara, Duncan, lo stesso Callejon;
  3. La Juventus è con certezza stata la squadra più deludente fin qui, con cinque sconfitte alcune delle quali con squadre non certo di primo piano (Empoli, Sassuolo, Verona) oltre a quattro pareggi (fra gli altri con Udinese e Venezia). Prevedo tuttavia che riuscirà a entrare fra le prime quattro squadre, quelle che andranno in Champions League, si tratterà di capire a scapito di quale delle tre (che l’Inter non solo vada in Champions, ma che vinca il campionato mi pare scontato) che al momento la precedono: né Milan, né Napoli, né Atalanta sembrano attualmente in grande spolvero, dipende anche da come evolverà il mercato di gennaio, nell’ottica di un potenziamento della panchina;
  4. Alcune squadre dipendono da alcuni grandi giocatori: Vlahovic della Fiorentina ha segnato 16 goal su 34, ma pensiamo anche al caso di Giovanni Simeone al Verona e in parte a Ciro Immobile alla Lazio, o anche a Osimhen, finché c’è stato (5 goal in 11 partite). Ma le squadre più in alto sono quelle che dispongono di più marcatori: l’Inter che di goal ne ha segnati la bellezza di 49, può vantare ben 15 marcatori, il Milan che è secondo di goal ne ha segnati 40 con 14 diversi marcatori; il Napoli, terzo, 35 goal e 12 marcatori; l’Atalanta, quarta, 38 goal e 14 marcatori. Grande differenza la Juve: 27 goal e solo 9 marcatori. Può solo migliorare.

1 thought on “Girone d’andata: riflessioni

  1. Analisi ineccepibile, del resto i numeri cantano e non lasciano dubbi. I dubbi li sollevo solo su un paio di interpretazioni: 1) non definirei Rebic un giocatore saliente per il Milan (è vero che è migliorato molto da quando ci faceva patire a Firenze, ma insomma…): piuttosto Leao, piuttosto l’età che inevitabilmente trasforma anche i campioni (vedi Ibra) in paracarri, che magari colpiscono ancora quando la palla gli sbatte addosso, ma per il resto sono solo zavorra; 2) io non credo che la Juventus entrerà tra le prime quattro, a meno che non intervenga massicciamente sul mercato a gennaio (e non oso pensare come…): gioca male, fa fatica sempre, qualunque sia l’avversario, e gli aiuti dal cielo non potranno continuare in eterno… ma forse il mio è soltanto un auspicio. Chi vivrà vedrà.

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