Finalement. Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte di Claude Lelouch

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Alla fine – Finalement. Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte Claude Lelouch a quasi 87 anni realizza un altro lungometraggio, dopo una cinquantina di film nell’arco di una carriera lunga di sessant’anni. Alcuni altri colleghi registi hanno continuato a esprimersi nella loro arte fino al compimento di una età molto avanzata – Woody Allen, Eric Rohmer, Ridley Scott, Manuel De Oliveira, Frederick Wiseman, Roman Polanski  – con risultati alterni.

Un uomo (Kad Merad) con una piccola valigia scende da una macchina su un ponte in campagna. Il guidatore che si allontana telefona alla polizia denunciando un tipo strano a cui ha dato un passaggio che non parlava che di sesso e che si è dichiarato fuggiasco. Il cellulare dell’autostoppista, un uomo normale con una scoppola in testa, squilla ripetutamente: un volto femminile e un nome appaiono sullo schermo. L’uomo non risponde e scaglia convinto il telefono nel fiume. Si mette nuovamente a fare l’autostop. Con i gentili automobilisti che lo caricano una volta si dichiara prete che ha perso la fede a causa di una donna; la volta dopo regista di film porno (Un uomo, tante donne, il suo miglior lavoro – titolo che rimanda giocosamente a Un uomo, una donna, vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 1996); dopo aver comprato una tromba in un negozio di antiquariato musicista jazz.

Lino Massaro, ricercato in giro per la Francia, vaga facendo incontri inconsueti: escursionisti in cammino verso Santiago del Compostela, Gesù e i dodici apostoli (che sorridono sempre), un pastore, Dio (nel corpo di un anonimo uomo di mezza età, con una punta di barba bianca): con ognuno di loro instaura un dialogo senza filtri, sconclusionato e a tratti magico. Una mattina si sveglia in un fienile. Non sa dove si trova. Chiede a una donna che abita lì di lavarsi con l’acqua del pozzo. Prendono un caffè. Lino cita il film di Clint Eatwood  I ponti di Madison County, in cui un uomo si ferma per caso in un casolare nella natura per chiedere un bicchier d’acqua. La donna dichiara di non conoscerlo. In casa di lei lui vede un pianoforte, le chiede se è lei a suonarlo. Improvvisano insieme. Camminando lungo un fiume chiede sollievo dal caldo a una donna che vive su una casa galleggiante: è una scrittrice che gli racconta una storia molto intima su sua madre e su di lei. Quando arriva il marito direttore d’orchestra lo invita al Requiem al festival di Avignone.

Kad Merad (a sinistra) con Claude Lelouch

Nel frattempo, la moglie gira la Francia alla sua ricerca seguendo le sue tracce grazie agli assegni che Lino ha erogato per ricambiare la gentilezza di alcune delle persone che ha incontrato.

Al ritorno in famiglia l’uomo confessa: a seguito di forti mal di testa gli è stata diagnosticata una forma di degenerazione fronto-temporale, detta anche follia dei sentimenti. Lino non ha più peli sulla lingua, dice a tutti ciò che pensa, nel bene e nel male. A tavola con la famiglia ritrovata rivela alla moglie che non la desidera più, ai figli altre cattiverie, il contraltare della sincerità è inimicarsi tutti, anche i propri cari. Con questa consapevolezza se ne era andato.

Spezzoni da L’avventura è l’avventura (film del 1972 presentato fuori concorso a Cannes) contrappuntano lo svolgimento perché, nella trama, un grande Lino Ventura sarebbe il padre di Lino Massaro e di una sorellastra (Sandrine Bonnaire) che compare mentre Lino è scomparso e che poi lui salverà in extremis da un’accusa di favoreggiamento alla prostituzione.

Nell’arco delle due ore del film il regista semina massime sull’amore “L’amore è una invenzione delle donne”;”Le donne hanno l’ossessione dell’amore, gli uomini del pene”; “L’amicizia è l’amore senza casini”; “Tutto ciò che facciamo nella vita è per amare o essere amati (soprattutto le attrici)”; “Tutto ciò che ci capita nella vita è per il nostro bene, anche se ci fa male all’inizio”.

Con un compiaciuto gioco di auto citazioni, riferimenti, apparizioni di attori che hanno già lavorato con lui, Claude Lelouche continua a tessere il grande mosaico della sua visione della vita, delle relazioni sentimentali, del mondo con assoluta assertività. Se non vi sta bene, affari vostri.

Presentato in anteprima (Fuori Concorso) alla Mostra di Venezia del 2024
In sala dal 19 settembre 2024
A ROMA al Cinema Giulio Cesare il 17 settembre ore 20.45 proiezione alla presenza del regista
A MILANO al Cinema Anteo il 18 settembre proiezione del film alle ore 15.30. A fine proiezione Lelouch incontra il pubblico nella lezione di cinema con Paolo Mereghetti; proiezione alla presenza del regista alle ore 21.15. 


Finalement. Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte (Finalement) – Regia: Claude Lelouch; sceneggiatura: Claude Lelouche, Pierre Leroux, Grégoire Lacroix, Valérie Perrin; fotografia: Maxine Heraud; montaggio: Stéphane Mazalaigue; musica: Ibrahim Maalouf; interpreti: Kad Merad, Elsa Zylberstain, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire, Barbare Pravi, Françoise Fabian; produzione: Les Films 13, France 2 Cinéma, Laurent Dassault Rond-Point, Canal+, Ciné+, France Télévision; origine: Francia, 2024; durata: 129’; distribuzione: Europictures.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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