Little Boy di James Benning (Berlinale – Forum)

  • Voto

Per chi non lo conosce, due parole di presentazione sono dovute. James Benning  (classe 1942!) è un filmmaker americano indipendente, che ha sempre lavorato nel campo del cinema sperimentale, sostenendo il metodo del cinema lento (slow cinema), privilegiando soprattutto il non-narrativo, il visivo e il concettuale. Ormai presenza costante nella sezione Forum alla Berlinale, dove è considerato un maestro del genere, Benning si è creato un nome con film dai titoli enigmatici come 11 x 14 (1976) e One Way Boogie Woogie, 1978 girati a Chicago e Milwaukee. Quest’anno propone con Little Boy un compendio visivo all’ormai lontano American Dreams del 1984, che delineava un critico ritratto americano dei gloriosi anni d’oro.

 

Il regista James Benning.

La prima immagine di Little Boy è un modellino di scheletro di dinosauro esistito 81 milioni di anni fa, accompagnato da un non ben definito ruggito di bestia feroce. Poi una data: il 1961. La seconda immagine ci mostra due mani di bambino su sfondo scuro: una tiene dei pezzi di plastica da modellismo non ancora separati fra loro, l’altra mano li pennella di colore azzurro. In sottofondo suona una canzone di Nicky Nelson dal titolo“It’s late”. Finita la canzone vediamo la costruzione in miniatura assemblata: un silos per fattorie. Ad accompagnare l’opera finita si sente in sottofondo la voce di Dwight D. Eisenhower, il 34. Presidente degli Stati Uniti che legge il suo discorso alla nazione, il suo ultimo, trasmesso alla televisione nel gennaio del 1961.

E così per nove modellini, nove canzoni e nove discorsi pubblici in una struttura ripetitiva abbastanza chiusa. Gli edifici dei modellini stanno ad indicare l’immaginario iconografico e rurale dei pionieri americani: fattorie, centrali elettriche, stazioni. Le canzoni vanno dal country di Nelson, al folk di Tracy Chapman passando per il jazz di Nat King Cole, fino alla triste Molly Malone di Sinéad O’Connor. Un assemblaggio di immagini, suoni e parole, che per quanto a prima vista possa risultare casuale, alla fine un vago senso d’insieme lo trasmettono. Le mani che colorano crescono e invecchiano ad ogni nuovo gruppo di pezzi da modellismo da colorare, ad indicare, come le date, il passare degli anni. L’America viene segnata da movimenti politici, altrettanti importanti protagonisti ne scrivono la storia con i loro discorsi, alcuni in negativo, parlando di violenza e odio, altri in positivo, parlando di unione, pace, ammettendo errori commessi. Fra i primi il governatore segregazionista dell’Alabama George Wallance, Ronald Regan a Camp Devis, ma anche il leader del gruppo delle Pantere Nere Stokely Carmichael, fra i secondi il sindacalista di origine messicana César Chavez, l’ambientalista Severn Cullis Suzuki, Hillary Clinton, la pacifista australiana Helen Caldicott, nota per le sue campagne contro le armi nucleari. A questo punto, torniamo indietro, al 6 agosto del 1945, qui Benning ci propone l’ascolto di un estratto della dichiarazione di Harry S. Truman, il 33. Presidente degli Stati Uniti sulla necessità dell’uso della bomba atomica su Hiroshima.

Come sempre fuori da possibili classificazioni di genere, Benning lascia sia lo spettatore ad assemblare il puzzle concettuale di cui lui fornisce solo gli elementi. Spetta al pubblico rimettere insieme tutti i vari pezzi offerti allo sguardo e all’orecchio, così come il regista ha costruito i suoi modellini. Grazie a immagini, musica e messaggi politici quell’idea di America che dagli anni Sessanta ad oggi è andata cambiando, si rivela e si ricompone a poco a poco, nelle sue contraddizioni e nei suoi estremi, un po’ a monito per l’oggi, un po’ a dirci che anche l’oggi passerà e, chissà, andrà ad arricchire il decimo pezzo della collezione.


Little Boy:  – regia e sceneggiatura: James Benning; interpreti: Johnan Jahromi, Alessandro Streccioni, Yusef Ferguson, Yuan Gao, Nelson De Los Santos; origine: Usa, 2025; durata: 74 minuti.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *