Il piacere è tutto mio di Sophie Hyde

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Emma Thompson, tra le attrici della sua generazione, è senza dubbio tra le più versatili, intelligenti e acute nella scelta dei personaggi e nella varietà delle sue interpretazioni. A sessantatré anni arriva a un ruolo affatto scontato, in cui espone sé stessa in versione denudata senza falsi imbarazzi o pregiudiziali chiusure mentali, con coraggio, volontà politica (da sempre gli slogan femministi hanno incluso la libertà sessuale e il gestire il corpo a proprio piacere), capacità di stupire.

Un bel giovane curato e ben vestito finisce il suo caffè in un bar come altri, esce ponendosi lo zaino in spalla, attraversa la strada e va. Nancy Stokes, insegnante pensionata in tailleur e ballerine, si ritrova in una camera d’albergo in attesa di qualcuno. Apre il minibar, si svuota in gola una bottiglietta di super alcolico, cambia le scarpe con un paio leggermente più alte, mette la valigia in un angolo. Suonano alla porta. È il bel giovane, come si definisce lui, “un lavoratore del sesso”: la donna lo ha prenotato via internet per una sessione pomeridiana di sesso di soddisfazione, dopo una lunga vita matrimoniale del tutto insoddisfacente con marito e figli annessi. I due sono agli opposti, lei potrebbe essere sua madre (infatti, presto, si permette di dire cose che, senza una conoscenza approfondita e una intimità acquisita, non si direbbero mai), lui potrebbe vederla come tale e sentirsi come suo figlio e, invece, la sorprende – ogni volta che si innesca tale meccanismo – mettendola a suo agio in situazioni per lei desuete e, in apparenza, inconfortevoli. Il ragazzo – che online si chiama Leo Grande – ha abilità di seduttore, di ascoltatore, di interlocutore: è di bell’aspetto, curioso, sensibile, acuto, sa anche preparare qualche buon cocktail, come le propone ridendo. La donna si stupisce della sua stessa pregressa prevenzione nei suoi confronti. Continua però a chiedersi perché, con tutte quelle capacità e potenzialità, il giovane uomo conduca una vita di questo genere guadagnandosi la vita col sesso. Leo Grande ha un passato e un vissuto nascosto, come tutti, ma ha anche un approccio diverso nei confronti di una parte fondante della vita come la sessualità: forse per un salto inevitabile di generazione, il ragazzo cerca di portare Nancy lontana dalle parole e più vicina al corpo, alle sensazioni fisiche, allo spazio libero della fantasia, che sia sessuale o meno. La donna cerca il grande O, il raggiungimento finale del piacere, questa è la sua missione, questo il suo obiettivo arrivata a quel punto della vita, questa la ragione per cui ha cercato l’uomo.

Il film che in originale si intitola  Good Luck to You, Leo Grande (e che era passato alla Berlinale di questo anno) si svolge tutto nelle quattro pareti della camera d’albergo, ha una palese struttura teatrale a due, a parte un breve cambio di location sul finale, sempre in interni, ma non ha nulla di soffocante o claustrofobico: i due attori (Daryl McCormack e appunto Emma Thompson) sono in stato di grazia, naturali e morbidi nei passaggi da uno stato emozionale all’altro, ben definiti nella scrittura, ben accompagnati senza sbavature nella recitazione. Mettendo a bando moralismi e ignoranza, cavalcando un femminismo sotterraneo ben identificato in una donna di mezza età che riesce a mettersi in discussione e in un personaggio maschile non stereotipato, definito nella demarcazione senza giudizio tra fisico e mentale, il film produce il sorriso nel pubblico femminile e, forse, qualche idea in più in quello maschile.

Il piacere esalta la potenza della donna, è diritto di ognuna, è la fortificazione, dall’interno, di un potere che non prevarica ma ricarica, non vuole dominare ma governare, non può incutere paura perché è solo l’energia più forte – e pacifica – del mondo. Orgasmo per tutte (e per tutti).

In sala dal 10 novembre


Il piacere è tutto mio (Good Luck to You, Leo Grande); Regia: Sophie Hyde; sceneggiatura: Katy Brand; fotografia: Brian Mason; montaggio: Brian Mason; musica: Stephen Rennicks; interpreti: Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland; produzione: Align, Genesius Pictures;  origine: Regno Unito, 2022; durata: 97’; distribuzione: Bim.

 

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