Flavia Coffari e il suo festival del cinema dalle radici femminili (Intervista).

Abbiamo incontrato la direttrice del Festival Flavia Coffari a cui abbiamo posto alcune domande:
Come nasce questo festival? E’ un’idea individuale o collettiva?

Il Falvaterra Film Festival nasce nel 2001 da un desiderio che avevo già da un bel po’ di tempo, di organizzare un festival di cortometraggi, che si è concretizzato dopo una proficua chiacchierata con il Sindaco Francesco Piccirilli e alcuni componenti del Consiglio Comunale di Falvaterra appunto, piccolissimo borgo medievale ,in provincia di Frosinone. L’idea è stata sostenuta da un gruppo di donne: Serena Pia Perla, Debora Molinaro, Elena Tenga, Isabella Borghese e Antonella Coluccielloe tutte insieme abbiamo fondato l’associazione Women Art Future per poter organizzare questo ed altri eventi artistici.

Falvaterra mi è sembrato il luogo ideale: un piccolo borgo tenuto come un gioiello dai suoi abitanti e dall’Amministrazione comunale che fa da cornice e crea un’atmosfera incantevole a qualsiasi evento, e il fatto di conoscere il luogo a menadito e molte attività del territorio. E’ stata una sfida stimolante portare il Cinema in piazza in un posto dove il cinema non c’era mai stato. Il cinema più vicino infatti, si trova  a Ceprano a circa 6 km di distanza.

Sei una delle poche donne a dirigere un Festival. Credi che si debba incentivare una maggiore presenza femminile attraverso le Istituzioni o è un fenomeno spontaneo in crescita?

A dirla tutta, io il problema proprio non me lo sono posto, un po’ allo stesso modo come regista donna, faccio una cosa che mi piace e che penso di saper fare discretamente. Poi mi guardo intorno, e qualcuno mi fa notare che, le registe donne sono davvero poche rispetto agli uomini, così come ancor meno le direzioni artistiche femminili dei festival o di altri eventi e devo ammettere che hanno ragione, e che sì questi erano considerati lavori tipicamente “maschili” e che siamo ancora una minoranza. E allora, ben vengano gli aiuti dalle Istituzioni, così come per i film anche per i festival diretti da donne. Il nostro Festival è completamente femminile: io sono la direttrice artistica, Debora Molinaro l’organizzatore generale e Serena Perla la producer, credo sia il nostro punto di forza la sensibilità artistica tutta femminile che ci caratterizza.

Cosa pensi del Cinema Italiano?

A mio parere il cinema italiano sta, con non poca fatica, riemergendo con delle preziose piccole perle e giovani virgulti dal triste declino culturale e produttivo che lo aveva contraddistinto negli ultimi decenni. Sempre con maggiore frequenza mi capita di uscire dalla sala soddisfatta, emozionata ed arricchita.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Includono un potenziale ampliamento del Festival?

Ho molti progetti che vorrei realizzare. Abbiamo intenzione di ampliare l’offerta e la qualità dell’esperienza e della programmazione. Per fare questo però ci servono adeguati finanziamenti e non può ricadere tutto sulle nostre forze come è successo ahimè, soprattutto nell’ultima edizione. Sfortunatamente la cultura è molto penalizzata soprattutto nelle aree rurali dove la mentalità comune non è di ampie vedute, se non con poche eccezioni che si possono contare sulle dita di una mano.

Se dovessi scegliere tra Garrone e Sorrentino chi preferiresti?

Come ospiti? Li vorrei entrambi. Sono indubbiamente due importanti registi contemporanei. Artisticamente forse ho una preferenza per lo stile di Garrone per le sue atmosfere, per come affronta le tematiche umane e per come sviluppa la psicologia dei suoi personaggi.

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