(MARTEDI’ 16 AGOSTO. CHIACCHIERATA CON UN AMICO).
Avrei dovuto farlo prima.
Ma no, dai, prova lo stesso.
Ma è cominciato l’altra settimana.
Tu prova, dai.
(MERCOLEDI’ 17 AGOSTO. IL GIORNO DOPO).
Squilla.
Pronto?
Il signor campionato?
Zaccagnini, l’aspettavo giorni fa. Come mai non si è fatto sentire?.
La verità? Corri su e giù, corri di qua, corri di là, e solo alla fine della prima giornata un amico mi chiedeva come mai non l’avessi ancora intervistata.
Tranquillo, è stato Ferragosto per tutti.
Ecco, infatti. Mi fa piacere che abbia conservato il mio numero e che comprenda così bene. Comunque mi dica se ha voglia, se le va un po’ di parlare.
La verità?
Certo.
Mi va. Molto.
Bene, allora eccomi qua pronto ad ascoltarla. Come sta, prima di tutto? La verità.
Male.
Ecco. Benissimo. Cioè no, malissimo, insomma. Perché?
Perché non c’è più pace da anni. Perché mi dice lei se è accettabile ‘sta storia di cominciare a Ferragosto? Ma secondo lei siamo un Paese che può cominciare a Ferragosto?
mmhhh….
La risposta me l’ha data lei stesso, quando mi confessa che si è scordato di intervistarmi. Ma è normalissimo! Scontato. E’ ovvio che a Ferragosto stiamo tutti con la testa per aria, anzi al mare o in montagna. Ho passato una vita a godermi l’evanescenza e l’effimero del calcio d’agosto, in attesa del lavoro. Per me era una preparazione fondamentale. Quel nulla sublime, in poltrona, le sere d’agosto al mare con gli amici, lentamente mi caricava. Osservavo, appuntavo, entravo nel mood. Ed ora, sta robaccia di farmi cominciare a Ferragosto. Sogno di continuo di essere ricoperto di sabbia, e di non riuscire a muovermi.
L’hanno fatta arrabbiare di nuovo.
Ma si, Zaccagnini, è un continuo. Non se ne può più. E poi ci si mette anche Dazn che non funziona. Questi signori si dimenticano che siamo parte della natura anche noi, che abbiamo bisogno di riposo, di ritmi sani. Di tempi umani. Di rispetto per le stagioni. Si ricorda quando arrivava settembre?
Beh?
Si chiudevano gli ombrelloni, veniva giù qualche temporale e io aprivo la stagione. Dopo di me cominciavano le scuole e come in una danza, nell’aria arrivava il sapore della vendemmia. Voleva dire che io attaccavo alle 14.30 e si scivolava lisci e felici fino a Natale.
Credo lei debba accettare che questo mondo non esiste più. Altrimenti continuerà a non darsi pace.
Ci stanno abituando a vivere senza alcuna certezza, caro Zaccagnini. Questo sta accadendo. A non essere più sicuri di nulla.
Pensa che ci sia un disegno?
Penso che si sperimenti ed esageri per aprire nuove vie di profitto, senza curarsi del bene della gente. Ma si, proviamo, osiamo, abusiamo, tanto ormai la gente è abituata a tutto. Non se se sia un progetto, ma mi sembra una tendenza.
Rifletterò su questa teoria. La sento arrabbiato, ma ancora lottatore.
Arrabbiato si, ma stanco, più che in lotta. Credo su questo si sbagli.
E solo continua a sentirsi?
Solo Klopp si è pronunciato, ha preso un po’ le nostre parti. Oltre lui, il silenzio. Diciamo che mi sfogo con qualche collega.
Tipo con chi?
Col calcio d’agosto, poveraccio. Ci siamo sentiti spesso nei giorni scorsi.
Come sta?
