Hanno clonato Tyrone di Juel Taylor

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“Un pappone, una puttana ed uno spacciatore entrano in un bar”. È quanto basta, perché se il pappone è Jamie Foxx, la prostituta Teyonah Parris e lo spacciatore John Boyega, e tutti e tre i personaggi sono scritti in maniera brillante, con parti che sembrano cucite addosso, la farsa è assicurata. 

È quasi un miracolo, che Hanno clonato Tyrone sia il film d’esordio di Juel Taylor (co-sceneggiatore di Creed II), giovanissimo regista di 36 anni, cresciuto nel Tuskegee, Alabama. Stiamo parlando di una commedia con risvolti sci fi ed uno spirito decisamente fresco, il cui soggetto si basa veramente sulla barzelletta di cui sopra. 

Fontaine, lo spacciatore, è un trafficante di droga che vive alla giornata, Slick, il pappone, è un gangster ridicolo e vanitoso, e Yo-Yo è la prostituta che lavora per lui.  Una notte, Fontaine viene ucciso in un’imboscata a colpi di pistola, ma per sua sorpresa, si risveglia nel suo letto la mattina dopo. Scopre di essere stato clonato. Si ritrova a dover fare squadra con Slick e Yo-Yo, e a dover affrontare un mistero che cela una verità spaventosa ed estremamente minacciosa. 

Hanno clonato Tyrone non si accontenta di essere una commedia, e lascia trasparire elementi che aiutano a dare solidità, risvolti di critica sociale riconducibili al cinema di Jordan Peele, ma che si lasciano prendere più alla leggera, e non daranno (speriamo) troppi spunti per intessere costrutti teorici ed interpretativi che potrebbero spostare eccessivamente l’attenzione dall’oggetto filmico di per sé. 

 Se volessimo trovare, nelle caratteristiche del film, la personalità di Taylor, possiamo affermare che molto probabilmente utilizza la musica come elemento ispiratore e costitutivo della sua creazione, la colonna sonora è un perfetto mix di classici R&B (Bootsy Collins, Mary Jane Girls, Patrice Rushen, Alicia Myers) che si susseguono uno dopo l’altro, e tingono ogni scena di intensità e danno fluidità all’opera complessiva, assurgendo, ancora più della storia, al ruolo di trait d’union dell’opera. Assieme ad una fotografia granulosa, dalla cupezza che contrasta perfettamente il tono da commedia, si ottiene un equilibrio molto originale. 

Peele a parte, ci sono influenze dichiarate di film che il regista cita da cui ha preso spunto: Truman Show, Essi vivono e Matrix per la storia, Jackie Brown, Boogie Nights e Il Grande Lebowski per il tono generale, quest’ultimo, forse, risulta il più evidente. Le citazioni alla blaxploitation ed alla controcultura degli anni 70-80 aggiungono una componente ludica: come in una caccia al tesoro, sono disseminati ovunque piccoli elementi di un passato al quale si guarda con affetto, piccole capsule del  tempo, come una televisione che trasmette un celebre film di Van Damme (Senza esclusione di colpi), la citazione reiterata di un famigerato film di Paul Verhoeven, L’uomo senza ombra, ma anche un esperimento di tortura visiva che cita apertamente Arancia Meccanica, cartelli in vetrina di negozi che pubblicizzano Somaah!, una bevanda gassata, con lo slogan “Keep ‘Em Smiling!” – un riferimento a Brave New World di Aldous Huxley, e gli immancabili riferimenti alla Blaixploitation: la bevanda che sorseggia Boyega, Anaconda, nome non casuale, ma tratto da Black Dynamite, la commedia d’azione Blaxploitation del 2009, l’abbigliamento iconico che Jamie Foxx sfoggia durante una delle scene più epiche (la resa dei conti finale): un cappotto di pelle marrone con un collo di pelliccia, dita sfolgoranti di anelli, è un omaggio a Ron O’Neal, ed al classico outfit Blaxploitation, che l’attore/regista sfoggiava nel film del 1972 Super Fly. 

Abbiamo elencato tutti questi riferimenti perché abbiamo come l’impressione che il film ne faccia un uso che va oltre al citazionismo, e se ne serva in maniera più organica, rendendoli parte dell’intelaiatura stessa della vicenda, contribuendo a trasfigurarne il tempo ed i luoghi: già, perché il mondo di Hanno clonato Tyrone appartiene ad un’epoca indefinita, e fa convivere assieme elementi presi da epoche diverse, contribuendo a dare quella strana percezione di trovarsi in una realtà leggermente falsata. L’incedere della vicenda, sempre in levare, accatasta situazioni sempre più assurde, in cui i nostri protagonisti si rendono conto che c’è qualcosa che effettivamente non torna nella loro realtà (bellissima la scena in chiesa, quando un prete posseduto fa partire una danza assatanata tra i fedeli entusiasti che lo seguono sulle note di un beat forsennato). La progressione non è sempre omogenea, talvolta si prende una pausa, poi fa ripartire la follia esplosiva, dando l’impressione di una durata forse eccessiva, difetto a cui si soprassiede tranquillamente. 

I personaggi, dicevamo, sono bene assortiti, e, cosa più importante, riescono ad instaurare dinamiche reciproche avvincenti, grazie a piccoli tocchi che il regista dosa con grande sensibilità: ad un certo punto, i tre si ritrovano a prendere un ascensore, e mentre questo scende, Yo-Yo (Teyonah Parris), and Slick Charles ( Jamie Foxx) improvvisano un improbabile duetto canticchiando “I’m Going down” di Norman Whitfield con un Boyega nel centro che guarda avanti a sé, leggermente perplesso; una scena quasi insignificante, ma che contiene qualcosa di fondamentale: mostra come Taylor abbia capito che sono questi piccoli tocchi, che non dicono nulla, la vera linfa vitale di un film, al di là della detective story, dei twist, e della satira sociale, è sempre rinfrancante vedere una nuova generazione di registi che coglie da subito uno degli elementi essenziali di un buon film ed è attenta anche alle parti “che non fanno andare avanti la storia”. 

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Su Netflix


Hanno clonato Tyrone   (They Cloned Tyrone) Regia:  Juel Taylor; sceneggiatura: Tony Rettenmaier, Juel Taylor; fotografia: Ken Seng; montaggio: Saira Haider; musica: Desmond Murray, Pierre Charles; interpreti: John Boyega, Teyonah Parris, Jamie Foxx, J.Alphonse Nicholson, Tamberla Perry, Erc Robinson Jr., Kiefer Sutherland; produzione: Federal Films, MACRO, Made With Love Media; origine: Stati Uniti, 2023; durata: 123 minuti; distribuzione: Netflix. 

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