Ragazze Elettriche -The Power (Primi tre episodi)

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Chi c’è dietro a The Power, titolo italiano: Ragazze Elettriche, la nuova serie TV prodotta da Prime Video? Innanzitutto l’autrice del libro, Naomi Alderman, promettente novellista, esordisce nel 2006 con Disobedience, uno sguardo sul mondo segreto dei rabbini ortodossi, (Rachel Weitsz ha già acquistato i diritti per un film). A cui ha fatto seguire The Lessons e The Liars’ Gospel, tre romanzi controversi le cui tematiche gravitano attorno al tema ebraico-religioso.  

Da tempo “protetta” di Margaret Atwood, che l’ha scelta per essere il suo “Rolex Mentor e Protégée in Literature” – programma di tutoraggio che permette la collaborazione di autori affermati con nuove leve promettenti – le due hanno anche scritto una novella assieme.  

L’ispirazione principale per Ragazze Elettriche, dichiarata dalla stessa autrice, è proprio la Atwood, anzi, certe ambientazioni, come quella del convento in cui finisce una delle ragazze, sono state direttamente suggerite proprio da quest’ultima. Materiale di partenza indubbiamente interessante, ma chi si è impegnata nell’adattamento assieme alla Alderman? 

Un nome noto, ci fa ben sperare, ed è quello di Raelle Tucker, che ha lavorato a serie come Supernatural e, soprattutto, True Blood, un delirio camp divertentissimo e dallo sviluppo estremamente originale, True Blood ha portato nuova linfa al genere vampiresco quando ormai la vena si stava esaurendo, e prodotti come Buffy l’ammazzavampiri cominciavano a mostrare la corda. L’America del Sud, con i suoi personaggi allucinanti e ai confini della realtà, i predicatori, le superstizioni e l’esoterismo in salsa yankee, hanno contribuito a rendere la serie estremamente divertente. Gli altri nomi coinvolti all’adattamento di Ragazze Elettriche sono quelli di Claire Wilson, Sarah Quintrell, Whit Anderson, Stacy Osei-KuffourRebecca Levene, Sue Chung, Brennan Peters, e Michelle Hsu. 

Il ribaltamento dei ruoli e il potere che corrompe sono le due tematiche portanti della serie. Sì, perché, improvvisamente, migliaia di ragazzine adolescenti sviluppano il potere di generare elettricità dal proprio corpo: è ereditario, connaturato, e non può essere tolto. Questo porterà, possiamo già prevederlo, ad un affermarsi progressivo di questa specie di élite, e, prevedibilmente, anche ad una risposta reazionaria e razzista nei loro confronti, come già si nota nelle prime puntate, in cui le ragazze scoperte in possesso di tale capacità vengono legate e separate dalle altre.  Tra di loro c’è Jos Cleary-Lopez (Auliʻi Cravalho), la figlia del Sindaco di Seattle Margot Cleary-Lopez (la brava Toni Collette), la questione, inizialmente tenuta nascosta, diventa quindi subito un affare di Stato. 

I personaggi che seguiamo in questa prima fase sono quattro, oltre alla già citata figlia del sindaco, a cui viene dedicato molto (troppo) spazio, abbiamo: 

  • Roxy Monke, una fantastica Ria Zmitrowicz, figlia illegittima di un gangster inglese, estremamente aggressiva, frustrata, viziata, e fuori controllo. E’ quella che ha dimostrato più potenza di fuoco sinora, una mina vagante. Il nostro personaggio preferito sinora. 
  • Allie, (Halle Bush), ragazza adottata ed in seguito fuggita dalla famiglia conservatrice e religiosa dove si trovava. Affetta inizialmente da mutismo, ma una potente voce interiore, identificata con Dio, la guida e la consiglia, è uno dei personaggi con più potenziale, possiamo risalire all’origine del processo creativo della Alderman attraverso le sue stesse parole in un intervista, in cui in cui emergono chiari elementi autobiografici riguardo ad Allie: Credo che il cervello di alcune persone abbia una predisposizione naturale verso Dio più di altri. Richard Dawkins chiama Dio “un amico immaginario”, e dovrebbe essere offensivo, ma sento le voci di persone immaginarie che parlano nella mia testa tutto il giorno. Non ho problemi con questo. Apprezzo la possibilità di guardare il mondo di sbieco.  
  • Tatiana Moskalev (Zrinka Cvitešić), la moglie del presidente della Moldavia, infelice e sadica, un passato di povertà ed indigenza forgiato da estrema disciplina nello sport (era una ex atleta olimpica), sinora si è vista poco, ma si intuiscono grandissime potenzialità, forse più di tutte le altre.

La speranza quindi, è che venga dato meno spazio possibile a Jos Clearly-Lopez, a favore delle altre tre. Speranza prevedibilmente vana, ma, si sa, il personaggio principale che manda avanti la storia è spesso il meno interessante: Jos è una comune studentessa, con una cotta per un ragazzo che va con lo skate (sigh!), ed è spaventata dal suo potere. Anche immaginando un approfondimento della personalità e qualche elemento dissonante a renderla più interessante, rimane, al momento quella con meno potenziale (anche elettrico, dato che, al momento, è quella più scarsa).

Le prime tre puntate lasciano sicuramente ben sperare per il seguito, il potenziale c’è, la capacità di sfruttarlo in maniera non banale anche, (basti vedere cosa è stata capace di fare la Tucker con True Blood). La fotografia brillante e colorata, la colonna sonora oscilla dal vintage (Just a Closer Walk With Thee – Patsy Cline) al pop-rock con sfumature aggressive (Brutal – Olivia Rodrigo) perfettamente dosata. Difficile sbilanciarsi oltre dopo solo tre puntate, ma sicuramente un’inizio stagione promettente. 

Ultimo piccolo appunto: perché il titolo proprio in rosa? Non sarebbe ora di finirla con queste infantili associazioni cromatiche di genere?

Su Amazon Prime Video (in corso)


The Power-Ragazze Elettriche – Showrunner: Naomi Alderman, Sarah Quintrell, Raelle Tucker, episodi: 9 (in corso), cast: Toni Collette, John Leguizamo, Auli’i Cravalho,   Toheeb Jimoh, Josh Charles, Eddie Marsan, Ria Zmitrowicz, Halle Bus, Zrinka Cvitešić; produzione: Amazon Studios e SISTER; origine: UK; 2023 durata: 55’minuti  

 

 

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