Via Argine 310, ventiquattresimo documentario di Gianfranco Pannone è stato presentato con un lusinghiero riscontro in anteprima assoluta (Special Screening), alla 17a edizione della Festa del Cinema di Roma.
Si tratta, come già fu al tempo di Sul Vulcano, di una sorta di ritorno alle origini, per un regista, come il nostro, nato all’ombra del Vesuvio. Un Nostos, un approdo, insomma, che giunge come un sospiro dopo essersi a lungo perso tra le strade contraddittorie della nostra penisola in cerca di storie e di Storia, in un’abile commistione tra immagini di repertorio (sempre rivitalizzate con occhio d’autore) e racconti del quotidiano.
In questo particolare caso, il regista che ha cantato la specificità culturale e storica degli ebrei romani (Ebrei a Roma), la persistenza di certa cultura fascista anche e soprattutto in quelle terre nate dalle bonifiche ai tempi del Regime (Latina/Littoria) sino ad appassionarsi alla realtà delle Guardie Svizzere (L’esercito più piccolo del mondo), confermando la sua propensione a uno sguardo a trecentosessanta gradi, segue per dodici mesi la vicenda degli ex lavoratori Whirlpool di Napoli – Ponticelli. Una storia, questa, non ancora del tutto conclusa, malgrado il licenziamento di 316 operai dopo un lungo periodo di infruttuose trattative in cui più di tutto abbiamo potuto registrare l’assenza dello Stato e delle Istituzioni.
Via Argine 310 si compone così, non diversamente da altre esperienze del regista, di una serie di interviste e testimonianze raccolte lungo il percorso in cui le poche immagini di repertorio hanno soprattutto il compito di restituire allo schizzo contemporaneo, in digitale leggero, di volti ed emozioni, la profondità prospettica dell’affresco che racconta di una situazione unica, ma non poi così tanto dissimile da altre in cui le multinazionali riescono a calpestare i diritti dei lavoratori.
Rinunciando ai toni popolareschi e antropologici degli ultimi lavori che erano coadiuvati dalla presenza “sonora” delle musiche di Ambrogio Sparagna, il regista affida a Daniele Sepe il compito di contrappuntare le sequenze di questa sua ultima fatica con la giusta dose di rabbia. Fedele, però, alla cultura napoletana che gli scorre nelle vene, l’autore “amplifica” i toni guerreschi della protesta con abilissime incursioni nel melodramma barocco. Ritmi e toni che riempiono di anima l’inflessione dialettale delle inquadrature permettendoci di avvicinarci alle voci dei protagonisti di una vicenda che dovrebbe muoverci prima di tutto a sdegno, con la giusta dose di commossa empatia. Il risultato è un’opera che nobilita il senso delle figure in primo piano con un penetrante senso dello sfondo, restituendo, insieme alle storie raccontante, anche un caleidoscopio di non detti che ci pare altrettanto importante.
Uguale funzione hanno alcuni brani tratti dal romanzo La dismissione di Ermano Rea.
Gianfranco Pannone si conferma così autore del contemporaneo, un filmmaker capace di accostarsi alla Realtà del mondo con la giusta commistione di umiltà e profondità di sguardo, consegnandoci un lavoro che non può lasciarci indifferenti.
APPUNTAMENTI per vedere il film: A Napoli inizia il tour nelle sale di Via Argine 310 per la regia di Gianfranco Pannone con una proiezione evento giovedì 24 novembre alle 19.30 al cinema Perla. A presentare il film in sala con il regista ci saranno i rappresentanti del presidio “Whirlpool – Napoli non molla”: Massimiliano Quintavalle e Carmen Nappo.
Poi il 1° dicembre alle 20.30 a Roma, al Nuovo Cinema Aquila, alla presenza del regista.
Continua il 5 e 6 dicembre a Varese. Il 5 al Cinema teatro Nuovo e il 6 alla Sala Filmstudio 90, a seguire Pisa, Ferrara, Lecce, Latina, Aversa e molte altre città. Il 26 gennaio sarà al Cinema Massimo di Torino.
Via Argine 310 – Regia e sceneggiatura: Gianfranco Pannone; voce narrante: Alessandro Siani; fotografia: Tarek Ben Abdallah; montaggio: Erika Manoni; musica: Daniele Sepe; suono in presa diretta: Luca Vitiello; produzione: Massimo Di Rocco e Luigi Napoleone per Bartleby Film in collaborazione con Rai Cinema e in collaborazione con Aamod – Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico; origine: Italia, 2022; durata: 70’