-
3,5
Si legge che la quarantaduenne regista catalana Neus Ballús abbia impiegato sei anni a scrivere e girare il suo quarto lungometraggio intitolato Sis dies corrents che in italiano significa Sei giorni di seguito e che la Academy Two lodevolmente porta in Italia con il titolo I tuttofare, a poco meno di un anno di distanza dalla presentazione al Festival di Locarno, dove i due protagonisti (Mohamed Mellali, Valero Escolar) hanno ricevuto ex-aequo il premio come migliori attori o forse sarebbe più corretto dire “attori” perché si tratta di due persone che fondamentalmente interpretano se stesse e infatti i nomi dei personaggi sono gli stessi di chi li interpreta.
Non conosciamo evidentemente il processo produttivo che ha portato a una così lunga gestazione, ma possiamo immaginare abbastanza comodamente quale ne sia stato l’obiettivo, ben riassumibile con il sostantivo “sottrazione”. Ne è derivato un film di poco più di ottanta minuti (evviva!), in un’epoca in cui la lunghezza e la ridondanza (Alberto Crespi ne parlava giustamente proprio a proposito del Concorso di Cannes) la stanno facendo da padrone.
La storia è elementare e presto raccontata. Un migrante marocchino sulla trentina fa domanda per entrare a far parte di una piccola squadra di manifattori, piccola perché in realtà sono solo in due a lavorare e uno dei due sta andando in pensione. Mohamed detto Moha verrà preso in prova (una settimana) e dovrà vedersela quasi esclusivamente con colui che resterà, con Valero, un uomo di mezza età decisamente appesantito e non esattamente animato da grande spirito di accoglienza nei confronti del potenziale futuro collega, anzi proprio prevenuto. Vediamo i due uomini che ogni giorno entrano in contatto con gli ambienti più diversi, un vasto campionario antropologico che va da un sedicente centenario appassionato di nutrizione salutista a una fotografa di moda che convince Mohamed a posare per lei, alla casa super tecnologica di un terapeuta di coppia, il quale già che c’è – non richiesto – sottopone i due colleghi a un trattamento gratuito, di cui con tutta evidenza hanno bisogno.

Personaggi e ambienti che vengono attraversati – con uno sguardo curioso, ironico, tenero e vagamente surreale – dalla regista in una Barcellona fondamentalmente periferica e un po’ anonima che potrebbe essere qualunque altra città, se non fosse che i personaggi parlano in larga misura catalano, Mohamed compreso, il quale proprio dall’apprendimento sistematico del catalano si aspetta un importante strumento di integrazione. In voice over/off Mohamed parla tuttavia anche in berbero a commentare le proprie impressioni e aspettative su questa settimana di prova e più in generale sul suo rapporto con il nuovo paese. A fungere da contraltare alle interazioni sul lavoro, ci vengono offerti lacerti della vita privata di entrambi i protagonisti: Valero perennemente in lotta disperata con il proprio peso (e l’aggressività nei confronti del collega proviene con certezza anche da un’inconfessata invidia nei confronti del fisico asciutto del collega maghrebino), Mohamed nei suo sforzi di apprendimento della lingua e nel rapporto con i coinquilini che invece rientrano a pieno titolo nel cliché di chi di integrazione non ha la minima voglia e trascorre le giornate sul divano a guardare le partite di calcio.
Lo sguardo di Ballús e della direttrice della fotografia, con riprese mai banali, a cominciare da una splendida contre plongée iniziale, è uno sguardo che rivela una evidente formazione documentarista, con una particolare attenzione alle architetture delle periferie oltreché agli interni – tutto senza toni didascalici, tutto senza deissi, ma all’insegna della leggerezza che è la vera cifra stilistica di un film che aiuta a comprendere quanto ricco e quanto vario sappia essere il cinema europeo.
In sala dal 9 giugno
Cast & Credits
I tuttofare (Sis deis corrents) – Regia; Neus Ballús; sceneggiatura: Neus Ballús, Margarita Melgar; fotografia: Anna Molins; montaggio: Neus Ballús, Ariadna Ribas; interpreti: Mohamed Mellali, Valero Escolar, Pep Sarrà, Oriol Cervera, Christian Ramírez, Mauricio Barriga, Alfredo Aloisio, Pere Codorniu, Paqui Becerra; produzione: Distinto Films; origine: Spagna 2021; durata: 85′; distribuzione: Academy Two.
