Destini imprevisti di Rita Nunes (ArteKino Festival)

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A Dio non piacciono le linee dritte.

Che poi linee storte o dritte che siano è questione di punto di vista. È più la ricerca di un senso che le definisce, e spesso

La vita non ha un senso, va dove vuole.

E tu devi solo lasciarti andare e accettare le regole del caos. Destini imprevisti, per la regia di Rita Nunes, è un film portoghese che ci porta nella nostra contemporaneità e nel ruolo che i social hanno nella vita di ogni giorno. Né si sminuisce né si sottovaluta il peso, piuttosto si cerca di osservarne la tiepida coniugazione con la nostra quotidianità e come essi non siano altro che differenti rotelle che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti nel marchingegno chiamato “caso”, o si legga “vivere”.

Lisbona, anni nostri. Luisa è una giovane attrice che cerca di mettere in riga la sua vita. È dentro una relazione in crisi e vorrebbe solo stabilità. Un giorno inizia a messaggiare via social con un account di nome Gregori Rasputin. Il profilo del redivivo santone russo è colmo di commenti caustici sulla contemporaneità e Luisa ne è attratta, non sa che dall’altra parte c’è un uomo ben più vecchio di lei, Antonio, giornalista e autore disilluso dalla vita, con una famiglia sfaldata e un figlio con cui è in forte conflitto. Lo scambio di messaggi tra i due s’infittisce, tra Antonio che teme la reazione della donna e al contempo vorrebbe togliersi la maschera e Luisa che vorrebbe capire chi c’è dietro quell’umorismo abrasivo, l’incontro diventa ormai un fatto inevitabile. Ma proprio la sera stabilita Antonio ha un incidente e… a Dio, si sa, non piacciono le linee dritte.

Proposto da ArteKino Festival 2022, Linhas Tortas (titolo originale) si propone come la quota portoghese in concorso (altre pellicole: lituano Summer Survivors; il serbo Working Class Heroes; il francese L’animographe, ou Je suis né dans une boîte à chaussures; il rumeno Blue Moon; le spagnole El Planeta e Destello Bravío e i tedeschi Hyperland e Heavy Metal Dancers; l’italiano I Giganti) e del portoghese mantiene la lingua con l’aggiunta dei sottotitoli italiani, ciò per rendere omaggio alla diversità linguistica e culturale europea e al contempo offrire nuovi passepartout per la lettura della nostra contemporaneità.

Destini imprevisti è una pellicola ben scritta, leggera eppure non scontata, con due personaggi delineati che mantengono viva la storia e si mettono a disposizione tanto dello strumento quanto del concetto di fondo: strumento è l’influenza dei social nelle nostre vite, il concetto di fondo è l’inutilità di cercare un terreno solido (linee dritte) su cui sedersi, perché l’incidente è dietro l’angolo come dietro lo schermo.

Terminata la spinta dei primi anni, si è osservato come non è stata la vita a doversi adattare ai social, quanto i social a doversi adattare alla vita e così lo strumento si è messo a disposizione di chi lo strumento lo utilizza. Certo, con alcuni effetti collaterali del caso. Ma ancora nulla di nuovo sotto il sole di questo pianeta Terra: gli equivoci sono prodotti umani, incastri famigliari e relazionali, e gli incidenti non sono variazioni di un percorso prestabilito, quanto tappe di un percorso in divenire. L’importante è accettare la stortura, non come errore, bensì come risorsa, nostra e altrui. Perché se a Dio non piacciono le linee dritte, di conseguenza non devono dispiacergli quelle storte. Anzi,

Perché la vita non ha un senso, ha un ruolo.


Destini imprevistiCrooked Linesregia: Rita Nunes; sceneggiatura: Rita Nunes, Carmo Afonso; interpreti: Miguel Nunes, Joana Ribeiro, Ana Padrão, Elmano Sancho; produzione: Leopardo Filmes; origine: Portogallo, 2018; durata: 68’

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