Tigers

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Martin Bengtsson è una  promessa di sedici anni del calcio svedese e dall’età di tre anni ha sognato di diventare un fuoriclasse nel calcio che conta. L’occasione sta nel trasferimento a Milano per giocare nell’Inter. Ma qualcosa non va in lui.

Il regista di Tigers Ronnie Sandhal ce lo rivela subito inquadrando sempre il volto teso del giovane calciatore: una sensazione di angoscia e di rabbia repressa viene trasmessa con primi piani continui sui suoi occhi impauriti e sulle smorfie della bocca che vorrebbe liberarsi dell’apparecchio come degli ostacoli che lo dividono dal suo sogno, o, meglio, dalla sua ossessione.

Il suo amore per il calcio è in effetti una ossessione: la sua determinazione è già da professionista, la sua cattiveria agonistica anche, ma la sua mente e il suo cuore sono fragili. Per quasi una ora di film percepiamo il disagio di Martin, reso benissimo dal regista e dall’interpretazione di Erik Enge, davvero eccellente. Poi finalmente un pochino di luce. L’amicizia con un compagno della primavera dell’Inter e una relazione sentimentale con una modella stanca dell’ambiente rendono Martin consapevole che al di là del suo talento, al di là della sua fragilità mentale, la vita che aveva sempre sognato non era poi così bella e probabilmente non faceva per lui. Calciatori invidiosi, ragazze superficiali, allenatori bigotti e dirigenti invasati dalla ricerca degli occhi della tigre. Ma questi giovani viziati, seriali, immaturi sono delle tigri non perché forti e coraggiosi ma perché aggressivi, cattivi e di nuovo invidiosi. Martin trova un mondo che gli è ostile, ma lo affronterà per poi uscirne uomo.

Ronnie Sandhal è sceneggiatore, regista e autore ed ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia: oltre a Tigers ha scritto anche la sceneggiatura di Borg McEnroe (2017) diretto da Janus Metz e del dramma sulla ginnastica Perfect, diretto da Olivia Wilde.
Martin Bengtsson ha raccontato la sua vicenda nel libro Nell’ombra di San Siro (In The Shadow of San Siro), pubblicato nel 2007: il desiderio di leggere subito l’autobiografia è fortissimo perché la storia merita da tanti e diversi punti di vista che il film ha saputo mettere a fuoco.

Tigers è un film importante e formativo, che tanti ragazzi meriterebbero di vedere per capire che a volte il dorato mondo che sognano, altro non è se non un incubo a occhi aperti. Per capire anche che spesso la fragilità mentale nasconde una sensibilità e una intelligenza che rendono più uomini di molti manichini impomatati.

La tensione è ciò che fa di questo film un piccolo capolavoro di cinema sportivo e formativo, Martin sembra esplodere a ogni inquadratura ma resiste, resiste e resiste. Anche se per lui giocare è fin troppo facile, i compagni lo evitano, lo escludono e lui inventa.

Molto interessante e originale, dunque, la pellicola di Ronnie Sandahl racconta una vita sul filo del rasoio e lo fa stando anch’esso sul filo del rasoio, rischiando e ottenendo infine un risultato notevole.

Dal 16 aprile disponibile su SKY PRIMAFILA, PRIME VIDEO STORE, APPLE TV, CHILI TV, GOOGLE PLAY, INFINITY, RAKUTEN TV, TIMVISION


Tigers – Regia: Ronnie Sandahl;  sceneggiatura: Ronnie Sandahl; fotografia: Marek Wieser; montaggio: Matteo Åsa Mossberg; musica: Jonas Colstrup;  interpreti: Erik Enge, Maurizio Lombardi, Lino Musella, Gianluca Di Gennaro, Frida Gustavsson, Liv Mjönes, Alfred Enoch, Johannes Kuhnke, Henrik Rafaelsen, Antonio Zavatteri, Daniele La Leggia, Antonio Bannò;  produzione: Black Spark Film & TV, Art Of Panic, SF Studios Production AB; origine: Svezia/ Italia/ Danimarca, 2021;  durata: 116’; distribuzione: Adler Entertainment.

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