Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski

  • Voto
3.5

Anche ai cinefili più nostalgici non consiglierei di rivedere il Top Gun originale, quello del 1986 diretto da Tony Scott, l’ipercinetico, patinato fratello di Ridley – come abbiamo fatto noi per scrupolo filologico. E male ce ne incolse: qualche volta sarebbe buona norma tenersi stretti i propri ricordi, buoni o cattivi che siano, evitando un repêchage del passato.

A parte la simpatica strafottenza di Tom Cruise che fece epoca e lo rese un divo di lunga durata, il vecchio film cult di Scott oggi ci sembra altamente indigesto. Sceneggiatura primitiva con dei dialoghi e battute stereotipate tipo  “Maverick sei il mio stallone, portami a letto e fammi impazzire” (Kelly McGillis, la protagonista della pellicola di allora al nostro eroe); trama primordiale, da guerra fredda (eravamo nella dorata era reaganiana e yuppie mentre i sovietici le stavano buscando alla grande in Afganistan); scene d’azioni spettacolari che oggi, invece, lasciano il tempo che trovano; un’immagine della donna in tutti i sensi da caserma, ecc. ecc. Insomma, era il concentrato dell’ideologia bellicosa di quel momento storico con l’intento di propagandare l’efficienza dell’aviazione americana. Meglio soprassedere per pietà di patria e bandiera (yankee).

L’operazione vintage di oggi, per venire adesso al sequel del 2022 – presentato in anteprima al Festival di Cannes e adesso anche nelle nostre sala -, funziona decisamente meglio, ovviamente nei limiti e confini (ben precisi) del prodotto e del target di vasto pubblico che intende raggiungere. Dato per scontato che, come in ogni buon western classico, esistono senza la minima sfumatura, soltanto i buoni e i cattivi (che per di non si vedono quasi mai) o che il glorioso Settimo Cavalleggeri arriva sempre e inevitabilmente al momento giusto per salvare il didietro a qualcuno in difficoltà, anche questo Top Gun: Maverick ha come incipit un intento bellicista che per di più la guerra in Ucraina rilancia in chiave di drammatica attualità – involontariamente e imprevedibilmente, a meno che gli sceneggiatori non avessero la palla di cristallo.

Al posto di combattere l’Urss con i suoi temibili (ma inesistenti) Mig-28, qui abbiamo a che fare con una rischiosa e difficilissima missione militare da compiere per salvare il mondo (il mondo?) da un non specificato “stato canaglia” che guarda caso sta costruendo un pericolosissimo impianto nucleare (ogni riferimento all’Iran di oggi è puramente casuale). Ad addestrare la squadra (in cui ovviamente per l’attuale corretness politica, c’è anche una donna), prevista per la mission impossible di turno, è chiamato il nostro buon Tenente Pete “Maverick” Mitchell alias Tom Cruise solo vagamente attempato e con i suoi inevitabili gadget (la moto, il giubbotto di pelle, ecc. tali e quali). Personaggio che continua ad essere tra i migliori aviatori della Marina e dopo più di trent’anni di onorato servizio per la bandiera a stelle e strisce, ha evitato accuratamente ogni promozione per poter continuare a volare sopra e oltre ogni limite. Facendo anche irritare i superiori che vogliono investire nei droni.

Comandato, come sua ultima chance prima di essere spedito in pensione, a selezionare la sopraddetta squadra dei migliori nell’accademia “Top Gun”, il nostro eroe oltre a rincontrare una sua vecchia fiamma Penny (qui interpretata dall’affascinante Jennifer Connelly), dovrà risolvere una non facile questione psicologica con il giovane Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), detto “Rooster”, figlio del suo vecchio partner di volo Nick “Goose”, scomparso in una missione rischiosa insieme.

Ambientato 34 anni di distanza, Top Gun: Maverick è, dunque, costruito non soltanto come un semplice videogame bellico dal risultato scontato ma anche (ed è la parte migliore della sceneggiatura) su un conflitto edipico, sui rovelli sia d’amore sia di coscienza riguardo al proprio passato, nel pieno del contesto di una missione sulla carta difficilissima, dove è richiesto un grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi. Niente di nuovo, per carità, ma almeno un po’ più di carne al fuoco.

