65 film, incontri con gli autori più importanti dell’area del Mediterraneo, meeting professionali, masterclass, eventi letterari. Dal 3 al 13 novembre torna a Roma, diretto da Ginella Vocca, il MedFilm Festival, il primo e unico evento cinematografico italiano dedicato alle cinematografie del Mediterraneo che per undici giorni guarderà ai temi cruciali dell’oggi attraverso il Cinema.
I FILM IN CONCORSO
Il Concorso Ufficiale – Premio Amore & Psiche vede la partecipazione di 8 film, in rappresentanza di 7 paesi. Una selezione che guarda frontalmente ai temi cruciali del tempo presente, dentro i tabù, illuminando zone d’ombra, muovendosi con coraggio nella complessità del presente. Le ambiguità e l’omertà dei sistemi di potere sono al centro di Burning Days di Emin Alper e Ashkal di Youssef Chebbi; un thriller dalla scrittura di ferro ambientato in Anatolia il primo, un noir dalla costruzione visualmente spiazzante tra gli edifici vuoti di Tunisi il secondo, entrambi acuti e avvincenti narrazioni intorno all’esercizio del potere e alle sue conseguenze sugli individui. Il potere, un meccanismo difficile da maneggiare, può essere anche strumento di rivincita, personale e politica, come per il personaggio della regina Zaphira, protagonista di La Dernière Reine opera prima di Adila Bendimerad e Damien Ounouri, che ci trasporta nell’Algeria del 1500 raccontando la Storia da un punto di vista inusuale, quello femminile. A sfidare le regole ci pensa anche Fereshteh, la giovane protagonista di Ta Farda dell’iraniano Ali Asgari, che ha davanti a sé ventiquattr’ore per nascondere il suo bambino illegittimo agli occhi dei genitori e per sfuggire ai gangli di una società ferocemente ipocrita. A guardare in faccia il lato oscuro della Storia è anche Zaynê Akyol, la regista curda di Rojek, un documentario duro e bellissimo sui combattenti dell’Isis e sulle ragioni della follia. In mezzo alla fatica e allo sfruttamento del lavoro, c’è la luce della giovinezza, così in mezzo ai rami del frutteto si intrecciano dialoghi: con la sua opera seconda Under the Fig Trees la regista tunisina Erige Sehiri ritrae con acutezza e umanità le relazioni umane partendo da un fatto di cronaca di cui non verrà mai rivelato il drammatico finale. Jonas Trueba, con il suo ultimo film You Have to Come and See It, ci porta invece nelle campagne vicino Madrid, ad ascoltare da vicino le domande, i dubbi, gli slanci di due coppie sulla trentina. Le scelte del cuore e le tensioni del corpo sono anche quelle dei tre indimenticabili protagonisti del film marocchino di apertura, Le Bleu du Caftan di Maryam Touzani (presto nelle sale italiane grazie a Movies Inspired) che di fronte agli imprevisti della vita scoprono la cura dell’altro, l’intimità come salvezza, l’amore sopra tutto.

FUORI CONCORSO
La selezione del Fuori Concorso di quest’anno si apre con due film che abbiamo supportato e che vogliamo presentare alla fine del loro percorso: From Cairo, il documentario di Hala Galal racconta sfide e difficoltà di due donne single che vivono a Il Cairo, e Fragments from Heaven, un film epico e affascinante in cui Adnane Baraka ci porta nell’immensità del deserto marocchino a cercare meteoriti e confrontarci con le stelle insieme al nomade Mohamed e lo scienziato Abderrahmane.
Un altro ritorno importante è quello di Soudade Kaadan, che a quattro anni da The Day I Lost my Shadow, film d’apertura del MedFilm 2018, presenta Nezouh (presto nelle sale italiane grazie a Officine Ubu), un’elegia alla vita e alla resistenza tra l’orrore delle macerie di Damasco e il caos di un Paese intero. Questo tema ritorna anche nella selezione di cortometraggi e mediometraggi presentati Fuori Concorso: Rosa Rosae. La guerra civil del Maestro Carlos Saura, Angle mort di Lofty Achour, Do Flowers Bloom After the Spring? del collettivo Mouatheqat, Frères di Ugo Simon. Titoli diversi ma legati da una domanda importante: come resistere all’orrore? Come non sprofondare nel buio? Come far vincere la vita? Questioni che si pone anche Jasmila Žbanić nel suo Quo Vadis, Aida?, il film vincitore del Premio LUX del Pubblico 2022.
Confermato l’imperdibile appuntamento con la sezione Perle, dedicata al cinema italiano indipendente. Tre documentari che si interrogano sul senso del partire, del restare e del fuggire dal proprio paese; Kristos, l’ultimo bambino di Giulia Amati, Qui non c’è niente di speciale di Davide Crudetti e Non sono mai tornata indietro di Silvana Costa.
Nella sezione Perle l’evento speciale Un milione di italiani (non sono italiani) di Maurizio Braucci – un coinvolgente musical sul diritto di cittadinanza, ispirato dall’esperienza del regista e sceneggiatore, con le ragazze e i ragazzi del Centro Interculturale Officine Gomitoli della cooperativa Dedalus.
PREMIO ALLA CARRIERA 2022 a Lubna Azabal
Uno dei volti più intensi e sorprendenti del cinema mondiale, un indiscutibile talento al servizio di doti d’attrice raffinata, una bellezza sofisticata e fuori del comune: Lubna Azabal, sin dagli inizi della carriera, dimostra di possedere una impressionante maturità artistica messa in mostra nei ruoli che ha incarnato per registi del calibro di André Téchiné, Tony Gatlif, Hany Abu-Assad, Denis Villeneuve, Ismaël Ferroukhi, Nabil Ben Yadir, Semih Kaplanoğlu e Maryam Touzani, affermandosi tra le più sensuali, talentuose e mediterranee interpreti contemporanee. In Omaggio a questa icona del cinema mediterraneo, verrà proiettato uno dei suoi film più rappresentativi da lei interpretati, Exils (2004) del franco-algerino Tony Gatlif.
Lubna Azabal ritirerà il premio in occasione della Cerimonia di apertura del festival, che si terrà il 3 novembre alle 20:00 al Cinema Savoy.
PREMIO KOINÈ 2022 a Barbara Schiavulli
Corrispondente di guerra e scrittrice, ha seguito i “fronti caldi” degli ultimi ventisei anni in Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, su Repubblica e L’Espresso, Il Fatto Quotidiano e La Stampa. Ha collaborato con radio (Radio 24, Radio Rai, Radio Popolare, Radio Svizzera Italiana, Radio Capital, Radio Radicale) e televisioni (Rai, Rai News 24, Sky Tg24, La7, TV Svizzera Italiana). Attualmente collabora con la BBC. Dirige Radio Bullets, una testata giornalistica online che si occupa di esteri, diritti umani e inclusività. Racconta il mondo attraverso le storie di chi non ha voce. Barbara Schiavulli ritirerà il Premio Koinè lunedì 7 novembre alle 20:30 al Cinema Savoy.
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