Petite Nature di Samuel Theis (MyFrenchFilmFestival)

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Lui è Aliocha Reinert, nella realtà di anni ne ha quattordici (la stessa età di Jean-Pierre Léaud, durante le riprese de I 400 colpi), un aspetto indecifrabile, androgino, angelico ed assente, uno sguardo capace di trasmettere una fortissima carica emotiva latente, un’espressività esteriore ai minimi termini.

Nel film, interpreta Johnny Jung, un bambino di 10 anni, che vive con la madre, la sorellina e il fratello più grande, in una periferia della Lorena, con tutte le difficoltà che può avere una famiglia numerosa senza padre e con una madre che si barcamena tra amanti passeggeri e problemi di alcool. 

Johnny sta attraversando una fase della sua vita misteriosa e complessa, sensazioni e pulsioni non ancora del tutto comprensibili si fondono e si sviluppano verso la creazione di un’identità sessuale e amorosa. Il rapporto con il nuovo insegnante Jean Adamski (Antoine Reinartz), premuroso ed attento ad aiutare gli alunni più promettenti ad emergere e migliorare la propria condizione, si fa problematico…  

Non diciamo altro della trama, il film va visto e assimilato lentamente. Il regista Samuel Thies (Party Girl, 2014, coregia: Marie Amachoukeli, Claire Burger), partito inizialmente da una base autobiografica, molto saggiamente ha deciso di riscrivere il personaggio basandosi sulle caratteristiche di Aliocha. A pensarci, certe scene del film, che sulla carta risulterebbero abbastanza rischiose, riescono alla perfezione, proprio grazie al coraggio con cui il film si affida incondizionatamente alla presenza scenica del suo protagonista, attraverso inquadrature lunghe ed insistenti.

Il punto di vista è sempre quello di Johnny. Le soggettive del suo sguardo si sovrappongono all’acuto sguardo del regista, che riesce nel difficile compito di restituirci la naturalezza percettiva di una psicologia in via di sviluppo, tratteggiando una personalità che rinuncia al solito escamotage della confusione emotiva, mostrandosi spiazzante e volitiva: Johnny e innamorato, è mosso dal desiderio, sa cosa vuole, e sa perché lo vuole. L’incontro con il nuovo insegnante, che proviene da Lione, lo rende consapevole della condizione sociale senza speranza in cui si trova. La posta in gioco è altissima: la possibilità di crescere, la fuga, una via di salvezza, un’esistenza differente. Non si tratta di un’anima candida né di una “Persona Fragile”, (come viene maldestramente tradotto il titolo del film in italiano), bensì di un’identità forte, che si affida interamente a sé stessa per comprendersi e comprendere i suoi istinti. La sua corruzione, se così vogliamo definirla, consiste unicamente nella determinazione e nel desiderio.

Molto intelligente anche lo sviluppo della vicenda, che evita di cadere in facili stratagemmi narrativi, e pare crescere di intensità assieme all’ossessione di Johnny, mantenendosi però in perfetto equilibrio nei toni. L’illuminazione calda e l’utilizzo di luce naturale estiva contribuisce a tenere le distanze dal tipo di atmosfera da dramma sociale visto tante volte in questo genere di film (cielo cupo, toni freddi e scarichi), donando una leggera sensualità all’immagine attraverso il colore. Samuel Theis dichiara di aver lavorato assieme al suo D.O.P, il suo direttore della fotografia Jacques Girault, cercando ispirazione nei lavori della regista, sceneggiatrice e attrice britannica Andrea Arnold (Fish Tank, Little Big Lies).

Il finale, che ovviamente non sveliamo, chiosa intelligentemente con una scena che è quasi un azzardo, ma che magicamente funziona alla meraviglia, in gran parte grazie allo straordinario protagonista, senza sfociare nell’happy ending o nella tragedia assoluta, ma trasmettendo un piacevole brivido di euforia nello spettatore. Consigliato. 

In programma nel MyFrenchFilmFestival


Persona Fragile (Petite Nature)Regia e sceneggiatura: Samuel Theis; fotografia: Jacques Girault; musica: Ulysse Klotz; montaggio: Nicolas Desmaison, Esther Lowe; interpreti: Melissa Olexa, Aliocha Reinert, Antione Reinartz; produzione: France 3 Cinéma, Avenue B Productions; origine: Francia, 2021; durata: 93′.

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