The other side di Tord Danielsson e Oskar Mellander

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Basata su fatti realmente accaduti, la storia di The other side è abbastanza semplice: una giovane famiglia si trasferisce in una casa bifamiliare e subito viene tormentata dalle oscure presenze della parte non abitata. Se, come è vero, le grandi storie si raccontano con poche parole e con poche immagini, questo piccolo film svedese ne è un’ulteriore prova.

I due registi, Tord Danielsson e Oskar Mellander, anche sceneggiatori, creano fin dall’inizio molta suspense e vera angoscia. E questo è un merito non da poco che rende eccitante la visione di un horror davvero buono.

I protagonisti sono tre: un bambino, la madre acquisita, il mostro. Attorno ai loro movimenti ruota il film, che svolgendosi tutto all’interno della casa la trasforma da riparo accogliente e sicuro, motivo di una possibile nuova vita, a nido malefico e ingordo di vite da spezzare. L’angoscia è trasmessa soprattutto dai dubbi che si insinuano nella famiglia e nello spettatore sulla pazzia e sulla violenza della madre, che potrebbe mascherare la propria follia con la malignità di un essere soprannaturale.

La serie It (1990) oppure l’immortale Shining (1980) sono riferimenti espliciti ma anche, al tempo stesso, motivo di veri e propri omaggi della regia, che non indugia in violenze efferate e sadiche ma gioca con lo spettatore, come insegnava a fare Sir Alfred Hitchcock.

Durante la visione si provano momenti di puro terrore, e più si avvicina il mostro o più si allontana,e più l’adrenalina sale. Ma chi è questo mostro? Difficile dirlo, non tanto per non svelare l’inganno maligno, quanto perché ciò che è reale si confonde con il soprannaturale e in questo sta la bellezza del film.

In definitiva l’uomo nero spaventa perché nessuno mai capisce se sia o meno reale, o se sia “solo” la nostra paura. The other side racconta ancora dell’uomo nero ma lo fa in modo originale; a volte sembra citare altri film in modo molto diretto ma le scene funzionano lo stesso molto bene, e incutono molta paura. Non è un film banale, non è un horror estivo di serie b. E’ un film  riuscito che parla anche dell’amore che solo le donne sanno donare; il loro continuo sacrificio per i bambini e per gli uomini, è qualcosa di straordinario che per fortuna gli artisti riescono a celebrare e a trasmettere.

Solo, se esiste questo maledetto uomo nero, anche soltanto come paura, sarebbe interessante esplorare la natura opposta, benefica e felice di Dio. L’amore non è in contraddizione con Dio, anzi è la sua essenza, lo sappiamo, è chiaro, ma purtroppo nei film horror Dio è assente o è addirittura parodiato come ne L’esorcista (1973).

C’è l’amore ma non Dio, come se si avesse paura che Dio non faccia paura e spettacolo, ma Dio, come insegna Dante da secoli, può essere molto, molto pauroso e soprattutto temibile. Il film dei due registi svedesi ci rende curiosi sul loro futuro e sulla possibilità di indagare anche il mistero divino, perché in fondo tutte le emozioni sono paurose e meravigliose allo stesso tempo.

 In sala dalgiugno


 The other side – regia: Tord Danielsson, Oskar Mellander; sceneggiatura: Tord Danielsson, Oskar Mellander; fotografia: Henrik Johansson; montaggio:
Joakim Tessert-Ekström; musica: Jonas Wikstrand; effetti speciali: Petter Bergmar; interpreti: Dilan Gwyn, Linus Wahlgren, Troy James, Jakob Fahlstedt, Janna Granström, Niklas Jarneheim; produzione: Breidablick Film AB; origine: Svezia, 2021; durata: 87’; distribuzione: BIM Distribuzione.

 

 

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