Il film peruviano La erección de Toribio Bardelli (candidato all’Oscar come miglior film internazionale) – in Concorso nella sezione Progressive cinema alla Festa di Roma – è un prodotto cinematografico per gli amanti del grottesco.
Protagonista Toribio, un uomo settantenne in declino fisico e mentale, che catalizza tutte le sue ossessioni sulla sua ormai potenza sessuale perduta.
L’opera terza del regista trentaquattrenne Adrián Saba, una delle speranze della cinematografia del suo paese, si apre – in una Lima malinconica – proprio con un’immagine in cui l’uomo cerca di eccitarsi, con l’aiuto di una prostituta: emerge immediatamente il tema centrale da cui poi si dipanano tutti elementi più profondi e sentiti dal protagonista.
L’uomo rappresenta un’immagine universale di uno stereotipo ossessivo maschile, che concentra il proprio potere non sulle reali motivazioni dell’esistenza, ma devia il pensiero su concetto freudiano di libido, che però non è utile se non viene psicanalizzato nel significato freudiano.
Toribio (Gustavo Bueno) infatti non ha avuto una vita sincera, è da poco diventato vedovo di una moglie fedifraga e i suoi tre figli, ormai grandi, sono tutti in maniera differente declinazioni di una famiglia disfunzionale.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, ha fatto sì che la patologia si manifesti in più forme e lo fa definendo dei personaggi che rappresentano degli emblemi delle più svariate facce del disagio.
Sara (Gisela Ponce de León) non a caso è cieca, come a rappresentare una volontà di non vedere lo squallore ma può andare al di là del visibile, percepire ciò che la sua famiglia non vuole accettare. Il fratello (Rodrigo Sanchez Patino) invece è un uomo malato, solo e separato: non si riesce a capire se la sua patologia non sia altro che una somatizzazione del suo fallimento amoroso. Una sera addirittura chiama la madre di colui che gli ha donato il cuore e la segue fino a farsi accudire a casa. Luz, invece, è nevrotica e molto preoccupata per un padre problematico.
Infatti Toribio continua nella sua peregrinazione e ricerca della virilità perduta, e lo fa finendo al commissariato, dopo essere stato fermato e essersi rifiutato di aprire il finestrino e per essere scoperto di non avere rinnovato la patente di guida da anni.
È come se la sua vita si fosse fermata assieme alla scadenza dell’ultima patente valida, come se nulla potesse più farlo sentire vivo.
Quale metafora migliore se non quella sessuale per poter evocare questa esistenza distopica e tutto ciò che di assurdo accade ogni giorno; addirittura l’uomo decide in presenza degli stessi figli di rubare in farmacia dei medicinali per causare una veloce erezione e fugge, davanti agli sguardi increduli della propria famiglia che lo attende in macchina.

Toribio decide poi di ricontattare una sua vecchia fiamma, una donna con cui aveva avuto una relazione ma purtroppo era finita per via del suo finto matrimonio. Anche qui tutto si risolve un’azione ossessiva e ripetitiva, perché il protagonista distrugge tutta l’atmosfera romantica, chiedendo alla donna di farlo eccitare con metodi in quel momento lontani da un momento di delicatezza per recuperare il passato giovanile.
Il loro incontro si trasforma in una disfatta. Toribio fugge e si rintana di nuovo in una casa chiusa. Finalmente dopo essersi reso conto dei propri errori può morire nella maniera più desiderata possibile: l’elezione, la potenza sessuale che non aveva più posseduto. L’apice del piacere corrisponde dunque alla morte. Un’equazione imprescindibile per compensare un’esistenza vuota e squallida.
Il film firmato dal regista peruviano si lascia pure guardare, ma non raggiunge mai dei momenti di poesia indispensabili in opere in cui si giustifica il racconto di una vita qualunque, se non quando sublimata da sceneggiature e regie eccellenti.
Anche lo squallore può essere raccontato con più umanità e lirismo.
La erección de Toribio Bardelli – Regia e sceneggiatura: Adrian Saba; fotografia: Christian Valerà; montaggio: Justin Beach, Makzim T. Kuzim; musiche: Hugo Huanqui; interpreti: Gustavo Bueno, Gisela Ponce de León, Rodrigo Sánchez Patiño, Michele Abascal, Lucelia Santos; produzione: 3 Moinhos Produções Artísticas, Animalita, Flamingo Films; origine: Peru/ Brasile, 2023; durata: 82 minuti.