Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone. Il programma (1-8 ottobre 2022)

 

                                                                                                                          Al Teatro Verdi di Pordenone, 1-8 ottobre 2022

Si inaugura con l’anteprima assoluta della nuova copia di The Unknown (Lo sconosciuto) di Tod Browning, con Lon Chaney e Joan Crawford.
In chiusura The Manxman (L’isola del peccato), l’ultimo film muto di Alfred Hitchcock.
Fra gli altri eventi speciali Nanook of the North (Nanouk l’esquimese) di Robert Flaherty, la commedia con Marie Prevost Up In Mabel’s Room (Nella camera di Mabel) e il primo film girato in Islanda, centodue anni fa.
Dedicate alla mitica Ruritania e alla star americana Norma Talmadge sono le due principali retrospettive.
In anteprima il riscoperto documentario di Jean Epstein La montagne infidèle, eccezionale testimonianza dell’eruzione dell’etna del 1923.

La 41a edizione delle Giornate del Cinema Muto sarà inaugurata sabato 1° ottobre alle ore 21 al Teatro Verdi di Pordenone, con la proiezione di The Unknown (Lo sconosciuto, US 1927) di Tod Browning e l’interpretazione di Lon Chaney, un film culto della storia del cinema che segna il punto più alto della collaborazione tra il regista e l’attore conosciuto universalmente come “l’uomo dai mille volti”.  Ritrovata nell’Archivio di Praga e restaurato dal George Eastman Museum di Rochester, più lunga di 10 minuti rispetto alle versioni finora conosciute, abbiamoa  che fare con un film nuovo, come osserva il musicista messicano José Maria Serralde Ruiz, un habituè del festival cui è stata commissionata la nuova partitura per l’esecuzione dell’Orchestra San Marco di Pordenone.

Lon Chaney, Joan Crawford in The Unknown 
Credit: AMPAS – Margaret Herrick Library, Los Angeles

Un altro superclassico per la serata di chiusura di sabato 8 ottobre (con replica il giorno successivo, domenica 9 ottobre alle ore 16.30 sempre al Teatro Verdi di Pordenone) è Alfred Hitchcock con l’ultimo film del suo periodo muto The Manxman (L’isola del peccato, del 1929) interpretato dall’attrice ceca Anny Ondra, che Hitchcock volle anche nel suo film successivo, Blackmail, il suo primo sonoro.  Al musicista britannico Stephen Horne è stata commissionata una nuova partitura che sarà eseguita dall’Orchestra San Marco di Pordenone arricchita per l’occasione di alcuni musicisti specializzati in musica celtica sotto la direzione di Ben Palmer.

ALTRI EVENTI SPECIALI

Come consuetudine e ideale gemellaggio con la vicina Sacile (che ha ospitato il festival dal 1999 al 2006) le Giornate avranno lì un prologo venerdì 30 settembre alle 20.45 al Teatro Zancanaro con la proiezione di Up in Mabel’s Room (Nella camera di Mabel, 1926) di E. Mason Hopper, con Marie Prevost. Presentato con una nuova partitura musicale di Günter Buchwald, Up in Mabel’s Room viene replicato al Cinema Verdi giovedì 6 ottobre come uno degli eventi speciali del programma delle Giornate.
Sicuramente uno degli appuntamenti più attesi è Nanook of the North (Nanouk l’esquimese, 1922) di Robert J. Flaherty in programma nella serata di domenica 2 ottobre. Il film è frutto di una lunga frequentazione di Flaherty con il popolo Inuit iniziato undici anni prima della realizzazione del film, quando il regista esplorava le regioni del Labrador per conto del governo canadese. Alle Giornate, l’accompagnamento musicale composto da Gabriel Thibaudeau è eseguito dal vivo da un quartetto di flauti dell’Orchestra San Marco con le cantanti di gola inuit Lydia Etok e Nina Segalowitz e i solisti Alberto Spadotto e Anna Viola.

Nanook of the North di Robert J. Flaherty
Credit: AMPAS – Margaret Herrick Library, Los Angeles

Rimaniamo sempre nel grande Nord con l’altro evento speciale in programma mercoledì 5 ottobre alle 21, Borgslægtens Histoire (La storia della famiglia di Borg) di Gunnar Sommerfeld del 1920 tratto dal romanzo omonimo dello scrittore islandese Gunnar Gunnarsson scritto in lingua danese. Il film, di produzione danese e girato interamente in Islanda utilizzando attori sia islandesi che danesi viene tuttora considerato l’inizio della produzione cinematografica islandese.

