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Voto

Difficile e ingrato commentare un film, a nostro modesto avviso, non riuscito. Soprattutto quando si tratta di un’opera indipendente come The slaughter – La mattanza, che di per sé, per essere indipendente, ha enormi meriti, in un mondo come quello del cinema tanto complicato e costoso.
Ma il film non funziona, il mostro non fa paura, perché la sua maschera è letteralmente troppo grande: l’omaggio a Dario Argento non cresce con la grandezza del volto di bambola indossato dall’assassino. A volte si ha l’impressione che la citazione, la dedica, la gratitudine per il maestro dell’horror italiano siano il film, tutto ciò che il regista , sceneggiatore e direttore della fotografia Dario Germani voleva trasmettere al suo pubblico. Per quanto sincero e profondo questo pensiero non basta a renderlo buono, anzi forse lo blocca, lo imprigiona, volendo legittimarlo alla fine lo svilisce. Troppe porte si aprono e si chiudono nelle fughe dei ragazzi malcapitati in uno stabilimento cinematografico, dove un matto mascherato da bambola li insegue lento ma deciso.
Gli attori non sarebbero male, e sono ben diretti, ciò che non funziona è la storia, la motivazione dei personaggi siano essi vittime o carnefici. Alcune locandine storiche, alcune pizze rendono omaggio ai grandi nomi dell’horror nostrano – da Lucio Fulci al già citato Dario Argento passando per Rob Zombie e lo slasher – ma non colpiscono perché la regia sembra distratta, come se le importasse in realtà solo il testone di bambola, che purtroppo non spaventa e illude.

Le idee, in fondo, ci sono in The slaughter – La mattanza: un film horror in uno stabilimento un po’ abbandonato dove si conserva la storia del cinema, una vetusta sala proiezioni come sballo e poi rifugio, cinema nel cinema, omaggio a Dario Argento. Da qui, ci permettiamo di dire, dovrebbe ripartire il regista, con la consapevolezza di poter creare uno svolgimento diverso, esaltato sì dagli omaggi ma non sostenuto esclusivamente da questi. Fare film è una impresa straordinaria e difficilissima, e vedere questo di Dario Germani lo fa capire ancora di più perché si possono intuire gli ostacoli, i problemi affrontati, la fatica, lo sforzo comune; consapevoli, come insegna il topolino della Disney, che ogni opera mediocre ha più anima del giudizio che la definisce tale, auguriamo al regista di stupirci perché, ne siamo convinti, può farlo.
In sala dal 21 luglio 2022
The slaughter – La mattanza – regia: Dario Germani; sceneggiatura: Antonio Tentori; fotografia: Dario Germani; montaggio: Marco Iacomelli, Edoardo Viterbori; musica: Antonino Politano; interpreti: Tonia De Micco, Samuel Kay, Nadia Rahman, Roberto Luigi Mauri, Janice Quinol, Jason Prempeh, Tashi Higgins, Fabrizio Bordignon; produzione: TNM produzioni; origine: Italia, 2022; durata: 87’; distribuzione: Flat Parioli.
