Le vicende delle protagoniste negli episodi finali della nuova serie di Amazon Prime The Power (in italiano: Ragazza elettriche) si sono sviluppate e movimentate non poco. Lo diciamo subito: le buone impressioni iniziali rimangono confermate (vedi il nostro precedente articolo).
Dopo qualche episodio interlocutorio e meno brillante, il finale di stagione si scrolla di dosso il torpore e recupera l’estro ed il ritmo delle prime puntate, sfruttando i personaggi più carismatici e riuscendo anche a risollevare quelli meno interessanti.
Comincia a delinearsi, all’orizzonte, una battaglia epica, a cui speriamo vivamente di assistere nella (non ancora confermata) seconda stagione: a destra dell’ideale ring, vediamo Roxy Monke, la violenta ed instabile figlia di un boss del crimine, interpretata dalla brava Ria Zmitrowicz. La ragazza comincia a guadagnarsi i galloni sul campo, ma emergono indizi preoccupanti riguardo all’omicidio di sua madre; questo la porterà ad unirsi ad Allie Montgomery (Halle Bush), l’altro polo carismatico della serie: la ragazza fuggita dalla coppia americana appartenente alla Bible Belt, che, dopo aver trovato rifugio in un convento che offre asilo alle ragazze in possesso del potere, comincia a creare un culto della personalità attorno alla sua figura, sempre più simile a quella di un messia. La voce che le parla si fa più presente, invasiva, e convincente. Da essa si fa guidare e su suo suggerimento finisce per compiere azioni decisamente discutibili.
Sull’altro versante, Tatiana Moskalev (Zrinka Cvitesic), il personaggio sicuramente più disgraziato, che vediamo finalmente sbocciare in tutto furore della sua vendetta: si libera del marito-aguzzino, acquisisce il potere e si schiera a fianco della sorella, che sta a capo di una violenta setta di donne elettriche che ha scelto la via della prevaricazione.
La prima stagione si conclude dunque, con uno scacchiere che vede elementi e personaggi inconsapevolmente già schierati, ed una situazione pronta ad esplodere, anche a livello mediatico e sociale.
Già, perché la vertiginosità con cui tutto degenera negli ultimi episodi si rispecchia nelle vicende della famiglia del sindaco di Seattle, Margot Cleary-Lopez (Tony Colette): il figlio adolescente è adepto di Urbandox, un fondamentalista fautore di ideali di violenza per difendere l’uomo dalla minaccia della donna elettrica. La figlia e la sua relazione con un ragazzo particolare mettono di fronte il sindaco a dilemmi morali di difficile risoluzione. Il marito Rob (John Leguizano) è stanco di prodursi in una facciata pubblica di marito felice – ruolo in cui non crede più – solo per sostenere la campagna della moglie. La stessa Margot, nonostante le buone intenzioni e il mantra ripetuto di voler fare “del bene” alle persone, è ossessionata dalla sua immagine pubblica e completamente assorbita dal suo personaggio.
“Talvolta si sente dire, o ci si immagina che se una donna fosse stata al governo in una determinata situazione, sarebbe stata molto più compassionevole, beh, non la penseresti più così dopo dieci anni di Margaret Thatcher” questo assunto di Naomi Aldermann (autrice del libro e co-showrunner della serie) sottolinea il concetto principale su cui gravita la serie. Quello che di buono fa The Power, in effetti, è mostrare la natura dell’essere umano, e non quella dell’essere umano di genere femminile. Pensare che le donne siano più compassionevoli, o meno meschine, è una forma di sessismo sulla quale la Aldermann ha chiaramente riflettuto e che è ben decisa ad evitare.
Il discorso, sempre a livello politico, riguarda anche il concetto di rappresentatività, dice la Aldermann: “In Inghilterra ora abbiamo un primo ministro ed un Segretario di Stato per gli Affari Interni di colore, ci si aspetterebbe una politica più matura riguardo all’immigrazione, mentre sta accadendo esattamente l’opposto.” L’adamantina, incontrovertibile verità è sempre quella: il potere corrompe chiunque. Concetto banale a dirsi, ma sempre interessante da raccontare. Del resto, è lo stesso identico ingrediente che rende The Boys così irresistibile, con la differenza che, in quest’ultimo, i livelli di perversione e sadismo di alcuni personaggi raggiungono vette che ancora non vengono toccate dai protagonisti della serie. Qui potrebbe stare la debolezza di The Power: ci sono state, nel corso della prima stagione, tiepide avvisaglie di elementi che tendono ad ammorbidire gli elementi del libro, compresi un paio di momenti sospettosamente edificanti e celebrativi. Ma si tratta più di una sensazione, che lasciamo da parte per il momento, in attesa di una seconda stagione che speriamo arrivi presto.
Consigliato.
Su Amazon Prime Video
Ragazze Elettriche (The Power) – Showrunner: Naomi Alderman, Sarah Quintrell, Raelle Tucker; episodi: 9; interpreti: Toni Collette, John Leguizamo, Auli’i Cravalho, Toheeb Jimoh, Josh Charles, Eddie Marsan, Ria Zmitrowicz, Halle Bus, Zrinka Cvitešić; produzione: Amazon Studios e SISTER; origine: UK; 2023; durata: 55’minuti (nove episodi).