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Cosa succederebbe se tornassi indietro nel tempo?
Marco Graiani (da un soggetto cofirmato con Gabriele Carbotti), firma una commedia surreale su tre sessantenni strampalati rinchiusi in una clinica che, dopo aver ingerito una pillola, tornano ai loro trent’anni commettendo qualche follia, gustandosi qualche sfizio mai assaporato in passato e attraversando tanti rimpianti.
Maurizio è un attore gay che viene ricoverato in una stanza di ospedale insieme al vedovo cardiopatico siciliano Marco e all’ “erotomane omofobo” Diego.
Marco, il più tenero dei tre, ha fissato una cena galante con la cognata, e Diego gli procura delle pillole cinesi che dovrebbero funzionare da Viagra, ma che lo ringiovaniscono magicamente di trent’anni.
Visti gli effetti della pillola, anche Maurizio e Diego, sessantenni come Marco, ingoiano la pastiglia, ma solo il primo ringiovanisce all’istante, mentre per l’altro il passaggio è più graduale, e l’effetto va e viene, a cominciare dal rimbiondirsi della capigliatura.
I tre, spaventati ed eccitati dalla novità, decidono di riprodurre la formula delle pillole per commercializzarla con l’aiuto di una trentenne esuberante (espediente che ricorda molto Smetto quando voglio) mentre il compagno di Maurizio e una squadra di poliziotti è alle loro calcagne…

L’idea di partenza non è certamente nuova ed è legata all’idea dell’inevitabile nostalgia di una giovinezza perduta, che può portare a riflessioni approfondite e all’esplorazione del sentimento dell’impotenza dell’essere umano di fronte alla sua caducità.
La ‘what if commedy’, se ben sviluppata, può infatti essere potente e leggera al tempo stesso trovando la sua forza nella coesistenza di contrasti potenti e apparentemente inconciliabili, come la nostalgia di un istante che non può tornare e al tempo stesso, la freschezza e la giovinezza ritrovate.
30 anni (di meno) ha, potenzialmente, gli ingredienti giusti per una buona commedia agrodolce, come la voglia di ritrovare la propria identità, l’amicizia improbabile tra tre individui apparentemente incompatibili tra di loro, il desiderio di rivivere (e forse di riscrivere) il proprio passato.
Il regista, qui al suo esordio (già sceneggiatore di Poli opposti, Tutta un’altra vita, School of Mafia), si perde però nei dettagli, calcando la mano su inutili sottolineature, esasperando battute infantili e inconsistenti, connotando i personaggi di una fragile consistenza psicologica, anche se non mancano buone performance attoriali.
Infatti, in questa commedia non particolarmente riuscita, risaltano comunque le performance di Massimo Ghini, Claudio Colica, Paola Pessot (la commissaria di polizia) e quella di Nino Frassica.
Il risultato è una commedia agrodolce con un buon ritmo di base e con un buon cast, a tratti divertente, a tratti infantile, che avrebbe meritato un maggior approfondimento, viste le buone premesse di partenza.
In sala dal 21 agosto 2024
30 anni (di meno) – Regia e sceneggiatura: Mauro Graiani; fotografia: Andrea Arnone; montaggio: Nicola Barnaba; musiche: Fabrizio Pippo Lamberti; interpreti: Massimo Ghini, Claudio Casisa, Claudio Colica, Antonio Catania, Greg, Giulia Elettra Gorietti, Nino Frassica, Fabrizio Nardi, Gabriele Carbotti, Federica Cifola, Paola Pessot, Luca Vecchi, Milena Miconi, Nadia Rinaldi, Paolo Bernardini, Fabrizio D’Alessio, Cristiana Vaccaro; produzione: Camaleo; origine :Italia; durata:102 min; distribuzione: Plaion Pictures.
