A France Odeon, nella piccola ma deliziosa sala stampa del cinema La compagnia di Firenze, abbiamo partecipato alla conferenza stampa di Annie Colére, presente già al Locarno Film Festival, alla presenza della regista Blandine Lenoir. Il suo è un film formalmente perfetto, grazie a una regia delicata e fluida, come delicato è il tema che tratta, la lotta per il diritto all’interruzione di gravidanza da parte dei membri di un piccolo ramo dell’organizzazione illegale MLAC (Movimento per la libertà di aborto e di contraccezione).
Annie Colére è un lavoro importante di una regista di talento, ma può spiazzare per la difficoltà che sempre emerge nell’affrontare questioni in cui sono in gioco libertà e diritti, e per il modo in cui in questo film viene descritta e sublimata. Sta agli spettatori capire se di questo film condividono forma e contenuto, o solo uno dei due. Noi scegliamo la forma, sicuramente, per il contenuto forse una controparte definita ci sarebbe forse sembrata necessaria per drammaturgia e equilibrio morale. Ma ecco quanto ci siamo detti con una Blandine Lenoir, che ci è apparsa disponibile, bella e simpatica. “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente”.
Si aspettava che il contenuto del suo film divenisse così attuale?
In realtà io ho voluto raccontare una storia intima, di coloro che lottano in disparte e che stanno dietro alle grandi conquiste.
La politica sembra rimanere in secondo piano.
Ciò da cui sono partita e che ho poi cercato girando è un sentimento. Bellissimo, generoso e solidale, che si crea tra donne unite da una tenerezza forte e caparbia. Questo mi ha colpita di un lavoro pertinente di una ricercatrice, di quasi ottocento pagine, la tenerezza che si fa forza in donne che iniziano a lottare per il diritto all’interruzione di gravidanza, in un primo momento per risolvere un problema delicato e privato, poi per consapevolezza di una lotta comune.
Non mi interessavano i grandi discorsi, le classi sociali, i principi; ma la tenerezza e il sentimento di solidarietà tra donne che avevano vissuto sui propri corpi questa esperienza. L’intimo è politico.
Nel film non c’è un personaggio contrario all’interruzione di gravidanza? E’ stata una scelta consapevole o la scrittura del film si è così spontaneamente sviluppata?
E’ stata una scelta, pensata e voluta perché i movimenti contro il diritto all’interruzione di gravidanza sono molto visibili, presenti e io volevo appunto descrivere e dare voce all’altra parte.
Annie Colére – Regia: Blandine Lenoir; sceneggiatura: Blandine Lenoir; fotografia: Celine Bozon; montaggio: Stephanie Araud; musica: Bertand Belin; interpreti: Laure Calamy, Zita Hanrot, India Hair; produzione: Aurora Films, Locals Films; origine: Francia 2022; durata: 119’.