Come vuole che stia. Come uno che ha coccolato per più di mezzo secolo gli italiani in vacanza, che li ha fatti sognare tutti sotto l’ombrellone, i piccoli e i grandi, che ha dato voce a tanti, e poi di punto in bianco l’hanno lasciato senza lavoro. Non gli hanno fatto nemmeno una telefonata. Mi ha detto sua moglie che è andato qualche giorno in campagna. Quando torna gli telefoni, gli farà piacere.
Vediamo, però ora dovremmo parlare di calcio. Di campo.
Quale calcio? A lei piace la frutta acerba? Le squadre adesso sono questo. Frutta acerba messa in tavola.
Non la sento abbastanza sereno, mi perdoni. Vuole che ci risentiamo più in là?
No, ho bisogno di parlare ora.
Allora vada, l’ascolto.
Lo sa che non so nemmeno quando ci fermeremo per ‘sto cavolo di Mondiale? Novembre, dicembre? E quando si riprende lei lo sa? Glielo confesso, non mi sono nemmeno appuntato le date. Mi dicano loro di volta in volta. E i calciatori più importanti? Con quale testa scenderanno in campo? Secondo lei con un mondiale alle porte, daranno tutto, oppure al primo dolorino stop? Tanto chisseneimporta di un campionato sempre meno blasonato. Perché questo dicono di me: che ormai valgo come quello francese, olandese, belga, con tutto il rispetto per loro che sono dei professionisti impeccabili.
Dai, non esageri, cerchi di rimanere lucido. Anche i calciatori sono dei grandi professionisti. E poi, almeno gli italiani, questo dolore non glielo daranno.
Magra consolazione, guardi, a fronte di una ferita grande. Perché non dimentichi che anche io sono italiano e alla Nazionale ho sempre voluto bene. Al di là dei legittimi interessi di parte e di quello che dicono i maligni. Sarà ancor più dolorosa la grande pausa senza l’Italia al Mondiale.
Riprovo a parlare di campo. Galliani e Berlusconi in tribuna, come ai vecchi tempi. Che effetto le ha fatto?
Le facce di Galliani mi hanno dato sollievo. Quelle smorfie mi hanno riportato indietro di un po’.
Si salva il Monza?
Penso di si. In un modo o nell’altro ce la farà. Hanno gente esperta e capace.
Anche perché le piccole sembrano davvero piccole..
E nemmeno questo è un bel segnale. Il mio valore è direttamente proporzionale a quello dei campi di provincia.
Questa me la segno. In effetti non c’è stata nemmeno una sorpresa e nemmeno un pareggio nella prima giornata. Non era mai capitato, lo sa?
Allora lo capisce che c’è qualcosa di grosso che non va?
Però può darsi che tra le grandi ci sia equilibrio.
Vero. E questo mi farebbe piacere. E’ l’unica vera speranza che nutro.
Chi le piace tra le famose sette sorelle? Il termine è abusato, non mi piace, glielo dico. Facciamo così. Io gliele elenco e lei commenta. Le va?
Mi andrebbe se il mercato fosse chiuso. Ma purtroppo non lo è ed è un altro problema. Lo vede quanti ce ne sono, Zaccagnini? Ma si può, secondo lei, iniziare a Ferragosto e fare mercato fino alla fine del mese? Ma che davvero c’ho scritto giocondo sulla fronte?
Ha ragione, ma facciamo finta che il mercato sia chiuso.
Ecco, appunto, facciamo finta.
Inter.
A Lecce ha faticato. Bisogna capire quanto è grande la forbice tra il Lukaku di Conte e quello di Inzaghi. Hanno dato via dei giovani, se non sbaglio, e questo non mi piace. Rimane una delle candidate. Ma non se la porta a casa.
Milan.
Si è rafforzato senza fare rumore. Ed era già forte. Hanno dimostrato di saper lavorare molto bene e sono in fiducia. Autostima al top. Sono loro i favoriti.
Juve.
