” Ho cercato di mettere in scena questa trama immaginaria nel realismo del cinema iraniano, in omaggio agli intellettuali che passano per pazzi in una città che si suppone sia governata dai saggi”
L’ inganno e la perdita di identità intrecciati in una trama abbastanza semplice ma ben architettata sono al centro di Bi- Roya (titolo internazionale: Without Her), interessante pellicola diretta dall’iraniano Arian Vazirdaftari, e presentata nella sezione “Orizzonti Extra”.
Il sentimento chiave qui è la perdita di orientamento, che domina prima la coprotagonista/antagonista, e poi la stessa Roya, giornalista iraniana soddisfatta, tutto sommato, della sua vita. La donna, che appare felicemente sposata, si sta preparando a partire per l’Olanda su insistenza del marito e a lasciare quindi, l’Iran.
Una sera, una giovane donna in difficoltà le sviene davanti e sembra aver perso qualunque forma di ricordo. Non parla, non sorride, non ha alcuna reazione, sembra solo spaventata e in evidente difficoltà. Quasi intenerita, lei decide di aiutarla a trovare una casa, le presenta la sua famiglia e i suoi amici, senza rendersi conto che in realtà la donna, in maniera molto lucida e cinica, ha intenzione di sostituirsi a lei.
Roya infatti, dopo aver subito un intervento agli occhi, viene a sapere che il prezzo per lasciare l’ Iran e ricominciare da zero in Olanda è denunciare un collega alle autorità del governo, e la donna si rifiuta categoricamente.
La ragazza, allora, complice anche la difficile operazione agli occhi dell’amica, comincia ad insinuarsi in casa e nelle scelte della coppia e con la complicità di Babak, compagno di vita della protagonista, le sottrae tutto: marito, amici, la possibilità di una nuova vita e addirittura i genitori. La donna ” derubata” inizialmente sembra non capire e vorrebbe solo che sparisse quell’ estranea che proprio lei ha fatto entrare in casa. Babak, però, non sembra ascoltarla, sembra non vederla e non riconoscerla come sua moglie.
La donna diventa quasi invisibile agli occhi degli amici, del suo amore, dei conoscenti, tanto da essere investita da un profondo senso di caos. Un incubo ad occhi aperti di cui è impossibile vedere la fine. La confusione è tale che Roya non ha più suoi punti di riferimento ed è costretta ad adattarsi ad una nuova vita, da prendere a scatola chiusa, oppure deve accettare di essere “cancellata” dal sistema.
Due donne che sembrano incastrarsi per una qualche strana ragione e di cui una, quasi in maniera naturale, sembra prendere il posto dell’ altra. Quasi come un complicato sistema ad incastro, Roya, improvvisamente diventa l’ antagonista in difficoltà da accudire e l’ altra, la regina di una vita non sua.
Un interessante gioco delle parti che non conosce pietà e dal quale non ci si può liberare, se non accettando una realtà alternativa.
Scandito da un buon ritmo, Bi Roya diventa incalzante e più adrenalinico con l’ intrecciarsi degli eventi: dapprima la trama è lineare e tiepida, poi, dopo l’ operazione agli occhi di Roya, tutto sembra invertito e anche il mondo della donna appare sfocato e cambia i suoi protagonisti, proprio come pedine degli scacchi.
La difficoltà alla vista della protagonista a seguito dell’ operazione subita è la metafora della morte e rinascita a nuova vita, anche se non richiesta e non desiderata.
Arian Vazirdaftari sa giocare sulla confusione tanto da creare il dubbio sulla realtà effettiva e sull’ inganno subito: rimane l’ interrogativo di una realtà parallela fino alla fine e con questo, una buona dose di adrenalina e di tensione drammatica.
Bi Roya (Without Her)– Regia e sceneggiatura: Arian Vazirdaftari; fotografia: Alireza Barazandeh; montaggio: Mehdi Saadi; interpreti: Tannaz Tabatabaei, Saber Abar, Shadi Karamroudi, Reza Davoudnezhad, Maedeh Tahmasbi, Faranak Kalantar, Mojtaba Fallahi; produzione: Fadak Film Production (Saeed Saadi, Houman Seyedi); origine: Iran 2022; durata: 111′.