Nina dei lupi di Antonio Pisu (Proiezione speciale – Evento)

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Non sono merce molto comune, salvo qualche raro e isolato caso, i film di fantasy prodotti dal cinema italiano. Ci prova, con alterna fortuna, il carrarese Antonio Pisu, attore e rampollo d’arte di attori (figlio di Raffaele Pisu e nipote di Mario Pisu) che con la sua casa di produzione Genoma Films aveva debuttato nella regia in un film ambientato nel bolognese nel 1944, Nobili Bugie (2016) da lui stesso scritto. Questa volta la base del suo secondo film – sempre l’eterna difficoltà del secondo film … – è invece l’omonimo romanzo distopico dello scrittore piemontese Alessandro Bertante (Marsilio, 2011) a suo tempo finalista al Premio Strega, che ci narra del tramonto della società occidentale attraverso gli occhi e le avventure di una “ragazzina speciale” ritrovata orfanella nei pressi di uno sperduto paese alpino. Presentato in anteprima come evento nelle veneziane Giornate degli Autori, subito a seguire in sala.

Nina (una efficace Sara Ciocca), questo il suo nome, è sopravvissuta anche al misterioso, catastrofico evento atmosferico, una tempesta solare, che tutti chiamano “la sciagura” e che ha inibito per sempre l’utilizzo di apparecchi elettrici, con la conseguenza che la nostra civiltà così come la conosciamo va sgretolandosi, le risorse scarseggiano e ovunque vige la legge del più forte. Ma non nel villaggio “felice” della protagonista che resta miracolosamente un piccolo mondo a parte separato dall’esterno da una galleria chiusa, dove i suoi pochi abitanti vivono senza tecnologia ma con abbondanti frutti della terra. La ragazza cresce con un intenso legame con la natura e i boschi al di là di un piccolo fiume fuori dal paesello – un sentimento incomprensibile anche a lei stessa ma che al contempo la porta a essere vista come una sorta di strega per via degli strani fenomeni che accadono in sua presenza. Tra l’altro Nina si dedica alla lettura di un libro sui miti e le leggende della Dea Reitia, nota come “la signora degli animali”, che si dice abitasse quegli stessi luoghi secoli fa.

Sergio Rubini e Sara Ciocca

In quest’isoletta di comunismo primordiale tutto sommato armonioso e soddisfatto, irrompe una banda di predoni armati e violenti – preceduto da un personaggio mefistofelico e subdolo (Sergio Rubini) che poi ne sarà il Führer – prende il potere, decima e terrorizza brutalmente la popolazione. A questo punto – e non potrebbe essere altrimenti – Nina seguendo come il volere delle stelle o del destino, riuscirà a fuggire nei boschi, ad imparare la sopravvivenza in montagna grazia alla conoscenza di un altro outsider e la sinergia con i lupi che la rispettano (altrimenti il titolo sarebbe inspiegabile), comprendendo e utilizzando i poteri che possiede per salvare la sua gente. Finale non difficile da immaginare.

Questa storia di catastrofi ataviche ma anche di rinascite mitiche, narrata prima nel romanzo e adesso nel film di Pisu, ci parla dunque della forza della natura compromessa dall’uomo e della forza empatica e salvifica del femminile che qui è incarnata da un’adolescente attraverso i cui occhi seguiamo il corso e la parabola (altamente prevedibili entrambi) della vicenda.

Nina dei lupi, dunque, nel complesso non è film malvagio, i luoghi sono altamente suggestivi e ben fotografati (da Marco Ferri) a cui si aggiunge una buona recitazione complessiva del cast, in cui, oltre ad un Sergio Rubini mattatore che gigioneggia alla grande nella parte del viscido villain, troviamo una efficace Sandra Ceccarelli insegnante del villaggio (per non parlare, poi, della bellezza dei lupi e dei loro occhi). Quello che ci sembra mancare  è quel pizzico di imprevedibilità in più rispetto ad una trama dove tutto o quasi sembra telefonato. A narrare sullo schermo questa “epica tutta italiana” di Alessandro Bertante – una cacotopia altamente prevedibile nei confronti della distruzione della attuale società e della natura primigenia minacciata dall’umanità – non manca dunque la tecnologia visiva per rappresentarla, anche se avremmo evitato inquadrature di Nina alias  Sara Ciocca in versione “esorcista”. E ci sarebbe piaciuto anche una sceneggiatura che affrontasse questo viaggio nel primordiale meno lineare e prevedibile.  Si vedrà come reagirà il nostro pubblico a questo inusuale e anche coraggioso esperimento di fantasy all’italiana.

In sala dal 31 agosto


Nina dei lupiRegia: Antonio Pisu; sceneggiatura: Pierpaolo De Mejo, Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi, Antonio Pisu dall’omonimo romanzo di Alessandro Bertante; fotografia: Marco Ferri; montaggio: Fabrizio Franzini; scenografia: Marco Scarpa; costumi: Magda Accolti Gil; interpreti: Sergio Rubini, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Sara Ciocca, Tommaso Di Marco, Caterina Gabanella, Davide Silvestri; produzione: Paolo Rossi Pisu per Genoma Films, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Trentino Film Commission; origine: Italia, 2023; durata: 104 minuti; distribuzione: Genoma Films.

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