Black Bits di Alessio Liguori

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Dopo In the trap (2019) e Shortcut (2020), Alessio Liguori, classe 1981, torna sul grande schermo con un thriller al femminile adrenalinico e molto attuale.

Il regista romano, che ha debuttato alla regia nel 2013 con il thriller fantascientifico Report 51, sceglie di ambientare Black Bits in una Safe House, apparentemente un luogo isolato e al riparo da sguardi indiscreti, nella realtà pieno di insidie e di pericoli per le due giovani protagoniste. Il luogo di questo thriller è un nascondiglio futuristico che delimita lo spazio interno dove le due ragazze si riparano dal nemico (reale o immaginario), riflettono in due e agiscono. Fuori dalla Safe House c’è solo il bosco, l’ignoto e forse anche una minaccia incombente.

E allora dove si nasconde il pericolo più grande, all’interno o all’esterno? Black Bits gioca proprio sul contrasto continuo tra i due ambienti (fuori o dentro), caratteristica capace di rendere l’ atmosfera del film sospesa, ansiogena e piena di tensione.

Dora (Jordan Alexandra) e Beth (Yvonne Mai), al centro dell’intreccio, sono due amanti e soprattutto si rivelano abilissime ladre. Le due ragazze, apparentemente agli antipodi l’una dall’ altra per temperamento e idee, riescono a derubare la Black Bits, una società molto attiva nel dark web.  Grazie a un abile raggiro, infatti, le due ” ladre” acquisiscono il possesso di due neurochip di grande valore e, saggiamente, decidono di rifugiarsi in una ‘Safe House’ isolata, luogo non luogo dove tutto è possibile. Tuttavia, l’apparente tranquillità della situazione viene stravolta da eventi inspiegabili in casa e da una presenza inaspettata. Hank (Sebastian Fabijanski), un uomo all’apparenza taciturno e solitario, comincerà infatti a dar loro la caccia in una lotta all’ultimo sangue al confine tra reale, immaginario e virtuale.

Il film di Liguori, scandito da un buon ritmo, mira a confondere continuamente lo sguardo dello spettatore sulle molteplici dimensioni della realtà. Il regista, infatti, da sempre ama giocare sul sottile confine tra ciò che è vero e ciò che è apparente, irreale o probabile e centra l’obiettivo, rendendo i luoghi dell’intreccio misteriosi, ansiogeni, inquietanti proprio perché non prevedono una via di uscita o una soluzione immediata per gli sfortunati protagonisti.

Shortcut era ambientato in uno scuolabus, che diventa trappola e orrore per cinque adolescenti bloccati lì dentro al riparo da una mostruosa creatura. In the trap, thriller claustrofobico ossessivo e insolito, è girato quasi esclusivamente all’interno di un appartamento, che si trasforma in un incubo senza fine per un trentenne, tormentato e minacciato da una misteriosa entità. L’ orrore, dunque, è in casa o dentro di lui?

In Black Bits, invece, non è immediatamente chiaro dove si nasconda il pericolo reale perché la minaccia potrebbe essere ovunque. L’ interno della Safe house si rivela un posto poco sicuro e oscuro perché accadono eventi insoliti e misteriosi; nel bosco si nasconde un uomo senza scrupoli che gioca ferocemente con le protagoniste al gatto e al topo.

La via d’uscita dall’ incubo forse non è reale ma solo immaginaria… Un finale originale e inaspettato.

 In sala dal 3 agosto 2023


Black Bits – Regia: Alessio Liguori; sceneggiatura: Daniele Cosci, Carlo Andrea Maucci, Fabio Sieni; fotografia: Luca Santagostino; montaggio: Luigi Mearelli; musiche: Szymon Sutor; interpreti: Yvonne Mai, Jordan Alexandra, Sebastian Fabijanski, Amelia Clay; origine: Italia/Polonia, 2022; durata: 82 minuti; distribuzione: Altre Storie con Minerva Pictures.

 

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