A pilotare il film è stato chiamato l’ex architetto Joseph Kosinski le cui capacità nel gestire la CGI già a suo tempo gli aveva consentito di passare alla regia per la Warner Bros., dirigendo un altro sequel storico, quello di Tron, cioè Tron: Legacy (2010). Le doti di Kosinski (e della sceneggiatura di Justin Marks e Eric Singer) funzionano per tutto l’arco del film anche in alcune sottolineature ironiche e nei momenti di sviluppo delle psicologie dei protagonisti. Insomma, non restano soltanto confinate a tutta la lunga, lunghissima parte finale dell’attacco alla base nemica che di sicuro troverà ampio riscontro e galvanizzerà i fan di film del genere.

Nel cast, troviamo, ovviamente, l’inossidabile Tom Cruise – sempre efficace e carismatico, oltre che coraggioso a non usare controfigure nelle scene rischiose – ma il regista americano ha recuperato dall’originale anche Val Kilmer nel ruolo di un anziano Thomas “Iceman” Kazansky, colui che un tempo primeggiava con Maverick all’Accademia. Mancano, però ad esempio Tim Robbins oppure Meg Ryan (la moglie di “Goose”) mentre Ed Harris fa una sua simpatica e fugace comparsata.

Tra i credits musicali, “Top Gun Anthem” di Harold Faltermeyer viene dal primo film, Hans Zimmer riesce a essere più fracassone di Giorgio Moroder e proprio in fondo troviamo un brano di Lady Gaga.

Non siamo, in definitiva, certo dalle parti di John Ford o di Stanley Kubrick – comunque gli esercenti italiani sperano che questo dignitoso, a tratti divertente Maverick salvi una stagione a dir poco economicamente disastrosa. Se neanche Tom ci riesce, si salvi chi può.

Ps. Il film è dedicato alla memoria di Tony Scott che ci ha lasciato appunto dieci anni fa, nel 2012.

In anteprima il 21 e il 22  maggio, in sala dal 25. 


Cast & Credits

Top Gun: Maverick  Regia: Joseph Kosinski; sceneggiatura: Ehren Kruger, Christopher McQuarrie, Eric Warren Singer; fotografia: Claudio Miranda; montaggio: Eddie Hamilton; musica: Hans Zimmer, Harold Faltermeyer, Lorne Balfe,  Lady Gaga; scenografia: Jeremy Hindle; interpreti: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Val Kilmer, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Manny Jacinto, Jean Louisa Kelly, Jay Ellis, Bashir Salahuddin, Monica Barbaro, Peter Mark Kendall; produzione: Jerry Bruckheimer, Tom Cruise, Christopher McQuarrie, David Ellison per Jerry Bruckheimer Films, Paramount Pictures, Skydance Media; origine: Usa, 2022; durata: 131′; distribuzione: Eagle Pictures /Paramount Pictures Italia.

1 thought on “Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski

  1. Visto ieri sera. Francamente non lo trovo migliore del primo. Trovo anzi che marci sulla scia del successo del precedente. La regia però è l’unica cosa che merita una medaglia. Alcune scene “moderne” sono mozzafiato. Cruise si porta davvero bene gli anni e come protagonista non si smentisce ma non brilla, tutto il resto mi lascia perplessa. Il cameo Kilmer, vista la reale condizione dell’attore, mi sembra forzato e quasi inutile nella storia, il figlio di Goose non sarebbe mai arrivato fino a quel livello nella realtà… Troppi demoni. La love story c’è perché c’ha da stare e non perché sia utile ai fini della storia. Quello che invece resta è lo “spirito di squadra” su cui si basa tutto il film. Ma soprattutto dalle le musiche mi aspettavo un nuovo leit motive con il quale sognare e invece nulla… Non c’è niente che rimanga impresso, neanche il brano di lady Gaga. Per fortuna che i vecchi brani anni 80 lo hanno sostenuto.. nonostante tutto però l’ha trovato un bel film, non da dieci e neanche da otto ma un sette se lo merita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *