Guardiani della galassia vol. 3 di James Gunn

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È passata molta, ma molta di quell’acqua sotto i ponti prima che i Guardiani della Galassia ritornassero finalmente a popolare lo schermo dalla loro ultima avventura ormai targata 2017, quando ancora il buon Stan Lee (1922-2018) poteva fare la sua tradizionale comparsata in un film Marvel. Nel frattempo, in sei anni e passa, ci sono state le lunghe traversie del regista-sceneggiatore James Gunn con lo Studio diretto da Kevin Feige & la Disney – prima licenziato, poi passato alla DC, poi reintegrato obtorto collo -, la pandemia, polemiche e riscritture varie oltre alla sorte alterna dei personaggi nel frastagliato Marvel Cinematic Universe (MCU), ora giunto al 32° film, nel quale nulla è veramente definitivo. Come sappiamo bene, per esempio, dalle vicende del personaggio di Gamora, alias Zoe Saldaña (vedi sotto).

Ma già i Guardiani della Galassia Holiday Special, lo scherzoso (ma nulla di più) special tv natalizio visibile da fine novembre 2022 su Disney +, sempre diretto da James Gunn, ci annunziava la prossima trionfale ricomparsa del celebre gruppo di personaggi dei fumetti Marvel Comics, nati a partire dal gennaio 1969  dai disegni di Gene Colan e i testi di Arnold Drake.

E comunque il tempo impiegato sembra averci consegnato una terza parte di livello a tratti notevoli e sarà non semplice dare alla fine una valutazione comparativa delle tre, molte diverse, puntate. Perché ognuna di esse – a ricostruirle a posteriori e considerando che sono tutte e tre firmate e dirette dallo stesso caparbio regista-sceneggiatore, esempio unico nell’Universo dei fumetti Marvel – seguono un filo abbastanza (teleo)-logico, dato che la prima parte era incentrata sulla ricerca di uno scopo di vita da parte del protagonista Peter Quill alias Star-Lord (Chris Pratt), mentre la seconda aveva a che fare con il suo rapporto con il padre e l’importanza della famiglia se non quella naturale, quella di fatto acquista.

Nel presente Volume 3 il vero cuore dell’attenzione è, invece, puntato soprattutto sul personaggio più divertente e originale (almeno per noi) dei Guardiani e cioè il procione Rocket (con la voce in originale di Bradley Cooper e in italiano di Christian Iansante), ispirato dalla celebre canzone dei Beatles Rocky Raccoon, quello stesso che Gunn ha dichiarato essere un po’ “se stesso”. Di lui si raccontano nel corso del film, in flash-back, la trasformazione genetica e il susseguente carattere cinico e violento, a seguito degli esperimenti dell’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), il nuovo super cattivo di questo capitolo che mira ad un utopico mondo buono rispetto al quale non si sottrae a nessun orrore pur di giungere a tale folle scopo.

Siamo a Knowhere diventato il Q.G. dei Guardiani dove Peter annega nell’alcool la perdita della sua amata Gamora che è stata uccisa da Thanos in Avengers: Infinity War (2018), ma è stata resuscitata in una versione più giovane in Avengers: Endgame (2019) e riappare nel film di Gunn in questa veste bis di campionessa dei Ravagers, la rete di mercenari e ladri, divisi in più gruppi sparsi per la galassia, comandata da Stakar Ogord (Sylvester Stallone in una breve comparsata). Ma c’è poco tempo per Peter di abbandonarsi alla depressione o ai suoi amici – tra cui l’albero umanoide Groot di nuovo ricresciuto (in originale la voce di Vin Diesel) – di consolarlo in qualche maniera, perché un misterioso personaggio  Adam Warlock (Will Poulter) che sembrerebbe voler rapire Rocket appare d’improvviso e lo metterà, come si accennava, in pericolo di vita. Ciò obbligherà la squadra a combattere i suoi nuovi nemici, da galassia a galassia e in particolare il potentissimo Alto Evoluzionario sino a riuscire a salvare un’intera umanità, animali compresi, imitando una novella e biblica Arca di Noè.

Riuscendo bene a mantenere un certo equilibrio tra la sua inventività “autoriale” e la retorica estetico-commerciale della produzione Marvel con le classiche gag ad effetto e le lunghe, rintronanti sequenze d’azione governate delle fantasmagorie della computer grafica, Gunn ha costruito questo Guardiani della galassia vol. 3, non solo ribadendo il valore dell’amicizia del gruppo ma anche battendo il tasto sulla ricerca di un’eredità da mantenere e di cosa, viceversa, lasciarsi alle spalle.

Chukwudi Iwuji

E ciò vale sicuramente anche per lui stesso dato che adesso è di nuovo al lavoro alla concorrente DC in cui dal 1° novembre 2022 è diventato co-presidente, co-amministratore e direttore creativo degli Studios. Di certo ha fatto di tutto per uscire in bellezza dalla sua trilogia che si contraddistingue per una certa originalità di narrazione e un’ottima interpretazione di tutti i protagonisti tra cui Drax alias Dave Bautista che ha sempre sostenuto strenuamente Gunn nelle sue peripezie produttive. Da segnalare anche l’uso di un’ottima musica ma, d’altronde, non ci si poteva aspettare altro da un ex-musicista come lui che aveva fondato nel 1989 una band, “The Icons”, di gothic rock e new wave in cui ricopriva il ruolo di cantante.

Dunque in conclusione, malgrado qualche evitabile lungaggine tre stelle e mezzo molto abbondanti per i Guardiani della galassia vol. 3 ma chissà se e come proseguirà il franchise con il nostro loquace simpatico procione, un albero polipesco e gli altri personaggi che abbiamo conosciuto e apprezzato nel corso di quasi 10 anni e tre puntate. Attendere con massima pazienza, per aver qualche indizio in più, il secondo finalino del film sadicamente visibibile alla fine degli interminabili titoli di coda, per darci qualche lume a riguardo.

 In sala dal 3 maggio


Guardiani della galassia vol. 3 (Guardians of the Galaxy Vol. 3) Regia e sceneggiatura: James Gunn; fotografia: Henry Braham; montaggio: Fred Raskin, Greg D’Auria; musiche: John Murphy; effetti speciali: Stephane Ceretti; scenografia: Beth Mickle; costumi: Judianna Makovsky; interpreti: Chris Pratt (Peter Quill / Star-Lord), Zoe Saldaña (Gamora), Karen Gillan (Nebula), Dave Bautista (Drax), Bradley Cooper (voce di Rocket), Vin Diesel (voce di Groot), Chukwudi Iwuji (Alto Evoluzionario), Elizabeth Debicki (Ayesha), Pom Klementieff (Mantis), Sean Gunn (Kraglin), Will Poulter (Adam Warlock), Maria Bakalova (il cane Cosmo), Sylvester Stallone (Stakar Ogord); produzione: Kevin Feige per Marvel Entertainment, Marvel Studios; origine: USA, 2023; durata: 150 minuti; distribuzione: The Walt Disney Company Italia.

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