Fidanzata in affitto di Gene Stupnitsky

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Ma non doveva girare un film prima con Luca Guadagnino e poi con Paolo Sorrentino? Invece no: Jennifer Lawrence, splendida attrice 32enne che si fece notare nel 2010 con Un gelido inverno diretto da Debra Granik e da allora ha fatto i fuochi d’artificio, s’è presa una vacanzina con Fidanzata in affitto, che adesso esce nelle nostre sale.

Il titolo inglese, forse desunto da una canzone degli Avett Brothers, recita No Hard Feelings, ma siccome trattasi di commedia tra licenziosa e sentimentale ecco l’idea della fidanzata da affittare. Lei è sempre avvenente, pure pienotta in viso, e in inglese la sua voce grintosa e veloce funziona meglio di quella che le presta la doppiatrice Alessia Amendola; ma il film di Gene Stupnitsky, su copione di John Phillips, è quello che è: un cine-romanzetto di formazione, con un po’ di sesso e parolacce, in realtà parecchio zuccheroso e prevedibile.

La signorina in questione si chiama Maddie, vive nella cittadina balneare di Montauk (New York), è piena di debiti e le hanno appena sequestrato l’automobile con la quale lavora per Uber. Urge una soluzione, servire gli aperitivi al club del porto non basta, anche perché maltratta i danarosi clienti. Così finisce con l’accettare la sconveniente proposta che viene da una coppia di ricconi un po’ fessi: fare da nave scuola al figlio diciannovenne Percy, un gran cervellone imbranato e silenzioso, chiuso sempre nella sua stanza davanti al computer, modalità hikikomori. In cambio dello sverginamento lei potrà prendersi la comoda Buick che giace inutilizzata nella villa postmoderna e tornare al lavoro per saldare i debiti.

Un classico del genere, non proprio una novità. Con lei sboccata e seduttiva, s’intende sopra le righe, capace anche di spogliarsi nuda davanti al fanciullo per favorire un romantico bagno nel mare; mentre lui, timido e cervellotico, finanche spaventato dalla trentenne intraprendente, vorrebbe un approccio più dolce, salvo capire che c’è sotto qualcosa a sua insaputa.

Siamo un po’ dalle parti di Tutti pazzi per Mary (1998), tra qualche affondo osé e le solite ironie sui “nerd”, almeno fino a quando Percy, invitato a cena con tanto di Limousine, non si metterà a suonare e cantare al pianoforte “Maneater” e lei cambierà espressione, forse toccata dalla sua bravura.

S’intende che Maddie, bionda e sfrontata, ma in fondo in cerca di qualcosa che non sia solo scopare col primo venuto, uscirà migliore dalla faccenda, al pari di Percy, finalmente deciso ad affrancarsi dai suoi genitori iperprotettivi e reagire al bullismo soffocante. Non vi dico come e in seguito a cosa, naturalmente.

Jennifer Lawrence e Andrew Barth Feldman trovano via via una certa “chemistry”, il resto dal cast, a partire dal redivivo/bolso Matthew Broderick nei panni del padre, è da commedia hollywoodiana di serie B. La star in cartellone coproduce, il che significa che il progetto le è proprio piaciuto o con esso ha pensato di tornare al successo pieno.

PS. La bella canzone sui titoli di coda è la gloriosa You’ll Accomp’ny Me di Bob Seeger. Visto titolo e testo ci sta bene.

In sala dal 21 giugno


Fidanzata in affitto (No Hard Feelings)   Regia: Gene Stupnitsky; sceneggiatura: Gene Stupnitsky, John Phillips; fotografia: Eigil Bryld; montaggio: Brent White; musica: Michele Danna, Jessica Rose Weiss; interpreti: Jennifer Lawrence, Matthew Broderick, Laura Benanti, Natalie Morales, Andrew Barth Feldman, Ebon Moss-Bachrach, Scott MacArthur, Kyle Mooney, Hasan Minhaj, Quincy Dunn-Baker, Jordan Mendoza, Alysia Joy Powell; produzione: Excellent Cadaver, Odenkirk Provissiero Entertainment, Sony Pictures Entertainment; origine: USA, 2023; durata: 103 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.

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