Pronti via, hanno preso Pogba e Di Maria: gran parte del mercato. Ad oggi non li vedo bene, ma rimangono la Juve e qualche strada la troveranno.
Il Napoli.
Attenzione a darlo per indebolito. Potrebbero aver fatto un ottimo mercato pur dando l’impressione di essersi ridimensionati. Hanno preso ieri Dombelè e stanno lavorando su altri nomi. Poi c’è questo giorgiano – non mi chieda di pronunciare il nome – che pare sia davvero bravo. Chi è rimasto potrebbe essere stato responsabilizzato, e chissà che Spalletti non riesca a tirare fuori un capolavoro da questa rosa senza troppe prime donne… Attenzione al Napoli, potrebbe essere una bella sorpresa.
La Roma.
Mercato imponente. Finora. Si è rafforzata ed ha in bacheca e un trofeo internazionale che potrebbe pesare in positivo sulla testa dei calciatori. Sarei un bugiardo se le dicessi che non mi aspetto molto. Non la vedo troppo dietro alle altre, anche se Mourinho, da vecchia volpe qual è, ha già smorzato l’euforia. Se tiene (questo) Zaniolo e prende Belotti, come si sente dire in giro, la Roma se la gioca per i primi posti.
La Lazio.
Che l’anno scorso è arrivata quinta, davanti ad Atalanta e Roma. Squadra solida, con Sarri al secondo anno. Ho sentito dire che Marcos Antonio è bravo. E ha fatto altri buoni acquisti dietro. Chiunque dovrà farci i conti. Non so come arriverà, ma credo mi renda più bello e interessante, e di questo la ringrazio.
Atalanta.
Ci ha insegnato a rispettarla sempre. Non si faccia l’errore di darla in declino per la stagione scorsa più complicata delle recenti. La considero una grande. Con un grande allenatore. Magari ha preso giocatori di cui non sappiamo nulla, ma che tra qualche mese considereremo delle bombe di mercato. Ringrazio anche l’Atalanta per quello che sta facendo per me (e non solo per me) da anni. Con chiunque parlo dei miei colleghi (persino con la Champions, per quel poco che la sento) sono tutti innamorati dell’Atalanta.
Mi citi una squadra oltre a queste, che le offrirà sale e pepe.
Il Torino. Davanti ha preso bella gente. Allenatore tosto e bravo. Al secondo anno. Ne riparleremo.
Mi dica un’altra cosa bella.
La gente allo stadio. Gli abbonamenti in crescita. Voglia di umanità. Così la leggo.
Ha cambiato voce, la sento molto meglio, adesso. Ha visto che le fa bene parlare di calcio giocato?
Mi fa bene parlare con lei. Mi chiami più spesso.
Stia bene, signor Campionato. Non si trascuri e non si butti troppo giù. Anche questa passerà. Vedrà. Non perda la fiducia, non perda la speranza.
Lei è un brav’uomo, Zaccagnini. Che Dio la benedica.
Che protegga lei. A presto e buon lavoro.
Rispondo oggi in un momento di riflessione post braciolata e post ferragostana con i Monti della Laga sullo sfondo. Ringrazio tardivamente per l’accostamento a Trevisani ma sono cose tra vecchi amici anche se mi ci ritrovo in qualche tratto somatico o forse solo negli occhiali. L’intervista al campionato con infinito rispetto legato alla sua verve è un po’ piatta per i suoi standard. Interessante l’idea che mi propose di fare qualcosa insieme, ringrazio ancora e ci penso. Sulla sua intervista avrei osato un po’ di più descrivendo più i personaggi che le squadre, la cosa più bella della Juve è nel taglio ragazzi anni 60 di bonipertiana memoria dei Rovella, Miretti e Fagioli il resto è usato più o meno sicuro per le altre squadre e nomi esotici seppur validi a Napoli, un coreano e un georgiano nella stessa squadra italiana non rammento di averli mai visto
Mi diranno è la globalizzazione bellezza. Buon tutto ragazzo