Festival di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2024): Coppia aperta quasi spalancata di Federica Di Giacomo (Giornate degli autori – Eventi speciali)

  • Voto


Non era certo un’impresa facile quella di ritradurre filmicamente agli anni attuali il celebre testo (1983) di Franca Rame (1929-2013) e Dario Fo (1926 – 2016), Coppia aperta, quasi spalancata, uno dei must assoluti degli anni Ottanta con, a quanto pare, più di 700 rappresentazioni al mondo, sino al solo 2013 – quindi ancor più rappresentata dello stesso celeberrimo e iconoclasta Mistero buffo (1969) di Fo. Un’opera teatrale che, da quanto dichiarato dallo stesso attore-drammaturgo-regista lombardo, era tutta farina del sacco della moglie e su cui lui aveva lavorato solo in fase di stesura definitiva del testo. Si tratta di un lavoro, strettamente legato per il suo contenuto ad una precisa fase storica, quella in cui è nato, e cioè la discussione sull’amore libero, sulla ricontrattazione di potere trai sessi, sulle regioni della “coppia aperta” appunto, della quale ha ben rappresentato in chiave di commedia l’essenza e le contraddizioni. E che già nel 1987 aveva conosciuto una versione televisiva, in cui accanto a Franca Rame, il co-protagonista era interpretato da Giorgio Biavati.
«Il testo di Franca Rame e Dario Fo – ha dichiarato la regista spezzina Federica Di Giacomo a proposito del suo nuovo film – fu dissacrante nel parlare della libertà sessuale e sentimentale della donna in una società borghese in cui il tradimento è consentito solo all’uomo. Cosa è cambiato in Italia dopo quarant’anni nel modo di concepire la fedeltà? Ispirandomi alla visione politica e satirica del teatro di Franca Rame ho pensato subito di rompere il testo e creare una struttura drammaturgica aperta che si sposta costantemente tra ciò che succede sulla scena e ciò che succede dietro le scene, tra la finzione e il documentario in un tempo filmico che coincide con quello della tournée dei due attori che ancora non vedono il rapporto fra il testo teatrale e la loro vita».

Chiara Francini e Alessandro Federico

Indubbiamente un’intuizione interessante di messa in scena ma poi quanto è stata effettivamente perseguibile tale operazione nella traduzione filmica dell’originale che i due protagonisti Chiara Francini e Alessandro Federico avevano di recente e a lungo riproposto  sulla scena teatrale? Nutriamo qualche ragionevole dubbio.
Due righe per esemplificare la trama: Chiara , attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo Coppia aperta quasi spalancata, che racconta l’inevitabile problema di cosa succeda quando si convive in due, oppure se si rinunzia a tale condizione. Si tratta di una storia sull’evoluzione di Antonia (il personaggio scritto da Franca Rame), alla quale il marito propone di aprire anzi spalancare la loro coppia. Lei accetta pur di non perdere il suo uomo, ma tutto cambia nel momento in cui comincia a guardare con un minimo di attenzione fuori dalle mura domestiche. Allora Chiara/Antonia (Francini)– divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in scena Alessandro – decide di scoprire un mondo di comportamento diverso, figlio del ‘68 e dei rivolgimenti degli anni Settanta, fatto di tante suggestioni desunte dal femminismo e da un modo differente, più spregiudicato di vivere ed esperire la propria esistenza. Il che porta ad un viaggio nel proprio intimo, dentro i propri affetti con tanto di interrogativi, dubbi e la fine di quelle iniziali e granitiche certezze che poi tanto certezze non erano e magari ci conducono a prendere delle decisioni radicali. Per raggiungere quella felicità tanto agognata. Magari incontrando conoscenti o amici che vivono felicemente in una “polecola”, cioè in una famiglia poliamorosa.
Autrice di interessanti documentari come Il lato grottesco della vita (2006), Housing (2009), Liberami (vincitore degli “Orizzonti” veneziani del 2015) – lavori che spesso tendono a mischiare ed a ibridare l’appercezione nuda e semplice del reale con la messa in scena – Federica Di Giacomo è tornata alle Giornate degli Autori dove era stata, sempre nella sezione degli “Eventi speciali” con Il Palazzo nel 2021, cercando di compiere un passo ulteriore nella fiction con questa sua nuova opera.
Sempre con l’intento di appaiare, come nella precedente, commedia e dramma (più la prima che la seconda in questo caso), prosegue, allora, con l’aiuto di una sceneggiatura scritta a sei mani con Chiara Francini e Mario Sesti, nell’intento di interrogarsi sul senso vero della vita di coppia oggi, attualizzando e quasi “duplicando” il testo originale di base di Franca Rame e Dario Fo sul palcoscenico e nella realtà finzionale.
Tuttavia, resta l’impressione, che tale operazione, pur ben sostenuta da bravi interpreti, resti forse troppo sulla carta e nelle intenzioni teoriche di messa in scena, e quanto ci viene narrato appartenga a due dimensioni sin troppo separate, insomma a due film paralleli. Con in più alcune lungaggini che anche un sapido montaggio non riesce del tutto a nascondere: due ore piene sono tante se poi si considera che il testo originale era solo di circa 70-80 di minuti. Francamente ci aveva convinto di più Il Palazzo, pur con tutti i suoi interrogativi velati che qui ci sembrano emergere con minore capacità espressiva.
In contemporanea o quasi alla Prima sulla Laguna, Coppia aperta quasi spalancata esce immediatamente anche nei nostri cinema.

In sala dal 29 agosto 2024


Coppia aperta quasi spalancata   Regia: Federica Di Giacomo; sceneggiatura: Chiara Francini, Mario Sesti, Federica Di Giacomo; fotografia: Diego Romero Suarez-Llanos, Clarissa Cappellani; montaggio: Irene Vecchio; musiche: Giulia Tagliavia; interpreti: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti, Efrem Sposini; produzione: Nemesis, Rai Cinema, Ballandi; origine: Italia 2024; durata: 120 minuti; distribuzione: I Wonder Pictures.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *