Liberamente ispirato al racconto Il trovatello (Der Findling) di Heinrich von Kleist, A criança di Marguerite de Hillerin e Félix Dutilloy-Liégeois è un progetto che suscita parecchio interesse. Innanzitutto, l’idea che i due registi per il loro esordio abbiano scelto un racconto di von Kleist, non per realizzare il più classico degli esercizi di stile, ma per osservare le vicende umane nei loro chiaroscuri, nell’indecidibilità tra il bene e il male, nella difficoltà di scegliere tra ciò che si desidera e ciò che si ha, tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si è.
In secondo luogo, a catturare l’attenzione è questa specie di migrazione programmatica che ha portato un celebre scrittore tedesco a scrivere a inizio Ottocento un’opera ambientata nella Roma del XVIII secolo che poi è ripresa da due registi francesi che spostano l’azione nella Lisbona del XVI secolo, una città giunta al suo massimo cosmopolitismo e, contemporaneamente, in preda alla decadenza, in parte dovuta all’azione reazionaria della chiesa e dell’Inquisizione.
Terzo elemento è l’incontro tra due diverse generazioni di filmmaker. Da un lato, una coppia di registi con alle spalle un corto e un mediometraggio, dall’altro un produttore come Paulo Branco e un direttore della fotografia come Mário Barroso che ben altre esperienze cinematografiche vantano in più di quarant’anni. E, come nota a margine, dopo Excess Will Save Us di Morgane Dziurla-Petit, questo è il secondo film in concorso a Rotterdam con una regia francese e una produzione di un paese differente.
Amori, tradimenti, amicizie, avventure, desideri, frustrazioni, si avvicendano in una storia che è un lento approssimarsi alla caduta, a un’imminente catastrofe che i protagonisti non avvertono subito, persi in ciò che gli viene offerto in quell’esatto momento, irretiti dal proprio vivere qui e ora.
Bela è un figlio adottato da una coppia. Il padre è un mercante e ha dei progetti, ma anche dei segreti, come tutti i personaggi coinvolti, dalla sua compagna all’amico di famiglia. Il giovane uomo che si affaccia nel mondo degli adulti, è diviso tra due donne, una che dovrebbe sposare, l’altra che ama e che però viene allontanata dai suoi genitori e da chi lo circonda. Intorno a questa semplice e infelice trama d’amore si sviluppa una complessa rete di relazioni. Ogni personaggio del dramma, non solo Bela, desidera qualcosa che non potrà ottenere. E sostituisce ciò che brama con il simile, il somigliante. Ma è solo un espediente, di cui si ha consapevolezza o no, per posticipare la caduta.
La crisi messa in scena nel film racconta di un’innocenza che si è fatta colpa o forse, sarebbe meglio dire, di esistenze che cambiano nel momento in cui iniziano una relazione e ne subiscono le imprevedibili conseguenze. L’innocenza intesa come purezza non è mai esistita, almeno fin da quando il tempo ha iniziato a scorrere e la vita a cambiare. E Bela e i suoi compagni d’avventura, tra uno spensierato picnic e una distruttiva notte d’amore, nel loro agire si espongono come ogni essere alla fragilità dell’esistere e all’inesorabile passare del tempo.
Cast & Credits
A criança (The Child) – Regia: Marguerite de Hillerin, Félix Dutilloy-Liégeois; sceneggiatura: Marguerite de Hillerin, Félix Dutilloy-Liégeoi; fotografia: Mário Barroso; montaggio: Paulo Milhomens; scenografia: Zé Branco; suono: Pedro Góis, Elsa Ferreira; interpreti: Grégory Gadebois, João Arrais, Maria João Pinho, Loïc Corbery, Inês Pires Tavares, Alba Baptista, Albano Jerónimo; produttore: Paulo Branco; produzioni: Leopardo Filmes, Alfama Films; origine: Portogallo, 2022; durata: 109’.