Festival dei Popoli: Stonebreakers di Valerio Ciriaci

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Stonebreakers è sia la testimonianza di una stagione straordinaria che un contributo a un dibattito pubblico sul ruolo della memoria e della public history. Fare i conti con il passato non significa congelarlo dentro un monumento, ma affrontarlo, riaprirlo alla discussione e continuare ad attualizzarlo. Mi auguro che questo film possa incoraggiare il suo pubblico a condividere questa responsabilità e a immaginare monumenti che non rappresentano solo eroi armati a cavallo che si impongono dall’alto di un piedistallo, ma che esprimano una storia di cui siamo al tempo stesso spettatori, interlocutori e critici protagonisti”.

Valerio Ciriaci, dopo aver ottenuto nel 2016 il Globo d’Oro per il miglior documentario italiano con If only i were that Warrior, torna sul grande schermo per parlarci, con Stonebreakers, di una storia attuale che traccia un ritratto fedele e crudo degli Stati Uniti, Paese lacerato da divisioni interne e da una scissione socio culturale che sembra non placarsi.

Negli Stati Uniti dal 2012, il regista romano segue e dipinge con attenzione il doppio volto culturale di questo paese cogliendone le contraddizioni più profonde in un momento delicato, nel pieno del 2020, ovvero nel bel mezzo dell’ ondata di proteste a seguito della morte di George Floyd, afroamericano ucciso per mano di un agente di polizia e dell’ elezione presidenziale.

E proprio in questo già difficile contesto minato da divisioni interne, scoppia la battaglia sui monumenti storici, legata ai fatti di cronaca più attuali ma simbolo potente di un dissidio tra memoria storica e lotta politica connessa profondamente con la triste attualità e al tempo stesso intrecciata con un passato ancora non superato che chiede, puntuale, una resa dei conti con il difficile presente.

Stonebreakers, più di ogni altra cosa, ci parla di una scissione tra due poli. Uno scontro insanabile tra un passato fermo e immobile sulle sue glorie antiche e un futuro fatto di voci e di proteste da parte di afroamericani e discendenti dei nativi americani che urlano a gran voce chiedendo la rimozione immediata delle statue di Cristoforo Colombo e di altri protagonisti della storia, simbolo del colonialismo violento, sanguinario e razzista.

D’ altra parte Ciriaci, nel pieno dell’ ondata di proteste che aveva inondato le strade delle maggiori città americane, aveva avviato un progetto sul mito di Cristoforo Colombo e sulle controversie legate proprio alla celebrazione del Columbus Day. Dopo l’abbattimento della prima statua di Colombo, avvenute nel corso delle proteste antirazziste dopo l’uccisione di Floyd appunto, il documentario ha ripreso vita allargando la sua prospettiva all’ importanza della memoria americana in relazione al presente e alle sue contraddizioni.

In Stonebreakers si testimonia dei fatti e lo sguardo del filmmaker viaggia alla ricerca delle diverse polarità: dai discendenti delle popolazioni indigene che chiedono la restituzione legittima delle loro terre a Mount Rushmore, dove si erge il celebre monumento ai quattro presidenti, alla comunità italoamericana di New York, ancorata al passato e pronta a difendere con forza la statua di Colombo a Columbus Circle, simbolo dei migranti italiani che hanno contribuito a costruire il paese. E su tutti, le proteste degli afroamericani, che vedono i bianchi al centro delle pagine di storia e che sono, invece, coprotagonisti di questo forte dissidio.

Le voci, che arrivano da più parti, non chiedono solo distruggere i monumenti di un passato da reinterpetare ma di ergere, allo stesso tempo, statue che possano celebrare simboli positivi, rielaborando il passato in maniera critica e costruttiva, senza accettare passivamente una storia in cui non tutti sembrano riconoscersi pienamente.

Stonebreakers è un ottimo lavoro di ricostruzione e di indagine socio culturale degli Stati Uniti che ci mostra, senza troppi filtri, una realtà dominata da contrasti insanabili e difficilmente superabili. Nota a margine (ma non è marginale): il documentario di Ciriaci ha ottenuto una Menzione speciale e il premio distribuzione in sala Imperdibili” nel corso di questa edizione appena conclusa del Festival dei popoli.


Cast&Credits

StonebreakersRegia e sceneggiatura: Valerio Ciriaci; fotografia: Isaak J. Liptzin; montaggio: Andrea Fumagalli; musica: Francesco Venturi; produzione: Awen Films, Grasshopper Film; origine: USA/ Italia, 2022; durata: 70′

 

 

 

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