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L’acqua e il mondo subacqueo con i suoi sconosciuti e misteriosi fondali marini sono stati da sempre luogo privilegiato per l’ambientazione di fiabe e racconti per bambini. A partire dalla versione animata dalla Wald Disney di La sirenetta (1989), la favola di Hans Christian Andersen, tutto può succedere nel fondo del mare, anche che al mondo in superficie corrisponda in parallelo un mondo sotterraneo. Dopo Alla ricerca di Nemo (2003), Shark Tale (2004), Ponyo sulla scogliera (2008), Alla ricerca di Dory (2016) o il più recente Luca (2021), l’antropomorfismo del mondo acquatico è una caratteristica diventata ormai familiare ai bambini oggigiorno. Anzi, nella fantasia creativa dell’animazione, le frontiere fra terra e acqua arrivano addirittura a perdere e a superare ogni barriera fisica, in un mélange che serve alla costruzione di un mondo surreale e satirico, come quello diventato ormai popolare e iconico di SpongeBob (1999-).
Anche il film Ricardito lo squalo?, il primo prodotto da una piccola produzione italiana low budget, la Ahora! Film, si mette alla prova per creare un mondo acquatico a modo suo, con vita famigliare, pesci-bambini che frequentano la scuola e addirittura un servizio di notiziario che informa sulle ultime novità. E lo fa accontentandosi di uno stile grafico base, scarno e vuoto di particolari, se vogliamo più vicino a SpongeBob che non a Alla ricerca di Nemo, anche se si lascia inspirare da Shark Tale per alcune figure di contorno, come il rapper squalo. Tutto sommato un mondo nel quale i pesci, sebbene proprietari di frigorifero e grotte con tavoli e sedie, rimangono in definitiva dei pesci.
Protagonista è un piccolo pesce pappagallo di nome Ricardito cresciuto fra la colorata barriera corallina del Caribe colombiano dove vive con i genitori e la sua numerosa famiglia. I pesci di questa specie si nutrono di alghe incrostanti dei coralli e sono quindi molto sensibili all’inquinamento dei mari perché dipendono dal benestare di questi ultimi. Fra tutti i fratelli, Ricardito è forse il più curioso, che invece di rosicchiare panini alle alghe preferirebbe esplorare il circondario ed ha grandi sogni da realizzare nel cassetto. Anche perché Ricardito a differenza del resto della sua famiglia è nato con una piccola malformazione, che gli ha fatto crescere in modo anomalo la pinna dorsale tanto da farla assomigliare a quella di uno squalo. E mentre per questo viene deriso dai suoi compagni di scuola, il pesciolino, fiero del suo essere diverso, decide di andare alla ricerca di altri ‘veri’ squali, e mettendosi così in pericolo si allontana da casa. Avrà la fortuna di incontrare solo squali amici, fra questi Rosetta e la figlia Aly e il finto cattivo Lamiera, che sfigurato, vive nascosto dentro il relitto di una nave. Con questi amici Ricardito cercherà di cacciare i veri cattivi di turno, ossia i rappresentanti della specie umana, chiamati ‘camminati’, che altro non fanno che buttare bidoni di petrolio in mare e sporcare di rifiuti l’oceano.

Tre anni di lavorazione sono serviti alla regista Alessia Camoirano per trasformare in un film a cartoni animati il libro per bambini Ricardito lo squalo? (Little Richard The Shark?) di Evelyn Bruges. Forse per questo il film è pensato per un mercato internazionale, o così almeno fanno pensare le scritte e i cartelli, tutti in lingua inglese, presenti lungo il corso della storia.
Le immagini semplici e molto stilizzate si rivolgono soprattutto a famiglie con bambini molto piccoli, diciamo della scuola per l’infanzia. Ma, anche la mancanza, fino a quasi alla fine del film, di vera azione, probabilmente è dovuta all’attenzione della regista Alessia Camoirano a non creare ansia e paura nel pubblico dei più giovani con situazioni drammatiche.
Se l’intenzione della regista è di sensibilizzare all’ecologia e alla diversità, il film rischia però di risultare troppo didattico e quasi pedante nel suo scopo. Gli aspetti presentati inoltre, risultano trattati con una ingenuità che a tratti scade quasi nel convenzionale, e se ciò può essere accettato da un pubblico di età molto giovane, può però risultare noioso e scontato per gli adulti che lo accompagnano. L’immaginario subacqueo di Ricardito, proprio nella sua schematica e scarna rappresentazione dei fondali marini, sarebbe potuto risultare interessante se avesse fatto da semplice sfondo ad una buona sceneggiatura di partenza. E invece, pure quest’ultima, non osando andare oltre il dichiarato scopo educativo, rimane legata, senza particolare ispirazione, ad una favola per i più piccoli che, se funziona nella dimensione del racconto breve di un libro per bambini, non supera la prova di un lungometraggio animato. A Ricardito lo squalo? avrebbe giovato un po’ più di coraggio inventivo, mentre si appiattisce in formule convenzionali.
In sala dal 23 gennaio 2025.
Ricardito lo squalo? – Regia: Alessia Camoirano, sceneggiatura: Evelyn Bruges, Marco Pollini; fotografia: Mauricio Molina; montaggio: Mauricio Molina, Adinori; musiche: Federico Crosato, Ermanno Corrado; voci interpreti: Marcello Fonte, Marco Leonardi, Pino Ammendola, Gabriele Piancadelli, Susanna Brunelli, Giuseppe Ansaldi ; produzione: Ahora! Film; origine: Italia 2025; durata: 100 minuti; distribuzione: Ahora! Film.
