Festival dei Popoli: Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala

  • Voto

“Il documentario è nato da un’esperienza di vita personale e il suo percorso creativo è stato un lungo processo durato quattro anni. Last Stop Before Chocolate Mountain rappresenta per me un luogo universale e metaforico in cui ci mettiamo a confronto con noi stessi, risvegliando il nostro impulso creativo, nel miraggio di una liberazione individuale. Il film racchiude l’anelito collettivo, disperato e gioioso al tempo stesso, verso l’accettazione e il senso di appartenenza.”

Bombay Beach è un luogo senza tempo e apparentemente dimenticato dalla storia. Inquietante, isolato e affascinante a suo modo, potrebbe essere la location perfetta per un film horror truculento: ambiente inospitale, gente bizzarra e poco abituata al contatto umano, il deserto immenso attorno. Eppure, Bombay Beach vive oggi di una strana energia, magica e avvolgente al tempo stesso. Lo urlano a gran voce i suoi pochissimi e poco comuni abitanti.

Tra gli anni 50 e gli anni 80 l’inusuale località era un oasi di villeggiatura, frequentato da artisti del calibro di Frak Sinatra, I beach boys e Bing Crosby, attratti da questa località per fare vita mondana e per praticare sci d’acqua e  pesca.

Poi, Bombay Beach è stata abbandonata a causa di un terribile disastro ambientale. Gradualmente, l’alto tasso di salinità del lago Salton ha distrutto la fauna e causato un alto tasso di inquinamento atmosferico tanto da rendere questo posto una città fantasma, con poche casupole abbandonate e pochi residenti legati a questa terra, al suo spirito e alla filosofia di anarchia artistica che regna su tutto.  

Una baia di sale e decadimento eppure, ad oggi,  un luogo di trasformazione e di rinascita artistica in un certo senso. Un luogo inusuale  che ospita personaggi altrettanto bizzarri, tra i quali: un rapinatore di banche ormai in pensione, un artista in fuga dalle luci e dal caos assordante di Los Angeles, una coppia anziana e altri strambi protagonisti che hanno deciso di sostare lì, a Bombay beach, per rifiatare semplicemente o  per vivere un’esistenza diversa, più a contatto con i propri impulsi vitali ed istintivi. 

Susanna Della Sala intreccia più voci per costruire un quadro umano sorprendente e traccia, passo dopo passo, voce su  voce, il ritratto di chi, nonostante tutto cerca di rinascere attraverso l’arte, l’impulso istintivo e l’espressione del proprio sé. 

Dalle cause del decadimento del dopo anni 80, dovuto alle acque inquinate del lago Salton, macchiate e  rese invivibili dai rifiuti tossici dell’industria circostante, fino all’esplorazione di sé stessi, o meglio dei pochi rimasti, la regista costruisce un interessante percorso di ricerca scoperchiando un universo sotterraneo di  umanità “diversa” che  ha scelto di affidarsi alla musica, alla pittura credendo in una sorta di evoluzione personale in una terra anarchica senza leggi e senza storia. 

Bombay beach, che ospita un festival artistico annuale chiamato Biennale di Bombay Beach è un luogo non luogo, lontano dal rumore delle città vicine e dal nulla assoluto in cui nasce, o può nascere  la creatività pura:  il vuoto intorno stimola il contatto con la propria voce interiore che genera, a sua volta, un grido, un urlo, un moto di espressione che non può che essere liberatorio e artistico allo stesso tempo. 

Last Stop Before Chocolate Mountain ci regala una visione originale e affascinante della comunità, che, anche in condizioni estreme, può rinascere attraverso l’arte e le sue possibili forme di espressione.

Vincitore di tre premi al Festival dei Popoli

In sala dal 1 dicembre


Cast&Credits

Last Stop Before Chocolate Mountain Regia: Susanna Della Sala ; sceneggiatura: Susanna della Sala;  musica: Vittorio De Vecchi; fotografia: Andrea Josè di Pasquale ; produzione: Marco Visalberghi (DocLab) Sherin Salvetti (DocLab) origine: U.S.A., 2022; durata: 93’; distribuzione: ZaLab; mini-sito del film: https://laststop.doclab.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *