The Killer di David Fincher 

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In Concorso alla scorsa Mostra di Venezia – di certo il migliore trai film targati Netflix lì presentati e ora uscito sulla piattaforma -, The Killer sembrerebbe a prima vista un lavoro su commissione così come i “contratti” del suo protagonista a cui sono affidati, da una importante anonima omicidi, dei delitti magnificamente pagati. Oltre che senza scrupoli, l’uomo (Michael Fassbender) è – anzi deve essere – un lupo solitario, maniacalmente minuzioso nella preparazione del suo lavoro a partire da quando studia nei minimi particolari e nell’ombra i target da colpire. Insomma, è quello che si potrebbe definire un assassino perfetto, il cui modello cinematografico risale, nel tempo, al grande Alain Delon nel celebre  thriller di Jean-Pierre Melville Frank Costello faccia d’angelo (1967).  E non è , infatti, un caso che la sceneggiatura del film di David Fincher parta proprio dalla graphic novel Le tueur, di Alexis Nolent, detto Matz, disegnata da Luc Jacamon ( e pubblicata tra il 1998 e il 2013) che a suo tempo era stata ispirata a quel personaggio indimenticabile di Melville, per dirla in breve, un must assoluto e evergreen per i cinefili di tutto il mondo.

Ma non divaghiamo e torniamo al nocciolo della storia. Il nostro killer si trova, una volta in carriera criminale, a far cilecca a Parigi: per un torto del destino, colpisce una procace escort e non il suo vero bersaglio preso di mira dalla finestra di fronte all’appartamento in cui colpire, e così si ritrova in un mare di guai dato che i committenti del fallito omicidio, ovviamente, vorrebbero sbarazzarsi di lui e farlo fuori il prima possibile. In primis iniziano a dargli una bruttissima lezione colpendo e quasi uccidendola, la compagna del nostro eroe a Santo Domingo ma a questo punto la paura si trasforma in qualcos’altro perché scatta nel killer la voglia (o la necessità) di revenge nei confronti di chi ha violato la sua casa e i suoi pochi affetti. Ha perso sì, come non avrebbe dovuto, la pazienza e anche un po’ il suo mantra che chiederebbe metodo e soprattutto nessuna improvvisazione, ma ciò non lo ha privato del suo innato istinto assassino che lo obbliga e lo porta a perseguire una spietata e irrinunziabile vendetta. E come potrebbe essere altrimenti? Il resto e la conclusione lo lasciamo al piacere dello spettatore quando si troverà a seguire le geste di Michael Fassbender in azione, arrabbiato e implacabile quanto nessuno mai.

Michael Fassbender

A tratti piuttosto divertente, raccontato in prima persona e in sei capitoli (più un epilogo) che si inanellano senza scosse uno a seguire l’altro, The Killer ci accompagna comunque in una frenetica rincorsa alla vendetta, in un viaggio che passa e ripassa dalla Francia, alla Repubblica Domenicana e agli Stati Uniti. Oltre ad agguati, uccisioni e combattimenti di pragmatica, il capitolo più originale, cinematograficamente parlando, resta quello in cui il killer incontra la raffinata collega Tilda Swinton e dove il film ha un vero colpo d’ala rispetto alla narrazione precedente, a grandi linee, piuttosto piana e prevedibile.

Comunque sia,  ritornato dietro la macchina da presa dopo il ben più ambizioso e per noi poco riuscito Mank (2020), David Fincher, con l’aiuto del suo sceneggiatore Andrew Kevin Walker, non manca – pur in un’opera come la presente dalla struttura narrativa, come si diceva, ampiamente prevedibile – di avventurarsi in una serie di citazioni e omaggi cinefili, alcuni abbastanza raffinati che danno corpo al suo film per la gioia di chi sa scoprire gli “Easter Egg”.

Ciò fa si che, in definitiva, il risultato consegnatoci dal regista di Denver sia quello di un film di genere bello ma non certo memorabile, in ogni caso molto più tradizionale rispetto a sue grandi opere passate – dal mitico Seven a Fight Club oppure ai premiatissimi The Social Network o a Il curioso caso di Benjamin Button.

 Su Netflix dal 10 novembre


The Killer Regia: David Fincher; sceneggiatura: Andrew Kevin Walker dalla Grafic Novel Le tueur di Alexis “Matz” Nolent illustrata da Luc Jacamon; fotografia: Erik Messerschmidt; montaggio: Kirk Baxter; musica: Trent Reznor, Atticus Ross; scenografia: Donald Graham Burt; interpreti: Michael Fassbender, Tilda Swinton, Charles Parnell, Arliss Howard, Kerry O’Malley, Sophie Charlotte, Sala Baker, Emiliano Pernía, Gabriel Polanco; produzione: Ceán Chaffin per Archaia Entertainment, Boom! Studios, Panic Pictures, Paramount Pictures, Plan B Entertainment; origine: Usa/Francia, 2023; durata: 118 minuti; distribuzione: Netflix.

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