Vesuvio – Ovvero: come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani, diretto da Giovanni Troilo, dopo essere stato presentato in anteprima alla 31° edizione del NOIR in Festival a Milano lo scorso dicembre è stato portato sul grande schermo come evento speciale il 14, 15 e 16 marzo 2022
Il documentario è un affascinante indagine che ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico storia, origini e un pizzico di magia e superstizione che avvolgono due tra i vulcani più pericolosi al mondo, Il Vesuvio e i Campi Flegrei.
Il regista pugliese Giovanni Troilo, noto per i documentari Frida – Viva la vida (2019) e per Le Ninfee di Monet (2018), ci racconta infatti luci e ombre della vita quotidiana – e poco ordinaria – di uno dei luoghi più affascinanti, misteriosi e allo stesso tempo inquietanti d’Italia, cercando di approfondire la straordinaria umanità che li circonda.
Straordinaria proprio perché la possibilità di una minaccia persistente è inquietante per gli abitanti del posto ma al tempo stesso qualcosa di profondo lega i residenti a quel misterioso luogo.
Oltre un milione di persone infatti vivono nella cosiddetta zona rossa, pronte ad essere evacuate al primo segnale di eruzione. O forse pronte a rimanere lì, dato che si sentono parte ormai di quelle radici profonde dalle quali non riescono a separarsi.
È attraverso le storie di queste persone, ordinarie e stravaganti al tempo stesso che l’indagine di Troilo prenderà, lentamente vita… Il suo sguardo non è mai invadente e le personalità singole sono appena sfiorate dagli sguardi esterni.
L’occhio del regista si sofferma, infatti, – senza approfondire troppo – sulle storie di coloro che si trovano a vivere su di una vera e propria bomba a orologeria, e riescono -al tempo stesso-a percepirla come unica identità possibile.
Il documentario approfondisce ed entra quindi per una manciata di minuti nelle storie e nei racconti di un’umanità che ci sembra lontana e rarefatta, quasi persa in un’altra dimensione spazio-temporale: il sarto, la sensitiva Madame Luigia, il vulcanologo, il giornalista di Paradise Tv (studio televisivo ai piedi del vulcano), i confratelli di San Gennaro, lo psicomago.
Ciro, è un anziano che vive in una baracca sul fondo del cratere di Agnano e per lui non esiste altra vita al di fuori di lì, coltiva friarielli e continua a gustarseli nella sua terra magmatica. L’eruzione del 1944 gli ha portato via tutto il passato, ma è indissolubilmente legato alla terra e si rifiuta di lasciare i suoi pochi possedimenti.
Come Ciro, nelle storie presentate da Troilo c’è molta realtà, proprio perché alcuni sono racconti quotidiani e gli abitanti svolgono lavori e passatempi regolari, ma come già accennato, c’è più di un pizzico di magia, di superstizione e di esoterismo nelle testimonianze e nei racconti.
Goblin, uno dei personaggi più affascinanti del luogo, conosciuto come “psicomago”, ad esempio, vive sul cratere e ha un profondo legame con l’energia sprigionata da quel posto, ha imparato a sentire istintivamente e a regolarsi secondo natura, proprio come gli animali che lo circondano.
“La montagna nera” incombe da sempre sulla città di Napoli e sulle zone limitrofe, sembra pericolosa, minacciosa, al tempo stesso è una sorgente di vita che rende impossibile scindere il legame con gli abitanti del luogo.
E la natura di quel legame è ancora un mistero affascinante che si percepisce dai racconti e dagli sguardi degli intervistati ma non si riesce a spiegare.
Troilo, con grande tatto, cerca di entrare in punta di piedi e a piccoli passi in quel senso di appartenenza profondo e insondabile, che sa di magia, radici e di mistero.
In sala dal 14 marzo
Cast & Credits
Vesuvio – Ovvero: come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani– Regia: Giovanni Troilo; soggetto: Matteo Billi e Giovanni Troilo; fotografia: Giovanni Troilo; interpreti: Giuseppe Mastrolorenzo, Pino Grazioli, Antonio Panico, Sonia Scalpellini, Madame Luigia, Goblin lo psicomago; produzione: Davide Azzolini per Dazzle Communcation origine: Italia 2021; durata: 90’; distribuzione: I Wonder Pictures.