Festa del Cinema di Roma: Raymond and Ray di Rodrigo García (Concorso)

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Raymond (Ewan McGregor) scende da una macchina che non potrebbe guidare perché gli è stata revocata la patente per guida in stato di ebbrezza (prima e unica volta che è stato fermato nella sua vita e aveva bevuto solo due birre) e si presenta da Ray (Ethan Hawke), scompigliato musicista dal passato con dipendenze, che vive da solo in una casa isolata. È morto il comune padre (madri diverse), non amato da nessuno dei due. Il vecchio, deceduto per infarto ma già ospedalizzato per un tumore in stato avanzato, ha lasciato precise disposizioni per i funerali: vuole entrambi i figli alla cerimonia. Il bravo ragazzo convince lo scapestrato a seguirlo a trecento chilometri di distanza per chiudere il capitolo “famiglia difficile”. Il viaggio porta sorprese e la prima, notevole, è che dovranno scavare con le loro mani, e una vanga, la fossa dove verrà depositata la bara, la più economica che esista, in legno chiaro di scarso valore: tutto disposto per iscritto dal genitore. La seconda sorpresa è una donna di origine latina che vive nella casa del padre con un bambino di una decina d’anni: con totale disinvoltura Lucia glielo presenta come il loro fratellastro piccolo. Alla camera ardente si presenta una donna di colore che dichiara di essere stata l’infermiera del padre: in ciascuna persona con cui i figli vengono in contatto – da Lucia (Maribel Verdú), a Kiera (l’infermiera interpretata da Sophie Okonedo) al reverendo West (Vondie Curtis-Hall) agli addetti delle pompe funebri all’avvocato – Harris ha dato una impressione diversa da quella vissuta dai due uomini, entrambi segnati a fuoco da una infanzia violenta, repressi e insicuri, uno maniaco del controllo, l’altro trombettista fallito. La provocazione paterna di chiamare entrambi con lo stesso nome indica, dal principio, la cattiva attitudine del padre verso la progenie maschile. Colpi di scena comici, azioni e reazioni stupefacenti, temperatura emotiva ribaltata dalla battuta salace messa al posto giusto, rendono la visione allegra e mai ovvia.

Nonostante la materia drammatica il film ha un’aria leggera che pervade, un soffio di ebbrezza provocatoria nel taglio delle scene, nella caratterizzazione dei personaggi.

Cosa fare dell’eredità (interiore) dei padri, che siano essi buoni o cattivi, è al centro di una riflessione sardonica sull’essere uomini, sul crescere, sul gestire i dolori, sul vivere stesso: narrativo non noioso, intellettualmente stimolante ma non pretenzioso, letterario sebbene totalmente cinematografico.

Diretto da Rodrigo García, figlio di Gabriel García Márquez, il film è ben scritto (si ride spesso e di gusto), benissimo recitato (i protagonisti sono in splendida forma ma anche tutti i ruoli, secondari o meno), armonico e concluso: molto americano nel far tornare tutti pezzi del mosaico a loro posto, ha dalla sua una ironia e non prevedibilità che ne rendono un oggetto qualitativamente elevato, molto piacevole nella fruizione. Co-prodotto da Alfonso Cuarón.

Disponibile in streaming su Apple TV+ dal 21 ottobre 2022.


Raymond and Ray – Regia: Rodrigo García; sceneggiatura: Rodrigo García; fotografia: Igor Jadue-Lillo; montaggio: Michael Ruscio; musica: Jeff Beal; interpreti: Ewan McGregor, Ethan Hawke, Maribel Verdú, Sophie Okonedo, Maxim Swinton, Vondie Curtis-Hall, Chris Silcox, Chris Grabher, Oscar Nunez; produzione: Apple Studios, Mockingbird Pictures, Esperanto Filmoj; origine: USA, 2022; durata: 100’; distribuzione: Apple TV+.

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