LE RETROSPETTIVE (Ruritania e Norma Talmadge)

Prende finalmente il via l’ampia sezione dedicata alla Ruritania, nome di fantasia per indicare quei film di vario genere ambientati in un regno immaginario localizzato genericamente nei Balcani che traggono origine dal filone letterario del romanzo di Anthony Hope del 1894, Il prigioniero di Zenda. Un vero e proprio genere nel quale si intrecciano l’operetta, le storie galanti, le avventure di cappa e spada, spesso sullo sfondo di lotte dinastiche che traggono ispirazione da turbolenti fatti storici verificatisi nei paesi dell’Europa centrale prima e immediatamente dopo la Grande Guerra. Così, assieme ai film di finzione di varie produzioni europee, anche italiane dove la Ruritania diventa la Silistria, e americane, nel programma trovano spazio anche cinegiornali e documenti storici sui veri regnanti dell’epoca, e ricordiamo che la regina Elena, consorte di Vittorio Emanuele III, era originaria del Montenegro.
Tra i film di finzione citiamo l’italiano Sui gradini del trono del 1912; l’americano Three Weeks (1924); lo svedese Hans Kungl. Höghet Shinglar (Sua maestà il barbiere) del 1928, e il britannico The Runaway Princess (1929) di Anthony Asquith. Nel programma non mancano le parodie come i due cortometraggi Rupert of the Hee Haw (1924) di Percy Pembroke con Stan Laurel; e Long Fliv the King (1926) di Leo McCarey, in cui troviamo Oliver Hardy con due altri formidabili comici come Charley Chase e Max Davidson.
A proposito di Laurel e Hardy, li ritroviamo insieme in un titolo del programma nella sezione Riscoperte e Restauri. Si tratta di Ladroni, uno dei pochissimi film in italiano della coppia, uscito nel 1930, quando nel passaggio dal muto al sonoro erano gli stessi attori a rigirare le scene in una lingua straniera o ad autodoppiarsi.

Bob Minford, Stan Laurel, Oliver Hardy, James Finlayson in Ladroni Night Owls, 1929) di James Parrott
Credit: Progetto “S.O.S. Stanlio e Ollio”

Tra i titoli più interessanti della Ruritania troviamo anche Graustark (La Principessa di Graustark), del 1925, che fa da ponte con l’altra grande retrospettiva delle Giornate dedicata a Norma Talmadge. Il suo è un caso pressoché unico nella storia del cinema: attrice popolarissima negli Anni Venti al punto che, secondo gli esercenti era tra le quattro star capaci di riempire le sale (le altre erano Chaplin, Pickford e Fairbanks), con la fine del muto su di lei calò l’oblio. Difficile era anche reperire i suoi film, tra questi oltre a Graustark con la regia di Dimitri Buchowetzki (dove compare in un ruolo secondario anche Joan Crawford), il capolavoro di Frank Borzage The Lady, del 1925, e Ghosts of Yesterday di Charles Miller, del 1918, l’adattamento dell’opera teatrale di Rupert Hughes Two Women,

Nella sezione Il canone rivisitato le Giornate presentano La Dixième symphonie (1918) di Abel Gance, uno dei cineasti più geniali e potenti, non solo del muto; Europa (Polonia, 1931-32) di Franciszka e Stefan Themerson, un poetico cortometraggio che ha avuto una grande influenza sul cinema d’avanguardia nel periodo tra le due guerre mondiali; Manolescu, la prima grande produzione del regista ucraino Viktor Tourjanski realizzata in Germania nel 1929 con grandi attori quali Ivan Mosjoukine, Brigitte Helm e Dita Parlo.
Le sezioni dei film delle origini ci porteranno in molti luoghi del mondo e il documentario di Jean Epstein La montagne infidèle, del 1923, non mancherà di impressionarci per le riprese anche molto ravvicinate dell’eruzione dell’Etna e del fiume di lava.

Torna quest’anno anche FilmFair, la fiera del libro e del collezionismo cinematografico, e continuano come da molti anni ormai il Collegium, le Pordenone Masterclasses, gli incontri e il premio internazionale Jean Mitry, che dal 1986 viene assegnato a personalità o istituzioni che si siano distinte per l’opera di recupero e valorizzazione del patrimonio del cinema muto e per il quinto anno è sostenuto dalla Fondazione Friuli.

Al cinema muto italiano viene reso omaggio nel film Italia. Il fuoco, la cenere di Céline Gailleurd e Olivier Bohler; ai suoi fasti, al suo mondo romantico attraverso eccezionali immagini, le testimonianze dei protagonisti e la voce narrante di Isabella Rossellini.

Grazie allo streaming e all’ormai collaudata collaborazione con il web magazine “MyMovies”, anche quest’anno sarà possibile seguire il festival da ogni parte del mondo.
La proposta online, da sabato 1° ottobre a sabato 8 ottobre, comprende una selezione di titoli dalle diverse sezioni e gli incontri con l’autore.

 

ECCO QUI IL CALENDARIO COMPLETO

(Cliccare al centro per sfogliare il programma giorno per giorno)

 

 

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