Firestarter di Keith Thomas

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Quando si tratta di Stephen King ci si aspetta sempre di vedere qualcosa di molto divertente, inaspettato e un pochino pauroso. La nostra tesi è che non sia il re del terrore bensì uno scrittore straordinario che usa la paura e altri mille sentimenti per raccontare la storia dell’uomo, dalla paura e dal suo superamento alla redenzione e alla realizzazione di sé.

Stephen King è, a nostra opinione, il più simpatico e il più bravo narratore contemporaneo, tanto che It (1986), il suo libro più rappresentativo, potrebbe essere considerato (forse esageriamo ma forse no) una sorta di Divina Commedia del ventesimo secolo. Il suo tocco è magico, frutto di un immenso talento e di un grande metodo; nessuna delle due cose può stare senza l’altra, il talento da solo non può svilupparsi appieno e rischia di perdersi, il metodo da solo non illumina, non ha grazia.

In Firestarter, film ben diretto da Keith Thomas, c’è il tocco di King e nel riconoscerlo sta la gioia nel vederlo. Esperimenti, qualità paranormali, bulli violenti, vendetta, perdono e salvezza, attraverso il rapporto tra un padre giusto e sua figlia che deve imparare a gestire i suoi poteri. Ed ecco un riuscito mix tra thriller, fantascienza e horror con al centro una bambina con poteri pirotecnici, Charlie (Ryan Kiera Armstrong) che si scatenano quando è arrabbiata o soffre. I suoi genitori, Andy (Zac Efron) e Vicky (Sydney Lemmon), conoscono queste caratteristiche della figlia, ma cercano di nasconderla al mondo per evitare guai. Ma non ad un’agenzia federale che è a conoscenza di questa dote e vuole usarla a suo favore come arma di distruzione di massa … E qui ci fermiamo.

La domanda che sta a cuore al grandissimo scrittore e al regista che ha deciso di portarla sul grande schermo, è se sia lecito fare del male a chi fa il male. Cristianamente no, non è lecito, anzi dovremmo pregare per chi ci fa il male. E’ molto difficile, ma farlo ci renderebbe liberi dalla schiavitù della malvagità; la storia di King sembra scegliere questa strada, ma non riesce a percorrerla fino in fondo, come se anche lui non riesca a concepire un racconto in cui il male ricevuto non venga vendicato. Ma in questa caratteristica, che elude il paradosso infinito della religione cristiana, vive l’horror dello scrittore americano, la sua storia, che è poi sempre la stessa affascinante rivincita di un nerd dal cuore forte e coraggioso.

Firestarter ha valore nel porsi le domande giuste e nel dare delle risposte oneste, vere per il suo autore e per i cineasti che lo hanno realizzato: qualcuno deve pagare, soprattutto se non dimostra di voler cambiare, e la giovane protagonista del film infiamma questa richiesta di vendetta. Consapevoli che il male non può essere sconfitto dal male, si può arrivare a un punto in cui non è più possibile perdonare e agire è l’unica soluzione.

Questo è King e questo è Firestarter, l’ipocrisia non è data. Se si è veri cristiani si deve sempre accettare il male e perdonare e questo è follia pura, una follia che possono sostenere in pochi e che li rendi in realtà i più forti, ma la maggior parte di noi è ben descritta dal maestro e grazie a lui, alle sue pagine e al grande schermo ci vendichiamo di un male troppo grande.

Ryan Kiera Armstrong

I due protagonisti, Zac Efron e Ryan Kiera Armstrong, sono bravissimi, belli e commoventi. Il desiderio di proteggere la figlia da se stessa porterà il padre a non commettere azioni terribili di cui anche lui potrebbe essere capace, ma forse non sarà possibile. La rabbia e la frustrazione esploderanno in una escalation emozionante quanto spietata. Ma la grazia e la bellezza del film sono nella dolcezza del rapporto tra i due protagonisti, nel loro amore, nel loro spirito di sacrificio. Questo è in fondo cristiano e in questo risiede la grandezza del nostro romanziere.

Insomma Firestarter, dall’omonimo romanzo del 1980 (in italiano L’incendaria, Sperling & Kupfer) di Stephen King e con la musica, pensate un po’, di John Carpenter. Per cinefili, filosofi, preti e vagabondi alla ricerca di un film divertente, inaspettato e un pochino pauroso.

In sala dal 12 maggio


Firestarter  – Regia: Keith Thomas; sceneggiatura: Scott Teems; fotografia: Karim Hussain; montaggio: Timoth Alverson; effetti speciali: Michael W. Hamilton; musica: John Carpenter, Cody Carpenter, Daniel Davies; interpreti:  Zac Efron, Ryan Kiera Armstrong, Sydney Lemmon, Michael Greyeyes, Kurtwood Smith, Gloria Reuben, Tina Jung, Lanette Ware, Neven Pajkic, Gavin MacIver-Wright, Danny Waugh, Shannon McDonough; produzione: Blumhouse Productions, Angry Adam Productions, BoulderLight Pictures, Universal Pictures, Weed Road Pictures; origine: USA 2022; durata: 94’; distribuzione: Universal Pictures.

 

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