Peng di Marius von Mayenburg (per la regia di Giacomo Bisordi)

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Peng, opera scritta dal drammaturgo tedesco Marius von Mayenburg nel 2017 per la celebre “Schaubühne” di Berlino – elemento che di per sé già connota la tipologia di teatro di cui si sta parlando – è diretto nella produzione italiana, da Giacomo Bisordi, regista formatosi alla Silvio D’Amico e con influenze stilistiche di maestri come Giorgio Barberio Corsetti.

La traduzione del testo, parte fondamentale per poter far arrivare in modo fedele il messaggio politico al pubblico, è stata affidata a Clelia Notarbartolo, e ciò che ne emerge in modo propulsivo è l’adattamento  di un mondo e un contesto storico  post elezione Donald Trump in chiave italiana.

La scenografia è strutturata in maniera da sembrare un documentario teatrale a tutti gli effetti; infatti, attraverso il racconto di un glaciale giornalista siamo guidati attraverso un vero e proprio reality della vita di Ralf Peng, interpretato in maniera magistrale da Fausto Cabra.

Questi, figlio di due ricchi borghesi, ha avuto tutto quello che potesse desiderare in una giovane esistenza, e oltre alla sua evidente fortuna è dotato di grande intelligenza e scaltrezza, apparendo così un bambino prodigio. Il suo carattere dominante, ma noi aggiungeremmo cinico e spietato emerge già dal grembo materno quando uccide la sorellina gemella, strangolandola.

La scena si presta ad essere per il protagonista un luogo senza regole in cui tutto può essere manipolato e sporcato da continue azioni che corrompono qualsiasi cosa egli tocchi, attraverso giochi puerili ma perversi.

L’elemento disturbante dello spettacolo risiede proprio nella innaturale dissonanza tra l’ingenuità dell’infanzia, che qui si trasforma in malcelato sadismo e le azioni nefaste, che un bambino mostro riesce a riprodurre in maniera cinica e spietata.

Molto efficaci sono le interpretazioni del cast di attori diretti da Bisordi, (in cui apprezziamo anche Manuela Kustermann, che ha scommesso su questo spettacolo anche come produzione), il quale segue l’esempio registico di Von Mayenburg, costruendo un impressionante apparato tecnico, che permette di filmare e di riprodurre su due schermi tutto quanto accade in scena, creando uno stato occlusivo e distopico.

Assistiamo infatti a violenza e azioni insensate frequenti in società e a cui in effetti spesso non si pone rimedio in modo efficace o alle quali siamo assuefatti a causa della presenza continua e invasiva dei media, i quali hanno creato un vero stato di apatia e cinismo generazionale.

Peng offre, dunque, una visione disturbante e profonda con una proiezione, diremmo futurista, del mondo politico attraverso la volubile e crudele volontà infantile, che spesso sembra emergere dalle azioni sconsiderate di leader contemporanei, ormai avvezzi a qualsiasi decisione, che possa prescindere dall’etica e dalla morale a cui il loro ruolo dovrebbe assurgere.

Siamo nelle mani di una classe di bambini crudeli pronti a giocare con le fragili vite di spettatori impotenti.

In Tour, prossimo appuntamento: Milano 5-9 giugno 2023 Teatro Elfo

Foto: Manuela Giusto


PENG – (testo di Marius von Mayenburg, 2017; traduzione: Clelia Notarbartolo)  – Regia: Giacomo Bisordi; scene e disegno luci: Marco Giusti; collaborazione alla scenografia: Alessandra Solimene; video: Paride Donatelli; suono: Dario Felli; realizzazione scene: Danilo Rosati; costumi: Francesco Esposito; aiuto regia: Paolo Costantini; interpreti: Fausto Cabra, Aldo Ottobrino, Sara Borsarelli, Francesco Sferrazza Papa, Anna C. Colombo, Francesco Giordano e con la partecipazione di Manuela Kustermann; produzione: La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello con il contributo di Nuovo Imaie; durata: 90 minuti.

 

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