Piove di Paolo Strippoli

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Piove, il film di Paolo Strippoli, è una rivelazione, in cui tutto poteva essere sì fatto meglio, partendo però da basi solidissime, cioè il talento e la passione. Con un budget più alto, probabilmente, il giovanissimo regista potrà regalare al suo pubblico grandi film, curati e completi.

Al centro di questo piccolo sorprendente horror c’è il senso di colpa per una tragedia che blocca in modo irrimediabile un padre di famiglia, Thomas, (Fabrizio Rongione) e un figlio adolescente, Enrico, (Francesco Gheghi) in un circolo vizioso che condiziona anche la vita della piccola figlia Barbara (Aurora Menenti), già costretta a pochi anni d’età su una sedia a rotelle.

Padre e figlio non si sopportano più e si sfidano, mentre Roma, sotto una pioggia incessante, sembra malignamente assecondare questa intima deriva morale con un generale disperato annichilimento. Preludio di un caos annunciato dalla presenza nelle fogne della città di una melma fangosa da cui evapora una sostanza grigia, che si insinua tra le crepe casalinghe di famiglie forse già corrotte. E insinuandosi finisce di corrompere i membri delle famiglie scatenando la perdita del controllo e la conseguente mattanza fratricida. Thomas e Enrico si scatenano l’uno contro l’altro in una lotta sanguinosa resa ancor più impressionante dal loro rapporto di padre e figlio, un conflitto, più che edipico, contro natura. Forse solo la piccola Barbara può salvarli.

Un dramma famigliare alimentato e portato alle estreme conseguenze da un elemento soprannaturale,  segno inequivocabile della malvagità umana, prima che della città di Roma. Francesco Gheghi è eccezionale nel dare vita a un adolescente inquieto e sofferente, tanto che la prima parte del film si regge solo su di lui e sul suo contagioso malessere esistenziale, sul suo senso di colpa, sulla sua rabbia.

È bravissimo nel trasmettere ribellione e ricerca di senso, ma anche amore per la sorellina e per il suo migliore amico. Lui è il protagonista e lo merita appieno.

Si potrebbe pensare a questo punto di trovarci di fronte a un film compiuto, ma in realtà è il prodotto di due talenti puri, il regista di 29 anni Paolo Strippoli e l’attore di 19 anni Francesco Gheghi: essendo così giovani e volenteresi hanno creato un horror con omaggi, scene e atmosfere di capolavori passati, uniti a scelte originali, lavorando sulle quali, potranno in futuro fare un film più personale, nel senso più alto che questo termine evoca.

Il dramma e l’horror, la commozione e la paura, in un contesto di degenarazione credibile. E tutto può essere migliorato, perché il nostro horror italiano non abbia, di nuovo, niente da invidiare ai maestri stranieri, nella messa in scena, negli effetti speciali e forse anche nell’uso della musica, a volte troppo presente in questo film.

In sala dal 10 novembre 


Piove- Regia: Paolo Strippoli; sceneggiatura: Jacopo Del Giudice, Paolo Strippoli, Gustavo Hernandez; fotografia: Cristiano Di Nicola; montaggio: Marco Spoletini;  musica: Raf Keunen; interpreti: Ethan Hawke, Mason Thames, Madeleine McGraw; produzione: Propaganda Italia; origine: Italia 2022; durata: 93’; distribuzione: Fandango.

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