L’ultima settimana di settembre di Gianni De Blasi

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Aveva aperto lo scorso luglio la 54° edizione del Festival di Giffoni e ora esce in sala l’opera prima di Gianni De Blasi L’ultima settimana di settembre tratto dall’omonimo romanzo (Rizzoli, 2015) di Lorenzo Licalzi. Tema (parzialmente poco sfruttato) quello del rapporto che si va istaurando non come di consueto tra padri e figli ma tra un nonno, amareggiato e molto autoriferito e un nipote baldazoso e un po’ ribelle del quale per altro l’uomo in precedenza non si era mai curato.

Siamo in Puglia (e non, come nel libro originale, in Liguria, dato che a finanziare è stata anche la Apulia Film Commission) e vediamo subito nell’incipit il protagonista Pietro Rinaldi (Diego Abatantuono), un uomo anziano ormai stanco della vita, vedovo e con una carriera importante di scrittore ormai conclusa, che sta per suicidarsi nel giorno dell’ottantesimo compleanno, convinto di essere arrivato al capolinea della sua esistenza. Ma lo ferma lo squillo del campanello con l’arrivo della polizia che gli da una tragica notizia: l’improvvisa morte in un incidente della figlia (Roberta Mattei) e del genero. L’uomo suo malgrado e molto controvoglia si ritrova allora a doversi prendere cura del nipote quindicenne, Mattia (Biagio Venditti), che si rifiuta di accettare tale situazione: il nonno è sempre stato per lui quasi un estraneo e vorrebbe essere lui a decidere su se stesso in quella terribile situazione. Ma le cose stanno così e bisogna accettarle in nome della legge, dato che di minore si tratta. A questo punto si fa vivo un parente anch’esso semisconosciuto ai due, Marcello (Luciano Scarpa), che, venuto a conoscenza della notizia dell’incidente, vorrebbe in parte rimediare alla sua prolungata assenza, proponendosi di prendere con lui Mattia. Pietro, allora, quasi sollevato di poter affidare il nipote ad una famiglia più giovane, tira fuori dal garage la vecchia Citroën DS Pallas, gioiello tecnologico degli anni Sessanta, e qui parte un classico road movie dove l’uomo si mette on the road lungo strade secondarie con il nipote e il simpatico cane Sid per raggiungere al mare Marcello & Co. sulla loro barca. Manco a dirlo il viaggio si rivelerà fondamentale per i due protagonisti, nonché ricco di colpi di scena, con degli incontri femminili che cambieranno per sempre i destini di entrambi: da una parte, soprattutto, quello di Mattia che con l’entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, scopre il primo amore; ma anche per Pietro che conosce una ricca signora anche lei vedova, Wanda (Marit Nissen) la quale torna ad infondere nell’uomo un stilla di voglia di vivere. Il tutto ambientato open air negli splendidi paesaggi pugliesi e in un gran, ricco palazzo borghese.

Biagio Venditti e Diego Abatantuono

A vedere il film di debutto di Gianni De Blasi sceneggiato dal regista insieme a Pippo Mezzapesa e Antonella Gaeta, l’Italia sembrerebbe un paese meraviglioso e ricco, privo non dico di qualche conflitto o tensione sociale, ma neanche di un ben che minima cartaccia per strada: più lindo e pinto della Svizzera di Guglielmo Tell. Va bene che l’aria ricercata e voluta è quella di una moderna favola e che L’ultima settimana di settembre si concentra sulla costruzione dei personaggi, unendo il road-movie (con un ampio sfoggio di bellezze naturali pugliesi) al Coming of Age di Mattia – ma a tutto, forse, ci sarebbe un limite. Nulla è mai fuori posto, salvo lo stile patinato da video-clip e forse la musica a iosa che sottolinea, aggiunge o interrompe ogni passaggio narrativo.

Rispetto a questo canovaccio molto “telefonato” e piuttosto prevedibile nell’inanellarsi degli incontri, a partire dal primo con un vecchio amico di Pietro che gli ripara la mitica DS, la recitazione dei due protagonisti cerca, al più, di limitare i danni del plot e in parte ci riesce. Personalmente abbiamo preferito l’interpretazione del giovane Biagio Venditti, più naturale, sorprendente e spontanea, di quella maggiormente costruita e scontata di un consumato attore come il pur bravo Diego Abatantuono che comunque in qualche gag o movenza aggiunge un sotterraneo humor al personaggio di uomo ormai privo di futuro – ma è, solo, questione di gusti.

Con tutto ciò, però, L’ultima settimana di settembre ci sembra come stretto in una camicia di forza del suo ritmo quasi monocorde e scontato, senza che giunga mai un attimo forte che lo scuota e gli infonda un momento deciso di vita. Ma forse perché aderisce sin troppo e quasi sino alla fine al mood sconsolato e annoiato di Pietro. Insomma, la vita è bella e molto varia più di quanto il film di De Blasi ce la vuole raccontare.

In sala dal 12 settembre.


L’ultima settimana di settembre – Regia: Gianni De Blasi; sceneggiatura: Pippo Mezzapesa, Antonella Gaeta, Gianni De Blasi; fotografia: Giorgio Giannoccaro; montaggio: Mattia Soranzo; musica: Andrea De Rocco; scenografia: Egle Calò; interpreti: Diego Abatantuono, Biagio Venditti, Roberta Mattei, Marit Nissen, Debora Boccuni, Guendalina Losito, Dan Borduz, Monica Contini, Pinuccio Sinisi; produzione: Attilio De Razza, Nicola Picone per Tramp Limited con la collaborazione di Medusa Film, di Passo Uno e con il supporto logistico di Apulia Film Commission; origine: Italia, 2024; durata: 90 minuti; distribuzione: Medusa Film.

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