The Takeover di Annemarie van de Mond

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 Annemarie van de Mond è la regista di The Takeover mentre Holly Mae Brood, nei panni della hacker Mel Bandison, è la protagonista di questo film olandese prodotto da Netflix che sta ora riscuotendo un certo successo sulla piattaforma streaming.
Due giovani donne, dunque, sono l’autrice e l’interprete di un action movie scatenato che fin dalle prime battute si contraddistingue creando e servendosi di un ritmo indiavolato. E ciò non è cosa banale, perché è necessario padroneggiare la scena per trasmettere la giusta adrenalina e per tenere alto l’interesse del pubblico, che, evidentemente, sta ben rispondendo alle sollecitazioni indotte dalle qualità cinetiche di questo film.
Un elemento che aiuta a imprimere ritmo è anche dovuto alla musica, che ci sembra perfetta – a differenza di tanti altri casi – in ogni scena. E quindi, nonostante il film non sembri aver potuto usufruire di un grande budget, riesce a intrattenere e a divertire, riuscendo a coreografare bene le fughe, sia di corsa oppure in macchina, cui è costretta dagli eventi la nostra bella protagonista Mel.

Amante dei computer fin da giovanissima, ritroviamo la ragazza, dieci anni dopo un buffo prologo, tosta ed esperta hacker etica, che lotta, tramite il web, per un mondo migliore. La storia potrebbe dunque soffermarsi sulle relazioni tra hackeraggio e questioni morali, tra “il fine giustifica i mezzi” e l’agire secondo principi inderogabili, ma The Takeover vira, dopo pochi minuti di potenziale indagine filosofica, in un inseguimento praticamente continuo, e, come dicevamo, questo è la sua forza e il segreto di un suo possibile successo.
La ragazza, infatti, dopo aver involontariamente hackerato le persone sbagliate ed essere stata incastrata per omicidio attraverso un fake, un video cioè manipolato per divenire una prova schiacciante di un fatto non compiuto dalla persona coinvolta, fugge disperatamente per le vie di Rotterdam, inseguita sia dalla polizia ingannata dalla falsa prova sia dai veri criminali, al servizio di una multinazionale cinese, che la vogliono incastrare.
Hackeraggio, fake-video, Cina – tanto di cui discutere, ma questi macro-argomenti sono solo un pretesto potenziale, come si accennava, per una corsa infinita senza interruzioni o quasi, che, mentre svela complotti internazionali, mette alla prova la regia perché lo stesso film non annoi e abbia quel ritmo, che del resto ci si è posti come suo vero unico scopo.
Per questo pensiamo che Annemarie van de Mond sia davvero riuscita a trasmetterci questa sua passione per il moto perpetuo che poi è l’essenza stessa (lo dice il nome stesso in inglese) di un “motion picture” – e Wim Wenders diceva sempre che “motion è emotion”.
Le domande di senso più ampio, a cui si accennava, possono essere un merito in più da scoprire e approfondire nel nostro più rassicurante quotidiano. Personaggi secondari come riferimenti o tappe di un inseguimento a ritmo di musica, un montaggio giusto che non svela la macchina da presa, un’ottima direzione al servizio della propria protagonista. Questo ci sembra sta il segreto di questo piccolo film The Takeover.

Su Netflix


The Takeover Regia: Annemarie van de Mond; sceneggiatura: Hans Erik Kraan, Tijs van Marle; fotografia Willem Helwig; montaggio: Fatih Tura; musica: Merlijn Snitker; interpreti: Holly Mae Brood, Geza Weisz, Frank Lammers; produzione: Netflix; origine: Paesi Bassi, 2022; durata: 87’; distribuzione: Netflix.

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