Per parlare de I leoni di Sicilia, serie-tv tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, occorre partire una volta tanto non da regista e cast, ma dai due sceneggiatori, che si sono sobbarcati il non semplice compito di tradurre in immagini il voluminoso romanzo storico della scrittrice trapanese.
Si tratta di Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo che hanno edificato le fondamenta della serialità italiana, firmando i copioni di storici show come Gomorra – La serie, 1993, In Treatment e The Bad Guy. Lavori che hanno prima gettato le basi, quindi sviluppato, la grammatica di una produzione nata dapprima timidamente come fenomeno di importazione rispetto al dilagante esempio statunitense, e oggi entrata nella sua stagione adulta (sebbene alle spalle esistesse una tradizione nostrana importante come quella degli sceneggiati Rai 60’-80’).
La prova definitiva ci viene data dall’approdo in anteprima alla Festa di Roma de La Storia di Francesca Archibugi, tratta dal capolavoro di Elsa Morante; e di Suburræterna spin-off di un’altra serie fortunatissima come Suburra, tratta dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. E di due episodi de I leoni di Sicilia, che chiudono un cerchio se è vero che la prima e più significativa pietra miliare della serialità italiana è stata proprio Gomorra – La serie scritta dalla Rampoldi giusto 10 anni fa (ricalcando moduli e stilemi da Romanzo criminale – La serie del 2008, sempre di Sky).
Ebbene, I Leoni di Sicilia ci dice chiaramente che ormai il genere è maturo, e può proporsi sul palcoscenico mondiale senza alcun complesso d’inferiorità verso il modello americano, sciorinando storie e talenti non secondi a nessuno. È il caso del libro di partenza che ha avuto un tale successo internazionale da autorizzare un seguito, L’inverno dei leoni. Del regista Paolo Genovese, il cui Perfetti sconosciuti ha avuto oltre 25 remake planetari, dall’Armenia al Vietnam. Di artisti\artigiani d’eccellenza come il costumista Alessandro Lai, finora distintosi nel cinema di Francesca Archibugi e Ferzan Ozpetek, e che perpetua la nobile tradizione del grande maestro Piero Tosi.
Ma il diploma di maturità è certificato dalla constatazione che la distribuzione della serie è di un colosso come Disney, l’ex casa di produzione di zio Walt che dopo l’acquisizione di Marvel, Pixar e LucasFilm Ltd è diventato il più grande colosso mondiale dell’intrattenimento. Un marchio che lascia le sue tracce, evidentemente, anche in questo prodotto italianissimo, che possiede una confezione filologicamente accurata ma decisamente pop, quel pop globalizzato che è ben sintetizzato dalla scelta della “end credit song”, Durare, affidata all’ugola di una cantante d’esportazione come Laura Pausini.
Da quel che si è riuscito a capire visionando due degli otto episodi di cui la serie è composta e che sono stati mostrati alla Festa di Roma (nella sezione Freestyle), si può dire che l’adattamento di Paolo Genovese rende giustizia al romanzo di Stefania Auci, affidandosi a un copione di cui si è già detto, e a un cast piuttosto azzeccato, in cui spicca il tarantino Michele Riondino; il quale ha già incantato la Festa di Roma con Palazzina Laf, e che fornisce qui una prova matura e molto autorevole.
Il vero protagonista de I leoni di Sicilia è però soprattutto il palpito storico del soggetto, l’afflato epico di una vicenda romanzata ma vera. Un’epopea familiare che attraversa la Storia d’Italia, intrecciando amore e guerra, vicende private e scenari epocali. La storia dei Florio, famiglia di commercianti di aromi di origini calabresi che da una piccola “putìa” di spezie costruiranno un impero economico che, come è noto, includerà anche la tonnara di Favignana e l’omonimo Marsala. Una storia di self-made-men, insomma, come piacciono agli americani (il famoso “american dream”), che la vedranno sulla piattaforma statunitense Hulu. E Disney+ la distribuirà, oltre che in Italia, nel resto del mondo.
Su Disney+ a partire dal 25 ottobre
I leoni di Sicilia – Regia: Paolo Genovese; soggetto: adattamento del romanzo omonimo di Stefania Auci; sceneggiatura: Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo; fotografia: Fabrizio Lucci; scenografia: Massimiliano Sturiale; costumi: Alessandro Lai; interpreti: Michele Riondino, Miriam Leone, Donatella Finocchiaro, Vinicio Marchioni, Eduardo Scarpetta, Paolo Briguglia, Ester Pantano; produzione: Compagnia Leone Cinematografica, Lotus Production; origine: Italia, 2023; durata: 8 episodi (qui il primo e il terzo: 110 minuti); distribuzione: Disney+