Un cast stellare e una bellissima fotografia per un intreccio caotico, confuso e sfilacciato che non sembra arrivare mai al dunque, mai in profondità.
La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un enorme potenziale sprecato: attori eccezionali al servizio di un’opera che resta fredda, distante e purtroppo poco coinvolgente, nonostante le ottime premesse.
Sette anni dopo Joy, il regista di The Fighter(2012) e del riuscitissimo Il lato positivo – Silver Linings Playbook (2012) torna nelle sale con questo Amsterdam, passato in anteprima alla appena finita Festa di Roma (nella sezione “Gran Public”): basato, alla lontana, su un avvenimento del 1933 realmente accaduto, ci narra il tentativo di golpe da parte di un gruppo di uomini d’ affari noto come Business Plot, che avrebbe portato gli Stati Uniti ad allearsi con la Germania nazista.
C’è quindi parecchio potenziale per un thriller ansiogeno ed esplosivo (quasi al pari di Bastardi senza Gloria, per intenderci, di Quentin Tarantino), interpretato per altro da attori del calibro di Christian Bale, Margot Robbie, Anya Taylor-Joy, Rami Malek o last but not least Robert De Niro e illuminato e arricchito dalla fotografia di Emmanuel Lubezki, che sa sottolineare con classe l’ atmosfera di quegli anni dotandola della giusta dose di malinconia e di delicatezza.
Qualcosa però, come si accennava, sembra non andare per il verso giusto.
Anni 30′, Stati Uniti. Il film segue le vicende del dottor Burt Berendsen (Christian Bale), un medico e veterano di guerra che vive con un occhio di vetro ed è mal tollerato da un’odiosa moglie appartenente ad una classe agiata. L’ uomo, cambiato profondamente dall’ orrore vissuto in Guerra, si prende cura di tutti gli altri feriti emarginati dalle élite della New York dei primi anni ’30.
Assieme ad Harold (John David Washington), avvocato nero che ha vissuto con lui l’atrocità della Grande Guerra, vengono ingaggiati dalla figlia del loro vecchio comandante per indagare sulle reali ragioni della sua strana e inspiegabile morte. I due scoprono in effetti che l’uomo, perfettamente in salute, è stato avvelenato e tornano a “collaborare” con Valerie Voze (una sempre splendida Margot Robbie), ex infermiera da combattimento che ha salvato la vita di entrambi sul fronte e con la quale hanno costruito un legame fortissimo. Si ricostruisce, così, il triangolo nato una decina di anni prima.
Dagli anni Trenta, quindi, un lungo salto temporale ci catapulta quasi quindici anni prima ad Amsterdam, dove i tre inseparabili amici avevano vissuto assieme e rinsaldato il loro legame, dopo aver vissuto assieme il dolore e l’ orrore del campo di battaglia.
Forzato, ricercato e poco naturale questo salto nel tempo ma necessario (forse) a spiegare le ragioni e l’ evoluzione del complicato rapporto tra i tre.
In poco tempo, comunque, Burt, Harold e Valerie si ritrovano coinvolti in una oscura cospirazione che coinvolge, appunto potenti uomini d’affari, un generale americano in pensione (interpretato da Robert De Niro, al solito, eccezionale) e che riguarda l’ondata politica autoritaria che sta inondando l’ Europa e non solo.
Cosa non regge in questa trama fitta, complicata, interessante e forse un tantino tirata troppo per le lunghe? Gli ingredienti, in partenza ci sono tutti, ma manca l’ elemento in grado di creare il giusto equilibrio e la giusta armonia.
A parte Christian Bale, che riesce a reggere molto bene il peso del suo personaggio fino in fondo, il resto del cast sembra entrare nella storia con fatica: gli attori, tutti funzionali e perfettamente nel ruolo, somigliano a satelliti alla ricerca spasmodica di un punto fermo che sembra non arrivare mai.
Così Amsterdam, un film potenzialmente molto interessante, cercando di amalgamare caoticamente elementi storici, una nostalgica atmosfera anni trenta, un legame di amicizia inseparabile e l’amore (in particolare la bellissima storia d’amore tra Valerie e Harold), rischia di mettere troppa carne al fuoco senza riuscire a colpire nel segno.
Una bellissima occasione mancata, o meglio sfruttata solo in parte e trascinata troppo alle lunghe. O detto altrimenti: una miccia che purtroppo rimane tale, sempre sul punto di esplodere.
In sala dal 27 ottobre
Amsterdam – Regia: David O. Russel; sceneggiatura: David O. Russel; fotografia: Emmanuel Lubezki; montaggio: Jay Lash Cassidy interpreti: Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Anya Taylor-Joy, Robert De Niro, Rami Malek, Michael Shannon, Chris Rock, Zoe Saldana, Timothy Olyphant, Andrea Riseborough, Mike Myers, Alessandro Nivola, Matthias Schoenaerts, Leland Orser, Taylor Swift; produzione: 20th Century Studios; origine: Usa, 2022; durata: 134′; distribuzione: Walt Disney Company Italia.