L’ordine del tempo di Liliana Cavani (Fuori Concorso)

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Classe 1933, ormai superati i novant’anni, Liliana Cavani è la decana delle donne registe italiane. Va da sé che il Leone d’ora alla Carriera (sarà Charlotte Rampling a fare la “laudatio”) le spetti di diritto nell’anniversario di questa Ottantesima Edizione della Mostra, dove oltretutto presenta due sue opere: un cortometraggio alla “Settimana della Critica” Incontro di notte (1961), risalente ai tempi di quando frequentava il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e soprattutto (Fuori Concorso) il lungometraggio L’ordine del tempo ispirato all’omonimo libro del fisico e scrittore Carlo Rovelli (Adelfi, Milano 2017) – era oltre un ventennio, dai tempi de Il gioco di Ripley (2002) che non tornava più dietro la macchina da presa.

 

Alessandro Gassmann e Claudia Gerini

Quanti film abbiamo già visto su cosa potrebbe accadere al momento della fine del mondo? Ve ne verranno, di certo, in mente moltissimi ma bisognerà aggiungere anche, a  futura memoria, che, quello della Cavani non ci sembra da considerare memorabile.

Siamo in una villa sul mare nella spiaggia di Sabaudia (riconoscibilissima), diremmo a mezza stagione, dove un gruppo di amici di vecchia data, ogni anno, si dà convegno per festeggiare il compleanno di uno di loro, in questo caso quello dell’avvocato Claudia Gerini insieme ovviamente al marito al bel medico Alessandro Gassmann, che, all’apparenza aperto e ridanciano nasconde però un peccatuccio che vediamo nel finale (e che non riveliamo ovviamente).

Alcuni sono già lì, altri più o meno in ritardo stanno arrivando. La comitiva è piuttosto variegata e in più le coppie, forse, sembrano male assortite come quella di Valentina Cervi e Fabrizio Rongione a beccarsi reciprocamente mentre quella composta dalla prof. universitaria Ksenia Rappoport e dall’uomo della finanza Richard Sammel sembra tenersi insieme come si dice volgarmente “con lo sputo”. E poi i single: Francesca Inaudi, l’amica del cuore lesbica della Gerini, dai tempi della scuola che ha una saggia sorella suora, Angela Molina che ha una sua visione religiosa della fine del mondo (per altro un aspetto che la regista emiliana ha sempre considerato nel suo cinema); e poi: una combattiva giornalista del “Guardian” londinese Angeliqa Devi e Edoardo Leo, uno scienziato di fisica portatore di un evento catastrofico che sta studiando e che ha un amor fou per la professoressa Rappoport. Infine, last but not least, la cameriera di casa, la peruviana Mariana Tamayo che è la prima a rendere noto ai convitati del pericolo, anzi del superpericolo che potrebbe portare, a brevissima scadenza, alla distruzione del mondo da noi conosciuto.

Il lasso di tempo che separa il gruppo dalla imminente apocalisse – e cioè l’avvicinarsi di una enorme asteroide denominato “Anaconda” che sta per colpire la Terra a una velocità impressionante – viene vissuto in maniera tutta diversa dai vari protagonisti in una giornata e una notte che potrebbe segnare il destino del nostro pianeta e che, comunque, cambierà per sempre la vita degli abitanti della villa a Sabaudia. Ci estingueremo, dunque, come i dinosauri, dato che non si può far nulla per impedire l’arrivo del meteorite sulla terra?

Incentrato a partire dalle meditazioni di Carlo Rovelli sul concetto di tempo che la regista insieme a Paolo Costella, ha rielaborato, L’ordine del tempo è diventato un in Kammerspiel corale un po’ banale dove ognuno dei personaggi cerca di rielaborare, a suo modo, l’esperienza che sta vivendo.

Il risultato è, come si accennava un po’ deludente, ogni attore sembra interpretare se stesso così come lo conosciamo da sempre, a parte poi Edoardo Leo poco credibile nel ruolo del fisico grande scienziato e romantico disperato (ma che qui invece raggiunge finalmente lo scopo della sua vita). In definitiva quindi un film, parecchio televisivo, da serata scamuffa di Sky, in cui Liliana Cavani, purtroppo, purtroppo lo diciamo con grande rammarico, sembra aver perso quel piglio deciso e potente che, nel bene e nel male, ha sempre contraddistinto il suo cinema. E comunque una intuizione geniale L’ordine del tempo, nel finale, la ha: quella della pericolosità e letalità del granchio blu.

In sala dal 31 agosto


L’ordine del tempo Regia: Liliana Cavani; sceneggiatura: Liliana Cavani, Paolo Costella, Carlo Rovelli dall’omonimo romanzo di Carlo Rovelli; fotografia: Enrico Lucidi; montaggio: Massimo Quaglia; musiche: Vincent Cahay; scenografia: Maurizio Sabatini; costumi: Mariano Tufano; interpreti: Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Baldari Calabria, Angela Molina; produzione: Marco Cohen, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli, Joseph Rouschop per Indiana Production, Gapbusters, Vision Distribution, Rai Cinema; origine: Italia/Belgio, 2023; durata: 112 minuti; distribuzione: Vision Distribution.

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