Beef – Lo Scontro di Hikari, Jake Schreier

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“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo“ (The Butterfly Effect, 2004, diretto da Eric Bress e J. Mackye Gruber).

L’effetto farfalla, descrive in estrema sintesi la concatenazione di eventi che partendo da piccoli mutamenti si ingrandiscono a dismisura fino a diventare incontrollabili. Beef – Lo Scontro, serie di dieci episodi che intreccia con classe introspezione psicologica, follia e commedia, comincia con un incidente mancato, uno screzio apparentemente banale e arriva a conseguenze imprevedibili, distruttive e incontrollabili.

Danny (Steven Yeun) è un imprenditore fallito, con un fratello nullafacente a carico e Amy (Aly Wong) invece è una donna benestante in carriera con un bellissimo (ma inconcludente) marito. Due individui apparentemente agli antipodi come scelte di vita e nella gerarchia sociale. In realtà l’insoddisfazione latente mina la serenità di tutti e due, e le due solitudini, per quanto costruite sulla base di trascorsi diversi, finiranno per sfiorarsi. Lo scontro tra i due avviene davanti a un supermercato, in una qualsiasi giornata “metropolitana” in cui la stanchezza e le nevrosi del quotidiano si accumulano alle ossessioni personali.

In Un giorno di ordinaria follia (Falling Down, di Joel Schumacher, 1993), il caos del traffico era il pretesto per raccontare la follia di William Foster, un uomo ossessivo e violento lasciato dalla moglie. Nel più recente  Il giorno sbagliato (Unhinged di Derrick Borte, 2020) un  gesto di semplice “scortesia” in macchina da parte di Rachel scatena un’indomabile furia in Tom (Russell Crowe) che comincia a perseguitare lei e i suoi cari.

In Beef il mancato incidente è solo la miccia che fa esplodere l’incendio che si propaga a macchia d’olio in maniera bidirezionale: dapprima si innesca una rete di piccole e inutili ripicche tra i due; poi screzi più fastidiosi fino a un’invadenza morbosa e distruttiva che finirà per coinvolgere prima e per rovinare poi le vite di entrambi.

Prodotta dalla A24, la stessa che ci ha regalato il pluripremiato agli oscar Everything Everywhere All At Once, questa serie è un viaggio nella psicologia contorta di due individui insoddisfatti che prendono di mira l’altro (il nemico) per sfogare i loro più bassi istinti di rivincita nei confronti di una vita che non li appaga ma li distrugge interiormente.

L’ altro è lo specchio che riflette, dapprima i frammenti sparsi poi un’immagine molto chiara e nitida di una vita futile e fasulla (nel caso di Amy) o inconcludente e deprimente (per Danny). E gli episodi, costruiscono, uno dopo l’altro,  i pezzi della loro vita, che, guardata al microscopio, sembra andare in frantumi.

Amy (cinica, calcolatrice, subdola) è una donna appagata apparentemente ma finge di continuo a casa e a lavoro. Si veste del suo sorriso stanco per tirare per avanti le sue giornate vestita in un tailleur bianco e con un taglio glamour mentre Danny che vive in un disagio esistenziale, ha problemi ben più concreti ed economici.

Gli estremi delle loro esistenze corrono su binari paralleli, poi si sfiorano attraverso il coinvolgimento dei loro cari e infine, negli ultimi episodi (in particolare nel decimo) finiranno per ritrovarsi in una situazione paradossale e inaspettata.

I due protagonisti non si incontrano quasi mai ma quando lo fanno, l’alchimia è innegabile: d’altra parte Stephen Yeun, già visto nella serie The Walking Dead (2010-2022) e candidato all’Oscar nel 2021 per Minari (2020, di Lee Isaac Chung) riesce a far vivere il suo Danny di un magico universo di microespressioni e di piccoli gesti mentre Ali Wong, scrittrice e autrice nota per i suoi speciali stand-up Netflix come Baby Cobra e Hard Knock Wife, sa caratterizzare la sua Amy con  ironia e con la giusta dose di cattiveria. Praticamente una coppia indimenticabile sullo schermo.

Una serie originale, divertente, avvincente che stimola a snocciolare subito, uno dopo l’altro, i suoi dieci episodi, anche perché è capace di coinvolgere lo sguardo e la mente dello spettatore nel labirinto psicologico e nella follia ossessiva dei due individui. E in fondo, denudati dalle stanche regole di convenienza e di opportunismo dei rapporti sociali, ci possiamo ritrovare comodi nei panni dei due protagonisti dato che la loro follia, fatta di micro ossessioni quotidiane,  non sembra troppo lontana dalla nostra.

 Su Netflix


Beef – Lo Scontro (Beef)  – Showrunner: Lee Sung Jin; regia: Hikari, Jake Schreier;  fotografia:  Larkin Seiple; montaggio: Harry Yoon, Nat Fuller, Laura Zempel, Jordan Kim; musica: Bobby Krlic;  interpreti: Steven Yeun, Ali Wong, Joseph Lee, Young Mazino, David Choe, Patti Yasutake;  produzione: A24, Bugsy Bell Productions, Universal Remote, Buji Productions,  Domo Arigato Productions; origine: USA, 2023; numero episodi: 1 stagione, 10 episodi; durata: 30- 39 minuti a episodio; distribuzione: Netflix.

 

 

 

 

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